“Continua inarrestabile la strage di alberi, abbattuti o massacrati nelle nostre città, nei viali, nelle piazze, nei parchi e nei giardini, con i pretesti più diversi e fantasiosi (malattie, vecchiaia, pericolo), tutti ben lontani dalla realtà, privi del minimo fondamento, e non sostenuti da alcuna valida certificazione o competenza”.
Franco Tassi, biologo, entomologo, per trent’anni presidente del Parco nazionale d’Abruzzo e oggi presidente del Centro Parchi internazionale, non ha dubbi e attacca senza mezzi termini quegli amministratori che gestiscono il verde pubblico con arroganza e senza cognizione di causa.
“Ci arrivano segnalazioni allarmate da ogni parte d’Italia – afferma Tassi – con Firenze, Pisa, Prato e Roma in testa alla classifica e vedremo nello spareggio finale a chi toccherà il Premio Attila ma ciò che più allarma e addolora le persone di buon senso è il fatto che nessuna Autorità intervenga, che lo scempio continui indisturbato e che i mezzi di informazione tacciano ostinatamente”.
Irregolarità, illegalità e violazioni del Codice penale emergono a ogni passo, a partire dalla “Distruzione o deturpazione delle bellezze naturali” (art.734), particolarmente grave se si tratta di un Sito protetto (art.733 bis), fino alla devastazione del paesaggio, tutelato dalla “Convenzione internazionale del Consiglio d’Europa” lanciata a Firenze nel 2000 e poi ratificata anche dall’Italia. Bisogna ricordare che le Convenzioni internazionali e le Norme di tutela del Paesaggio sovrastano qualsiasi specifica normativa o regolamentazione regionale, comunale o locale.
Addirittura alcuni ambientalisti, supportati dal giudizio di eminenti giuristi, hanno ipotizzato che le operazioni di abbattimento, sfrondamento, potatura e “capitozzatura” delle alberature urbane, spesso finalizzate a garantire piena funzionalità alla nuova tecnologia G5, possano configurare il grave reato di “Attentato alla salute pubblica”(artt. 440-444 e 452), ad opera di strategie occulte, decisori ben nascosti, e materiali esecutori, che vorrebbero giustificare il massacro con pretesti risibili, mentre andrebbero bloccati subito, e chiamati a risponderne in sede legale.
“L’ipotesi di un deciso intervento della Magistratura, in sede nazionale e internazionale, da più parti auspicato – conclude Franco Tassi – non appare del tutto peregrina in quanto sono stati da tempo scientificamente dimostrati gli enormi benefici degli alberi per la salute e il benessere, e non meno disastrosi sono gli effetti patologici delle radiazioni diffuse all’insaputa della cittadinanza, senza alcuna consultazione preventiva, in ogni angolo e momento della sua vita”.
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