ROMA – Dal primo momento (18 dicembre 1892) “Lo Schiaccianoci” – balletto di Petipa-Ivanov musicato da Chajkovskij, sul testo alquanto tenebroso di Theodor Hoffmann, ma con inserti gioiosi di Alexandre Dumas – inscenato al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, ebbe un successo che tuttora non tramonta. Perciò, avvicinandosi il Natale, il Teatro dell’Opera di Roma, ormai riavviato, ha deciso la ripresa de “Lo Schiaccianoci” nella moderna coreografia di successo di Giuliano Peparini del 2015, come primo titolo per il balletto della stagione teatrale 2021-22. La première avrà luogo domenica 19, con repliche fino al 2 gennaio.
Protagonista nel ruolo di Maria (Masha negli spettacoli russi) sarà l’étoile del Teatro Susanna Salvi, in scena con ben sei repliche: accanto a lei nel medesimo ruolo ci sarà l’argentina Ana Sophia Scheller – in carriera internazionale – il 23, 28 e 31 dicembre; nel ruolo maschile figureranno i primi ballerini Claudio Cocino e Michele Satriano, indi Alessio Rezza. Parteciperanno allo spettacolo anche allievi della Scuola di Ballo diretta da Laura Comi, dato il carattere festoso e gioioso del balletto.
Ma se così lo vollero Petipa e Ivanov, coloro che lo ripresero nei decenni successivi ne hanno dato interpretazioni ben diverse. La vicenda originaria tratta del sogno di Maria dopo la lieta vigilia del Natale, la gioia dei regali parentali a piè dell’Albero – fra cui un pupazzetto in forma di schiaccianoci – alla presenza del mago Drosselmeyer. Dopo, la fanciulla si addormenta serena, e sogna il pupazzetto mutatosi in Principe, che la difende da uno spaventevole esercito di topi, e la guida nella scintillante città dei Dolci e dei Giocattoli, dove il cioccolato, il tè, il caffè si animano, divenendo altrettante danze.
Però il sogno finisce, la fanciulla si desta, ma ormai guarda serena al suo futuro. Già la versione di Rudolf Nureiev alla Scala nel 1967 poneva in luce l’aspetto noir del testo di Hoffmann, materializzando nei sogni della bambina l’inconscio suo timore dinanzi alla propria crescita. Lo Schiaccianoci del coreografo Mario Piazza ha estremizzato tale aspetto, facendo di Schiaccianoci l’omicida del fratellino di Maria e popolando la scena di personaggi mostruosi, con mani artigliate e sporche di sangue.
La coreografia di Peparini, passato dai Corpi di Ballo di Roland Petit e del New York Ballet a quello televisivo di “Amici”, a sua volta ha inserito nella drammaturgia un “nipote di Drosselmeyer” e minacciose guardie del corpo per lui, indi boy-bulli, e poco promettenti girls in attillatissimo nero. Però il clima festoso non scompare, gli orribili topi vengono vinti dagli effetti speciali e dai magici video di Cristina Guerzola e Lucia D’Angelo – e la luminosa direzione musicale di Nir Cabaretti fa la sua parte – perché Peparini vuole rivolgersi soprattutto agli adolescenti e ai loro miti.
E cosi lo Schiaccianoci natalizio piacerà ai piccoli e agli adulti.
Paola Pariset
Nell’immagine di copertina, un momento dello Schiaccianoci in scena al Teatro dell’Opera di Roma
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