CASSINA DE’ PECCHI (Milano) – Metti una serata frizzante a Cassina de’ Pecchi. Metti di mangiare una pizza eccezionale, con impasto super leggero. Metti di essere in una ambiente familiare e caloroso. E aggiungi di far parte di un progetto che ha dell’incredibile. Nico Acampora, padre amorevole e con tanto coraggio, ha sfidato i pregiudizi, le istituzioni e ha messo solo tanto amore in un progetto eccezionale, pensato per dare un lavoro e un futuro a persone affette da autismo. Andrea, Matteo e Francesco sono alcuni degli straordinari ragazzi che servono ai tavoli da camerieri professionisti e sfornano pizze dai mille deliziosi gusti. I commensali sono avvolti da allegria, professionalità e affetto.
Ognuno di questi giovani ha trovato, con questi nuovi stimoli, ritmo nel lavoro e nella vita, perché tra di loro ci sono studenti universitari e musicisti. La città di Milano quest’anno ha insignito con la benemerenza dell’Ambrogino d’oro 2021, proprio Nico Acampora e il suo progetto. L’autismo è ora chiamato disturbo dello spettro autistico (o ASD, acronimo inglese di Autism Spectrum Disorder). Il disturbo copre un ampio spettro di sintomi; livelli di abilità e disabilità che possono influire o meno nell’autonomia quotidiana e di vita; una diagnosi precoce diventa fondamentale per poter intervenire in maniera efficace sulle diverse componenti di compromissione o meglio di “diversità di funzionamento”.
“Siamo partiti quattro anni fa per questo progetto -racconta Acampora, in una serata al PizzAut- ricordo alcuni dei commenti di incredulità e scetticismo dei più, ma ad oggi abbiamo sfornato circa 180.000 pizze. Non abbiamo solo aperto un ristorante, abbiamo avviato quattro truck food (camioncini itineranti). Abbiamo preparato le pizze per il Governo, a Montecitorio, perché è stato presentato un disegno di legge per favorire l’accesso al mondo del lavoro di questi ragazzi e ragazze. Da gennaio partirà Aut Accademy, accademia formativa per inserirli in questa nuova realtà. Nel 2022 aprirà un nuovo PizzAut, nella città di Monza. L’auspicio è che progetti come questi vadano sempre avanti a gonfie vele, scuotendo gli animi e le istituzioni che devono sensibilizzarsi ai 600mila giovani affetti da autismo, in Italia”.
Si può concludere solo con una frase raccontando quest’esperienza: “L’impossibile diventa possibile”. E soprattutto bisogna diventare protagonisti di questo progetto che si chiama PizzAut. Nutriamo l’inclusione, scoprendo le mille iniziative proposte da Nico Acampora e i suoi figli.
Claudia Gaetani
Lascia un commento