ROMA – Un accorato appello rivolto a tutti, credenti e non. È il nuovo libro di Papa Francesco: “Vi chiedo in nome di Dio. Dieci preghiere per un futuro di speranza”, edito da Piemme, dallo scorso 18 ottobre in libreria: un invito ad andare insieme verso la luce. Pregare insieme, dunque, per un mondo di pace, ora più che mai, senza guerre, povertà, odio, ma senza abusi, violenze, con i cuori aperti all’altro, per il bene comune, senza tirare in ballo il nome di Dio per fomentare guerre che portano solo morte, dolore e distruzione. La dignità di ogni essere umano va riconosciuta, come anche le pari opportunità tra donne ed uomini, in questi tempi sempre più cupi, dove dobbiamo diventare, come dice il Pontefice, “pellegrini di speranza”, suo motto del Giubileo del 2005.
Un libro di preghiere, questo di Papa Francesco, una sorta di ennesimo manuale del buon cittadino di questa comunità mondiale, nel quale Papa Francesco presenta il mondo come vorrebbe che fosse, disegna un percorso alternativo al bene comune, proprio attraverso dieci richieste in nome di Dio Padre. Papa Bergoglio si accosta ad artisti, pensatori, scrittori come Dante Alighieri, Dostoevskij, riprendendo le parole dei Vangeli per offrire una chiave di lettura a credenti e non, affinché l’umanità sia liberata da tutto il male che la sta distruggendo. Un messaggio rivolto, comunque, anche ai governanti, alle autorità locali, dai quali dipendono le decisioni propense ad un cessate il fuoco, a fermare il commercio internazionale delle armi, anche di quelle nucleari ed atomiche, la cui esistenza “mette a rischio la sopravvivenza della vita umana sulla terra”.
Non manca il riferimento al conflitto in Ucraina che si estende a tutte le guerre in corso in ogni parte del mondo, perché ogni guerra “non risolve mai i problemi che intende superare”, sostiene il Pontefice. Ed inoltre: “La guerra in Ucraina ha posto ancora una volta in evidenza quanto sia necessario che l’attuale assetto multilaterale trovi strade più agili ed efficaci per la soluzione dei conflitti”. Ogni persona è chiamata, quindi, a cooperare per il bene comune, a “prendersi cura della Casa comune e a tutelare la vita di ogni persona e la pace”, prosegue il Papa, perché non esistono affatto conflitti giusti, e tantomeno non si possono accettare i morti di un conflitto “danni collaterali”.
Un libro per pregare, ma anche per riflettere sul ruolo di ognuno di noi in questo tempo, in cui l’Occidente sta sperimentando l’orrore della guerra che tra Russia ed Ucraina si sta perpretando da molti mesi, perché “non esiste occasione in cui una guerra si possa considerare giusta. Non c’è mai posto per la barbarie bellica”. Un libro che porta a farci un esame di coscienza e a domandarci come si può fermare tutto questo.
Laura Ciulli
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