La donazione effettuata è stata resa possibile grazie a un’iniziativa organizzata all’interno del suo studio, che ha eccezionalmente aperto durante un giorno di chiusura: i proventi di quella giornata sono stati così interamente devoluti ai ragazzi e al progetto di Pizzaut. Questa donazione, nello specifico, servirà a finanziare i lavori di ristrutturazione per la prossima apertura della sede di Monza. Il tatuatore, successivamente rintracciato, ha commentato con una sola frase il suo gesto di generosità: “Nico Acampora è il mio supereroe preferito…”.
Ma c’è un’altra storia che riguarda la straordinaria inziativa sociale alle porte di Milano. Fra i 400 curriculum giunti nel 2022 a Pizzaut c’era anche quello di Giulia Pensato, 36 anni, di Bellinzago Lombardo, affetta da sindrome di Asperger. “Non potevo riuscire ad offrirle un lavoro – spiega Nico Acampora -. In cucina o nel servizio ai tavoli non avevo più nemmeno un posto libero…”. Ma non si perde d’animo e così chiede aiuto ai suo fornitori. All’appello, in particolare, risponde il Toys Center – Bimbostore di Cologno Monzese, uno dei 129 punti vendita in Italia del brand nato negli anni Novanta. Da tempo l’azienda leader nel mercato dei giocattoli collabora per la nascita del nuovo ristorante PizzAut di Monza e per l’Accademia di PizzAut. “Quando abbiamo ricevuto la proposta di Acampora – spiega Stefano Brusco, direttore dello store – abbiamo subito percepito che questo appello apparteneva profondamente a un’azienda al servizio delle famiglie e dei bambini e che, insieme ai giocattoli, vuole distribuire emozioni”.
Giulia è stata assunta con un contratto di tirocinio di un anno che quasi sicuramente si trasformerà in un’assunzione a tempo indeterminato. Non è facile inserire in un centro commerciale, dove entrano ed escono migliaia di clienti al giorno, una dipendente con sindrome di Asperger che – soprattutto nei primi giorni e di fronte a una nuova esperienza professionale – può manifestare limitate capacità di risolvere i problemi o un’indipendenza non completa e abilità più ridotte a gestire le proprie emozioni. E invece, la giovane si è in poco tempo perfettamente inserita tanto da commentare soddisfatta: “Mi sono trovata subito a mio agio e mi sono sentita accolta”.
Un’altra avventura andata a buon fine per obiettivi che vanno ben al di là del semplice inserimento nel mondo del lavoro di giovani affetti da autismo. A proposito, da Pizzaut a Cassina de’ Pecchi serve davvero fare la fila e prenotare per tempo. Ma ne vale veramente la pena.
Buona domenica.
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