Signora, nel cervello abbiamo come tre corde d’orologio: la corda civile, la corda seria e la corda pazza. Se vogliamo avere con un persona un dialogo di cordialità e di rispetto giriamo la corda civile, se vogliamo avere un confronto schietto e diretto azioniamo la corda della serietà, se vogliamo parlare senza remore e senza tenere conto delle conseguenze giriamo la corda pazza. E’ uno dei punti salienti della commedia di Luigi Pirandello “Il berretto a sonagli” e questo è, in sintesi, una parte del dialogo fra Ciampa e la signora Beatrice, moglie del suo titolare.
La storia è ambientata in Sicilia tra gli anni Venti e Trenta, la signora Beatrice Fiorica sospetta che il marito, uomo ricco e di potere, la tradisca con la giovane moglie dello scrivano Ciampa e, rosa dalla gelosia, ordisce un piano per sorprendere i due in flagranza di reato senza tenere conto delle ripercussioni che tale progetto avrà su Ciampa. La reazione dello stesso sarà furiosa all’esito dei fatti e, per fare in modo che egli non debba difendere il suo onore con il sangue, così come richiesto dal contesto culturale ed ambientale dell’epoca, consiglia, con feroce astuzia, alla signora Beatrice e alla sua famiglia come unica soluzione possibile per risolvere la questione in modo bonario di ammettere che il gesto compiuto della signora altro non sia che l’esito di un momento di insana follia. La flagranza dell’adulterio non è stata provata, l’arresto del Cavaliere, marito di Beatrice, è stato determinato dal fatto che lo stesso si è ribellato alle forze dell’ordine, per cui la momentanea follia di Beatrice sarà l’unica soluzione plausibile per mettere a posto l’incresciosa situazione senza creare ulteriori conflitti e salvaguardando così la rispettabilità di tutti i personaggi in gioco.
Il teatro come scuola di vita? Potrebbe essere un’indicazione oppure un punto di partenza per avviare delle riflessioni. Appare evidente, assistendo alla rappresentazione, che sarebbe opportuno per tutti imparare ad utilizzare al meglio le corde di cui parla il personaggio pirandelliano, riflettendo altresì sul fatto che qualsiasi azione commessa girando la corda pazza può avere ripercussioni anche sulla vita degli altri. La follia, infine, come alibi e come ultima possibilità per difendere l’onore, valore relativo al contesto sociale e culturale dell’epoca e del luogo in cui si svolge la narrazione dei fatti, è la parte amara e conclusiva della commedia. La follia fa perdere i freni inibitori, fa gettare la maschera delle convenzioni e rappresenta l’irrazionalità espressa alla massima potenza, il folle viene escluso dalla società e nessuno gli presta ascolto, è un emarginato che può dire tutto ciò che vuole tanto nessuno gli crede. È lo scotto che la signora Beatrice dovrà pagare per restituire la dignità al vecchio Ciampa, è l’unica soluzione possibile che le resta per levargli dalla testa il berretto a sonagli.
Silvia Fornari
Lascia un commento