La scuola è ormai iniziata, ma non per tutti. In Italia sono esattamente 7.682.635 i bambini e i ragazzi che in questi giorni avrebbero dovuto varcare la soglia delle aule ma c’è chi rimane ancora fuori. Come ogni anno, infatti, con l’avvio delle attività scolastiche sono state numerose le segnalazioni pervenute alla sede nazionale di Anffas (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) relative ai tanti problemi che gli studenti con disabilità e i loro familiari devono affrontare. Le famiglie e gli studenti con disabilità all’inizio dell’anno scolastico incontrano difficoltà che spesso poi si protraggono per l’intero anno di scuola e ostacolano, o addirittura negano, la piena inclusione scolastica e il loro diritto all’istruzione trasformando questo inviolabile diritto in un incubo.
Difficoltà di trasporto scolastico; mancanza all’assistenza di igiene personale, rispettando il genere; difficoltà relativa alla redazione o all’aggiornamento del PEI (Piano educativo individualizzato); mancanza all’assistenza specialistica per l’autonomia e per la comunicazione; mancanza o ritardo nell’assegnazione dell’insegnante di sostegno; insufficiente numero di ore di sostegno didattico rispetto al PEI; formazione delle classi rispettando il numero consentito: difficoltà che troppe volte non dipendono soltanto da carenza di leggi o da leggi non applicate ma anche da dirigenti scolastici, dai consigli di classe, insieme ai genitori e alle figure professionali che hanno in carico quel determinato alunno con disabilità (sia dentro che fuori la scuola, quindi anche Asl, operatori della riabilitazione, responsabili degli interventi sociali, non solo più quelli dell’Ente locale di riferimento).
Sono oltre 245mila gli alunni e studenti con disabilità che per poter frequentare la scuola, in condizioni di pari opportunità con i loro compagni senza disabilità, necessitano di idonei sostegni, tra cui insegnanti curriculari adeguatamente formati, insegnante di sostegno, assistente all’autonomia ed alla comunicazione, assistente igienico personale, supporti didattici personalizzati, prime classi formate secondo i limiti normativi, abbattimento delle barriere architettoniche e sensopercettive, trasporto scolastico, etc.
E questo anno scolastico è aggravato – ricorda l’Anffas – dalla mancata applicazione del decreto legislativo n. 96/2019 che ha introdotto significative novità al decreto legislativo n. 66/2017, già disciplinante i processi di inclusione scolastica degli alunni con disabilità.
L’Associazione nel 2019 ha avviato una campagna di monitoraggio sull’intero territorio nazionale mobilitando tutte le basi associative così da tutelare sin dal primo giorno di scuola tutti gli alunni con disabilità e consentire loro di avere tutti i servizi e tutti i sostegni necessari, per assicurare condizioni di parità con tutti gli altri studenti e per rendere davvero concreta l’inclusione scolastica.
«Da più di 60 anni – evidenzia Roberto Speziale (nella foto in alto), presidente nazionale Anffas – l’associazione lavora e lotta per il diritto allo studio dei bambini e dei ragazzi con disabilità di ogni ordine e grado perché l’educazione e l’istruzione rappresentano pilastri fondamentali nella vita e non è più accettabile vedere ulteriori mancanze in tal senso. Queste preoccupazioni non devono essere tali soltanto per i genitori, ma i Dirigenti devono lavorare e verificare che non vi siano questi disservizi che creano ulteriori problemi e angosce, oltre che agli studenti con disabilità, anche ai genitori che in casi estremi e molto sfiduciati arrivano al pensiero estremo di ritirare i propri figli dall’ambiente scolastico».
Sulla base di queste forti preoccupazioni e per far venire alla luce le disfunzioni e le carenze, Speziale suona la carica e invita .
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