MONTEROTONDO (Roma) – Anche un musicante può essere musicista, nel senso che può raggiungere alti livelli e fare della propria passione uno strumento da offrire per prestazioni professionali. E’ per questo che già da più di venti anni a Monterotondo è nato il concorso “Una vita in banda” con l’obiettivo, oltre che di valorizzare e promuovere la figura di chi suona per il gruppo musicale del suo paese, anche di rilanciare e rendere stabile questo come un punto di riferimento educativo e sociale per i ragazzi.
Dal 2009 l’iniziativa, aperta a tutte le realtà musicali del territorio regionale, vuole ricordare il cittadino Roberto Leonardi che con la sua vita ha dato l’esempio di come, appunto, da musicante che suona per hobby, si possa arrivare a performance di qualità, professionali anche senza essere “professionisti”. La buona musica, insomma, non ha bisogno di titoli ma solo di passione ed esercizio e imparare a suonare nella scuola della banda può diventare una buona base di partenza. Questo è il messaggio del concorso.
Leonardi, infatti, dalla banda eretina (Eretum viene considerato l’antico nome di Monterotondo), diventò concertista del Vaticano, della fanfara dei bersaglieri e di altre formazioni orchestrali cui diede lustro con il suo basso tuba, strumento oggi ritornato in voga anche per le sue potenzialità melodiche, oltre che di accompagnamento. La sua esperienza fu ritenuta tanto preziosa che quando morì, a soli 63 anni, i suoi amici più stretti – Bruno Frangiolini, Adriano Scipioni, Claudio Pietrosanti, Rolando Camilli e i figli stessi di Leonardi, Alessandro e Simone – diedero vita ad un’associazione e ad un appuntamento annuale con la sua splendida vita al centro.
Una vita spesa tra prove, marcette, processioni paesane ma anche concerti per eventi e personaggi nazionali. Prima di tutto, però, l’amicizia, uno sfondo naturale quando si fa musica. Con il tempo la figura di Leonardi è diventata quella di un modello cui i giovani possono aspirare. E così, con il contributo di sponsor che hanno creduto in questa impresa (prima fra tutti la ditta Giancola, da sempre impegnata a raccogliere i fondi necessari), la competizione sforna ogni anno tre categorie di vincitori, sulla base dell’articolo 4 del regolamento che stabilisce di assegnare il terzo premio a chi ottiene dai 65 ai 75 centesimi, il secondo da 76 a 85 e il primo da 96 a 100. Quest’anno da tutta la regione sono arrivati 200 partecipanti e la giuria ha potuto riscontrare tra di loro tante belle promesse.
“Anche stavolta – ha osservato il direttore artistico Bruno Frangiolini – ci siamo trovati di fronte a tanta buona qualità, dimostrazione del fatto che in banda si può crescere molto”. Tra i solisti si sono aggiudicati il primo premio e una borsa di studio: Federico Cecchini, Siria Brunelli, Sofia Capobianco, Beatrice Trusiani, Carlotta Bocci, Lorenzo Timperi, Annalisa Rizzo, Francesco Capobianco, Giuliano Valeriani, Bruno Sperger. Podio più alto per la categoria gruppi bandistici è toccato alla banda musicale “Città di Monteleone Sabino” e per la categoria musiche d’insieme ai gruppi “Soratte in musica”, “Montorio Romano” e “Banda eretina”.
La tradizione bandistica, apparentemente relegata negli annali della storia locale, continua a ricevere invece nuova linfa da questi ragazzi che ogni anno si preparano per partecipare al concorso. Un modo per conoscersi e scambiarsi esperienze, arricchirsi di nuovi punti di vista e conoscenza, oltre che conoscenze. Attraverso di loro rivive la figura ispiratrice del concorso: un musicante che, per diletto, è diventato un fior di musicista. Proprio a lui vogliono somigliare.
Gloria Zarletti
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