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Tik Tok, boom effimero e pericoli in agguato

di | 2020-10-02T14:31:29+02:00 4-10-2020 6:05|Attualità, Sezione 2|0 Commenti

ROMA – Ci sono due notizie per i genitori degli adolescenti che impazziscono per Tik Tok, l’app utilizzata per creare brevi video di 15 secondi con musica ed effetti. La prima è che la fama improvvisa che si possono trovare in mano questi ragazzi li può destabilizzare rendendo loro difficile gestire una popolarità illusoria, fatta di like, che non corrisponde alla realtà. La seconda è che questi adolescenti diventano automaticamente degli influencer senza avere la minima idea dei contenuti con i quali farsi trascinatori di masse di fans. Praticamente, il vuoto quando non l’istigazione a imitare comportamenti pericolosi o dannosi. E allora sono guai perché, al pari delle star bambine che un tempo venivano spinte dalle madri a fare provini per diventare famose e poi venivano dimenticate da grandi, anche i divi di Tik Tok potrebbero ritrovarsi con un pugno di mosche in mano, con le conseguenze che conosciamo attraverso la parabola discendente vissuta da miti del rock o attori al termine della loro carriera: depressione, droga, solitudine…

Solo che qui si parla non di pochi casi riguardanti il jet set dello spettacolo e dell’arte ma di un fenomeno di massa e che attecchisce soprattutto sui giovanissimi, sempre pronti ad avvicinarsi alle nuove tendenze ma che non hanno strumenti per difendersi. Da quando l’app è stata lanciata, infatti, nel gennaio 2017, gli utenti attivi giornalieri sono cresciuti dell’87,5% e TikTok ha raggiunto, a gennaio 2020, quota 41,27 milioni a livello globale trasformando l’aspirazione a diventare famosi in una vera e propria pandemia. Chi non ha in casa o non ha visto da amici un ragazzino impegnato per parecchio tempo al giorno a costruirsi un’immagine doppiando in playback o imitando artisti famosi e aspettando il riscontro in termini di visualizzazioni e pollici o cuoricini? Il fatto è che, a meno di qualche eccezione, le performance cui si assiste su questa piattaforma, non corrispondono sempre ad un vero e proprio talento e per questo, poi, il riscontro con la realtà può diventare parecchio duro. L’allarme è stato lanciato dagli psicologi che hanno previsto per i prossimi anni l’aumento di casi di disagio derivanti dall’uso dei social in genere ma di questo in particolare. Perché, a dispetto di quanto possano credere i protagonisti di questi video – questione molto impopolare – qui si tratta raramente di vero talento. O, almeno, non è in questa sede che esso si manifesta, perché non è neanche richiesto.

Su Tik Tok, che appartiene alla società cinese Bytedance e che si serve di un algoritmo per proporre video su misura per ogni utente, per suscitare il sorriso o l’ammirazione è sufficiente cantare sincronizzando il labiale o ballare scimmiottando le star. Non c’è originalità, non c’è bravura: solo il coraggio di esibirsi di fronte al mondo ma dalla propria cameretta. La preoccupazione è che dai 10 ai 19 anni – la cosiddetta “generazione Z” – gli utenti non sono interessati alla qualità di ciò che fanno ma solo ad ottenere il consenso ed è per questo che, secondo le proiezioni, l’app nei prossimi quattro anni raggiungerà i 60 milioni di utenti. C’è anche molta competizione, tra i devoti di Tik Tok ma è una competizione che si basa sul numero di visualizzazioni e like, quindi solo sulla visibilità e non certo sul contenuto, aspetto che incide sulla qualità della performance prestata, che non ha mai il suggello della creatività ma quello della mera emulazione o dello sberleffo. In Italia il primo posto in classifica per numero di seguaci va a Luciano Spinelli che ne conta 7,2 milioni, numeri da capogiro per un ragazzo appena diciottenne che probabilmente conta – come accadrà – di essere agganciato da qualche brand che trova i suoi video perfetti come veicolo pubblicitario. Cosa ne sarà di lui tra 20 anni è difficile prevederlo o, almeno, fa paura pensarci.

Nella classifica italiana dei più cliccati seguono dietro di lui due gemelle, Cassandra e Melissa, che piacciono a 5,8 milioni di fans. Il successo, però, su internet, è sempre “in progress” e la classifica cambia molto rapidamente perché la gara è sempre aperta. Ma nella seconda notizia per i genitori c’è un’annotazione, stavolta buona. Tutta questa energia che sprizza sul web non dovrebbe andare sprecata e il fatto che tanti adolescenti impegnati su Tik Tok abbiano un successo così grande potrebbe essere un’occasione da non perdere, se presa al volo. Come molti personaggi pubblici stanno già facendo – su Instagram soprattutto – la celebrità potrebbe essere utilizzata per far passare messaggi positivi, educativi. Un esempio è Danae Mercer, una giornalista di Dubai, che ogni giorno posta sue foto “nature” rivelando il suo corpo senza i trucchi di photoshop, quindi con cellulite e smagliature che non ne fanno una donna meno attraente: il messaggio è questo. E c’è anche Milly Smith, che sul suo profilo pubblica le foto del “prima” e del “dopo” di molti personaggi famosi per incoraggiare all’uso dei social in maniera più autentica. Insomma, qualcosa di più “umano” è possibile su internet. E anche su Tik Tok, ma qui c’è uno zoccolo duro. Dopo tutto questo successo in casa, far fare un passo indietro proprio a loro, ai genitori, potrebbe essere l’operazione più difficile.

Gloria Zarletti

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