NUORO – Ottobre è il mese della prevenzione contro il tumore al seno. La Campagna Nastro Rosa, nata nel 1992 negli Stati Uniti, per iniziativa di Evelyn Lauder, tenta ogni anno di sensibilizzare soprattutto le ragazze più giovani su uno dei mali più diffusi nel mondo. L’obiettivo dell’ottobre rosa è proprio questo: fare campagna di sensibilizzazione su un problema che giorno per giorno si sta diffondendo a macchia d’olio, e promuovere l’accesso a diagnosi, controlli, cure tempestive e soprattutto efficaci. Tra le prime cause di mortalità sono stati accertati più di 13mila decessi nel 2018. Questa patologia rappresenta il 30,3% di tutti i tumori femminili. In tutta la penisola, isole comprese, Enti ed associazioni hanno organizzato eventi di informazione e sostegno alla diagnosi e alla ricerca, anche perché, a causa del Covid-19, come afferma l’Osservatorio nazionale, screening e visite programmate sono state rimandate o addirittura cancellate mettendo ancora più a rischio la salute delle persone.
Oggi più che mai dobbiamo ricordare la grande importanza di tali visite ginecologiche per prevenire questa e altre patologie. Il cancro purtroppo è una malattia che colpisce notevolmente un gran numero della popolazione mondiale, e uno dei casi più rilevanti è quello legato alle patologie al seno che colpiscono prevalentemente le donne. Per questo il 19 ottobre di ogni anno la Giornata mondiale contro il cancro al seno viene ricordata per sostenere le donne colpite dal cancro e creare una campagna sanitaria il cui obiettivo è aumentare l’assistenza e il supporto forniti alla sensibilizzazione, alla diagnosi precoce, alle cure e alle cure palliative di chi soffre della patologia. Simbolo della giornata è il fiocco rosa già utilizzato in varie cause, la prima delle quali è stata la crisi degli ostaggi in Iran. Nel 1992 però Alexandra Penney, caporedattore della rivista “Self”, dopo aver scritto del mese di ottobre e del suo tributo alla lotta contro il cancro al seno, dopo aver contattato l’attivista Charlotte Hayley, proponendo la sua idea come simbolo internazionale, vedendosela rifiutare ha deciso di utilizzare il fiocco nella sua rivista. Da allora è diventato l’emblema della giornata.
Coma riporta l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ogni 30 secondi in qualche parte del mondo viene diagnosticato un cancro al seno. Solo in Spagna vengono diagnosticati circa 25.000 nuovi casi di cancro al seno all’anno, ovvero una donna su otto avrà un cancro al seno per tutta la vita. Secondo le stime, inoltre, ogni 53 minuti una donna nel mondo muore a causa del cancro al seno. Se nel 2000 le diagnosi rilevavano circa 10 milioni di casi, nel 2020 siamo passati a più di 19 milioni e anche i numeri delle persone decedute hanno subito un’impennata passando da circa 6 milioni nel 2000 a 10 milioni nel 2020. I dati fanno rabbrividire. Tra i tumori diagnosticati nella penisola, quello più frequente continua ad essere il “carcinoma mammario”. Solo attraverso un’adeguata prevenzione è possibile evitare o almeno ridurre la probabilità di morte del 25% e il sostegno di celebrità nostrane e di oltre oceano che sanno fare presa nella sensibilità delle persone ed attirare la loro attenzione in merito al problema è molto importante.
Donne famose, pur essendo quotidianamente sotto ai riflettori, sono riuscite ad affrontare e sconfiggere il male che le stava devastando e ora guardano alla vita con maggior fiducia e cercano con i loro messaggi di infondere speranza e fiducia in chi soffre. “La malattia mi ha resa una persona migliore. Il cancro mi ha insegnato un diverso tipo di forza. Mi sento graziata per essere in fase di guarigione e anche per aver avuto il cancro. Sono molto felice. È una seconda chance” ha raccontato Shannen Doherty a Life & Style Magazine. La battaglia è durata per anni, documentata via social passo per passo, anche nei momenti più duri, anche quando a causa della chemioterapia vedeva difficile immaginare un futuro. Ma alla fine ne è uscita vincitrice.
Carolina Marconi, attrice e showgirl venezuelana, è stata operata per un tumore al seno. La quarantatreenne, tra i protagonisti del Grande Fratello 4, ha raccontato la sua esperienza social: dalla scoperta della malattia all’operazione, fino a svelare le sue paure per quanto riguarda la chemioterapia. Rosanna Banfi, volto noto della televisione, attrice e ristoratrice, o meglio ristor-attrice come lei stessa si definisce, aveva 45 anni quando si accorse che qualcosa, nel suo seno, non andava. Oggi, da paziente, è diventata madrina di Race for the Cure, la celebre corsa contro il tumore al seno. All’Istituto Humanitas, alle porte di Milano, inoltre, una mostra-libro intitolata “Sorrisi in rosa” racconta la storia di 12 donne curate in Istituto che hanno condiviso un percorso di cura e la voglia di raccontare al mondo la loro rinascita.
Ma quali sono le cause che portano al cancro al seno? Sono diverse. Sicuramente influisce sulla malattia l’età. I casi di cancro al seno più avanzati si riscontrano nelle donne di età superiore ai 50 anni, sebbene il cancro al seno tenda ad essere più aggressivo quando si verifica in pazienti giovani. Una piccola percentuale ha una predisposizione ereditaria alla condizione. Gli estrogeni esterni, in particolare quelli utilizzati nella terapia ormonale sostitutiva, sono fattori molto importanti nel contrarre il cancro al seno e molte donne usano questo trattamento per ridurre i sintomi della menopausa, oppure soggetti a rischio sono quelle persone che fanno uso della contraccezione orale. Ma ciò può essere arginato ricorrendo a semplici accorgimenti.
È importante seguire una dieta sana ed evitare un consumo eccessivo di grassi e carne rossa che alcuni studi hanno collegato al cancro al seno, magari includendo nella dieta fibre e proteine presenti nei cereali, nel riso integrale, nel mais, nel pesce e nei legumi. Sarebbe meglio evitare il fumo e l’alcool. Il tabacco può aumentare le probabilità di contrarre il cancro fino al 60%. Praticare un moderato esercizio fisico è importante, per il corpo, per il controllo del peso, per la salute e la prevenzione. Non ultimo per importanza fare regolari controlli medici. C’è da aggiungere che il Consiglio dei ministri è stato sentito e ha espresso il proprio unanime parere favorevole sulla proposta del Ministro della salute, Roberto Speranza, di indire, per il 13 ottobre di ogni anno, la Giornata nazionale del tumore metastatico della mammella. Il tumore al seno metastatico presenta caratteristiche molto differenti dal tumore al seno in stadio iniziale. Dedicare una giornata nazionale a questa patologia significa dar voce anche in Italia alle oltre 37mila pazienti donne e, anche se in percentuale minima, uomini, che vivono questa condizione cronica. “Auguro a tutte le donne con tumore di trovare tanta solidarietà. Le cure sono importanti, ma lo è anche il non sentirsi soli e il continuare a sentirci donne – onclude Rosanna Banfi -. Sicuramente la malattia ti mette di fronte alla fragilità della vita ma, nel momento in cui la superi, diventi più forte, soprattutto se riesci ad aprirti con chi ti sta intorno”.
Virginia Mariane
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