PERUGIA – Uno dei fenomeni più inquietanti resta quello delle persone scomparse. Nel solo 2022, in Italia sono state presentate 24.369 denunce. Una media di 67 al giorno. I dati resi noti in una relazione dal commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, il prefetto Antonino Bella, aggiungono inoltre che le segnalazioni, rispetto all’anno precedente, risultano in aumento (addirittura +26,4%). “Sono minori, adulti e anziani – ha spiegato il commissario – che fanno perdere le proprie tracce lasciando le famiglie nell’angoscia”. La maggioranza torna, prima o poi. Altri svaniscono. Gente normale, in grandissima maggioranza. Senza storie particolari, ma con la loro vita, i loro affetti, le loro passioni, i loro sogni. Un maledetto giorno sono usciti di casa e non sono più tornati, tra lo sgomento dei loro familiari.
Piccini come Angela Celentano sul Monte Faito o Denis Pipitone a Mazara del Vallo; minorenni come Mirella Gregori e Emanuela Orlandi a Roma (forse esiste, anche se non è stato individuato, un filo rosso tra i due casi registratisi ad un mese di distanza l’uno dall’altro nel 1983); o maggiorenni come Ylenia Carrisi, figlia di Al Bano e Romina, in vacanza a New Orleans, nel 1994. “Un mondo assente” è stato definito questo popolo di svaniti nel nulla. E “lutto congelato” viene chiamato il dolore sordo delle famiglie e degli amici, che non hanno neppure il modo di pregare o portare un fiore sulla tomba, perché “scomparso” non significa “tout court” morto.
Chiaramente non è, questo, solo un fenomeno della nostra epoca. Svaniti nel nulla – per le ragioni più diverse, mutevoli, strane, terribili, al là delle “lupare bianche”, legate alla criminalità organizzata – ce ne sono sempre stati. Il poeta francese Francois Villon (nato a Parigi nel 1431), un personaggio sopra le righe, goliarda e burlone, tutto dedito alle osterie, ai dadi, alle donne, al vino, nonostante si fosse laureato alla Sorbona, sparì nel 1463. Senza motivi apparenti. É vero che era stato in carcere e condannato per l’assassinio di un prete e per un furto consistente, ma la pena di morte per impiccagione gli era stata tolta e commutata in dieci anni di esilio. Poteva a tornare a vivere come credeva e nel modo più consono ai suoi “desiderata”. Invece il poeta delle“Ballate”, dei “Lai”, dei “Testamenti” irridenti, delle battute da guitto, è stato inghiottito dal nulla.
In Umbria, tra il 1974 ed il 2020 gli scomparsi assommano a 216. Molti sono anziani che, malati di Alzheimer, si sono perduti nelle campagne o nei boschi. Dal Duemila ad oggi gli episodi più inquietanti di soggetti “evaporati” riguardano l’imprenditore Gian Paolo Mommi di Castiglione del Lago nel 2001; il giovane torinese Fabrizio Catalano, che si trovava ad Assisi, nell’estate del 2005, per seguire un corso di musica (e del quale sono stati trovati, lungo un viottolo boschivo, alcuni oggetti personali, tra i quali la chitarra); la studentessa universitaria pugliese Sonia Marra uscita di casa nel 2006 a Perugia e mai più rientrata (la procura aveva ipotizzato l’omicidio, ma il corpo non è mai stato rinvenuto e il sospettato è stato pienamente scagionato); la signora Barbara Corvi, tra l’altro madre di due figli, di Amelia, di cui non si hanno più notizie dal 2009; la badante rumena Lucia Ciucoiu, che viveva (2009) in una casa di Ponte Felcino dove assisteva una anziana e che mandava, ogni mese, gran parte dei propri guadagni alla amata figlia, universitaria in Romania.
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