//Superenalotto, ci pensa il notaio a riscuotere

Superenalotto, ci pensa il notaio a riscuotere

di | 2021-05-30T07:30:10+02:00 30-5-2021 7:10|Pensierino del Mattino|0 Commenti

“E adesso?”. Ripresa conoscenza, superata l’incredulità e smaltita l’euforia, il fortunato possessore del biglietto del Superenalotto venduto a Montappone, in provincia di Fermo nelle Marche, che è valso un premio da oltre 156 milioni di euro, presto o tardi dovrà adoperarsi per trasformare il suo sogno in realtà: nel concreto, convertire un piccolo pezzo di carta in una montagna di denaro. Da dove cominciare?

Si parte dalle scadenze, prima di tutto. Il tempo a disposizione non è infinito: “Il vincitore ha 90 giorni di tempo per presentarsi in uno degli uffici preposti della Sisal per la consegna fisica del tagliando”, spiega Stefano Saracchi, responsabile dell’ufficio Giochi numerici e lotterie dell’Agenzia Dogane e Monopoli. Oltre i tre mesi si perde il diritto all’incasso e le somme vengono devolute all’Erario. Più che di smemorati, si tratta più frequentemente di vincitori inconsapevoli. Non pochi, comunque. Nel 2018 ad esempio ben 25,5 milioni di euro di premi non sono stati reclamati dai legittimi titolari e sono stati dirottati nelle casse dello Stato.

Risolto il problema dei tempi si presenta quello del luogo. A differenza dei premi minori, fino  5.200 euro, la vincita non può certo essere incassata presso la ricevitorie in cui è stata effettuata la giocata e gli uffici della Sisal adibito all’incasso sono soltanto due, uno a Roma e uno a Milano. Esclusa per maggiore distanza l’opzione del capoluogo lombardo, restano da percorrere i 248 chilometri verso la Capitale. “Il biglietto vincente deve essere presentato fisicamente negli uffici, ma non è obbligatorio che a consegnarlo sia il diretto possessore. Nella quasi totalità dei casi ci si affida a un notaio, a cui viene affidato un mandato”, spiega ancora Saracchi. Si tratta in sostanza di una precauzione che viene adottata per fare in modo che il minor numero di persone possibili conosca l’identità del vincitore. Trasporti e logistica sono tutti a carico del vincitore: ci si può recare in ufficio con un veicolo privato, o più prudentemente, optare per un furgone blindato.

Sbrigate le pratiche burocratiche il vincitore, o il suo delegato, devono comunicare anche l’Iban per il versamento sul conto corrente della maxi-somma. “Di solito le vincite vengono pagate entro 45-60 giorni”, spiega ancora Saracchi. Meglio tenersi pronti su possibili cattive sorprese. Il premio è infatti versato con una ritenuta alla fonte del 20%, dopo che nel 2020 la tassazione è stata portata a questa aliquota dal 12% precedente. Concretamente, per il fortunato vincitore, sul conto entreranno per l’esattezza poco più di 125 milioni di euro perché 31 finiranno direttamente nelle casse del Fisco.

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