NAPOLI – Da 22 anni l’Italia non ospitava le Universiadi evento secondo solo alle Olimpiadi per importanza, che vede coinvolti 128 paesi del mondo con ben 9300 atleti e delegati. Fino al 14 luglio sono in programma ben 60 ore di trasmissione su Rai2, Raisport, Radiorai e tutti i canali social. La cerimonia d’apertura (trasmessa in mondovisione) è andata in scena a Napoli, allo Stadio San Paolo trasformato nel golfo partenopeo con il Vesuvio “posizionato” in curva nord in un gioco scenografico riuscito per bellezza ed efficienza. Simbolo dell’evento, che ha aperto la cerimonia, la Sirena Partenope.
Tra giochi di luci e musica significativa a rappresentare Napoli e il nostro Paese sono sfilati sotto gli occhi di 30.000 spettatori, le diverse delegazioni, la più numerosa dopo l’Italia (437), gli USA con 357 delegati, poi la Russia 357, il Giappone con 352 delegati e via via Messico, Sud Africa, India e già da qui il cuore napoletano protagonista in campo ad incoraggiare le delegazioni minori, alcune composte da un solo atleta (strepitoso il successo personale per una bellissima rappresentante del piccolissimo regno africano di Eswatini, nella foto a fianco). Ad inneggiare l’Argentina al grido di “Diego, Diego” perché non dimentica ed è grato a chi ha saputo dare emozione alla città; ed ancora cori di sfottò verso la Germania e la Francia, ma tutto in armonia e in allegria. La sfilata delle nazioni con i propri colori, il proprio orgoglio di appartenenza ad un luogo e ad una cultura indossando la propria tradizione e ostentando la propria bandiera in un senso nazionalistico positivo.
Un’esaltazione della diversità come ricchezza del mondo unito e pulito dei giovani atleti e universitari che sono sfilati col sorriso e la voglia di rappresentare la meglio gioventù del pianeta, spesso rappresentato da adulti di potere che dimenticano la spensieratezza di questa età che invece è carica di un futuro sostenibile per tutti.
“To be unique” è il motto delle Universiadi 2019 perché tutti sono unici, l’esaltazione della diversità come valore e risorsa, giovani da tutto il mondo a rappresentare una pace possibile, dovuta, attraverso la sana pratica dello sport in connubio con lo studio. Stessi valori tramandataci dagli antichi greci quando durante i giochi olimpici si metteva fine ad ogni conflitto. A portare in campo la bandiera delle Universiadi i migliori atleti italiani del presente o passato come Sara Simeoni ed insieme le grandi menti e ricercatori che si sono distinti per le loro scoperte in campo scientifico. Giochi di luci e fuochi pirotecnici, il passaggio tra i nostri grandi tedofori della torcia fino ad accendere una palla infuocata calciata da Lorenzo Insigne per “illuminare il Vesuvio” in un atto insieme scaramantico e pirotecnico. In chiusura la straordinaria voce e presenza di Andrea Bocelli, artista di fama mondiale.
Un evento significativo per Napoli e la Campania che sfidando i pronostici negativi ha in meno di un anno saputo al meglio organizzare ed ospitare l’evento. Ben 60 impianti rimessi a nuovo tra cui lo stesso Stadio San Paolo, e grandi intuizioni risolutive nell’organizzazione tra cui quella di ospitare i numerosi atleti in due grandi navi da crociera nel porto della città. Tutte le province coinvolte, per cui le gare sono dislocate negli impianti sportivi dell’intera regione. Non sono mancati però, i teatrini della politica, le scaramucce tra Il presidente della Regione Vincenzo De Luca e il sindaco Luigi De Magistris tanto da meritarsi qualche fischio dal pubblico, ma democraticamente divisi per entrambi. Sul palco delle massime cariche dello Stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente della Camera Roberto Fico che hanno onorato il paese cantando con lo stadio intero l’inno italiano suonato dall’Arma dei Carabinieri in alta uniforme a ricordare una compattezza nazionale troppo spesso compromessa.
Nonostante l’importanza dell’evento, anche simbolica, non si può non sottolineare l’assordante silenzio su di esso da parte della stampa anche del settore. I mass media, sempre alla rincorsa di notizie scabrose soprattutto su Napoli che discordano con organizzazione, efficienza risolutiva in una tempistica breve, e soprattutto dove non si può gridare allo scandalo per corruzione o negligenza. Desueti a raccontare il bello, il positivo, ma fuori dalla realtà rappresentata dai giovani grintosi che nonostante loro, vogliono emergere e lo fanno mettendo in mostra e in campo la loro energia positiva che non si fa influenzare dal talk show di turno o dai giochi politici e di potere in perenne campagna elettorale. Mercoledì sera è andata in scena la parte pulita di questo globo, quella che fa ben sperare nella rivalsa dei valori positivi e propositivi per un futuro di pace, di ridistribuzione delle risorse, di salvaguardia ambientale, di una politica di bene comune.
In campo, insomma, è scesa davvero la meglio gioventù.
Angela Ristaldo
Nell’immagine di copertina, un momento della cerimonia di apertura delle Universiadi a Napoli
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