PETRELLA SALTO (Rieti) – Modellismo, una passione che non conosce età. Nei giorni scorsi, lungo un tratto della spiaggia di Fiumata, frazione di Petrella Salto sul lago del Salto (in provincia di Rieti), è tornata “Idrofiumata”, manifestazione di aeromodellismo anfibio e modellismo navale dell’Asd Waco, organizzata dall’AeC di Roma sotto il patrocinio dell’AeC Italia, con la collaborazione e l’organizzazione dell’associazione di Fiumata Ceda (Cicolano Eventi e Difesa Ambientale, presieduta da Celestino Amadio). Due giorni di festa, con uno spettacolo in aria e sull’acqua, che ha appassionato grandi e piccoli, la musica con Matteo Tortora, stand gastronomici, i prodotti delle conserve del Borgo, la “polenta alla spina”, una creazione di Emiliano Scoppetta (da condire a scelta con peperoncino, tartufo, o ai 4 formaggi) e non è mancato l’angolo della prevenzione oncologica con l’associazione “Il Cicolano insieme per ricominciare”.
Non è facile per le piccole frazioni organizzare simili eventi, soprattutto in tempo di Covid: “Tra mille timori siamo tornati a vivere, la ricompensa migliore è vedere la partecipazione della gente del mio paese e di tutto il territorio, ringrazio gli amici e gli sponsor che si sono offerti di aiutarci, le amministrazioni comunali e il presidente della Provincia che sono venuti a trovarci”. Sulla spiaggia di Fiumata si scopre un mondo nuovo e affascinante. Per questa terza edizione, cui hanno partecipato oltre 30 iscritti al gruppo Waco, ha preso il volo per la prima volta il Carbon Cub di Antonio Leone, modellista di Roma.
“E’ l’aeromodello più grande riconosciuto dall’Emac, con un peso massimo di 25 chili, un’apertura alare di 4,20 metri, motore da 170 cc per 17,5 Cv a 11 mila giri, i galleggianti li ho fatti io, non esistono per questo modello” commenta con orgoglio Leone, di professione carrozziere. “Da giovane – continua – sparavo al piattello, poi dal 2002 al campo volo ho pilotato un aliante radiocomandato e non ho più smesso”. All’interno dell’abitacolo il “pilota” di peluche è Super Mario e la passeggera è Minnie. Leone può essere fiero anche di uno dei modelli più rappresentativi per noi italiani: una bellissima riproduzione dell’MB 339 della pattuglia acrobatica.
Con Corrado Gugliotta, del campo volo Ali dei Castelli Romani, ecco un modello della seconda guerra mondiale: il caccia leggero monoposto Mitsubishi A6M, noto anche come “Zero”, imbarcato dalla Marina nipponica, usato dai kamikaze, apprezzato dai piloti e temuto dai nemici, grazie a un’eccezionale maneggevolezza e a un’incredibile potenza di fuoco che ne fecero un’arma micidiale. Il modello è fatto a mano in legno di balza da un vecchio modellista, pesa 4 chili, motore due tempi a miscela, 10 cm cubi di cilindrata, apertura alare di 1,60 metri. “Avevo la passione fin dai 12 anni, ma all’epoca non ho incontrato un amico giusto. L’ho trovato finalmente a 50 anni, per cominciare è sufficiente un investimento sui 350 euro, poi si cresce, si acquisiscono esperienze con gli amici e nei negozi di settore”.
Tra barche a vela, motoscafi, aerei, c’è anche Andrea Pulsante, che a Pistoia ha una sartoria in cui confeziona borse e fodere per il modellismo. Insieme allo staff dell’associazione Ceda, lo sguardo vigile e attento del presidente del gruppo Waco Roberto D’Angeli e del vice presidente Massimo La Placa. D’Orazio è “rappresentante di specialità” dell’aeroclub di Roma per il settore dell’aeromodellismo, certificato Atm 03 Enac, che risponde a tutti i requisiti Easa: “Siamo una Asd riconosciuta dal Coni, rilasciamo attestati di pilotaggio con istruttori certificati. Tutti i nostri piloti hanno anche il QR Code, un numero identificativo personale. Collaboriamo con scuole professionali di tecniche aeronautiche, abbiamo aderito al progetto di alternanza scuola lavoro per tre anni e lo ripeteremo, collaboriamo con l’Università La Sapienza nel settore aerospaziale. Dal 2018 il campo volo si è espanso con due aree: una per gli aeromodelli, l’altra riservata ai droni e dal 2019, facendo parte dell’AeC di Roma, ospitiamo istruttori e piloti di droni iscritti all’Aec Italia”.
Nell’attività scolastica Waco cerca di incentivare i giovani al settore aeronautico mettendoli in condizione di toccare con mano alcuni aspetti delle materie che vengono trattate a scuola: la propulsione a scoppio, elettrica, a turbina e tecniche di costruzione. Nell’aerea dedicata ai droni, l’Aero Club di Roma organizza corsi di formazione a pagamento, con istruttori autorizzati che, a seguito della partecipazione alle lezioni di pratica e di teoria, permettono di sostenere l’esame per il conseguimento del brevetto di pilota di droni. Il titolo è legalmente riconosciuto e ne consente l’utilizzo professionale (info Davide Fulignani 348 9651039, responsabile di settore dell’AeC di Roma).
“Con modalità diverse – prosegue D’Orazio- la pista ospita sia piloti civili della IDS S.p.A. che necessita di spazi autorizzati per test di collaudo per droni destinati all’esercito, sia piloti di tutte le forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Polizia Municipale) che necessitano di addestramento specifico. Con tutti i soci siamo una grande famiglia, che va dai 13 agli 80 anni e non facciamo distinzioni. I nostri modelli hanno lo scarico in aria e usano carburante non inquinante, diversamente non avremmo avuto l’autorizzazione dalla società Erg che gestisce questo bacino idroelettrico”.
Il Gruppo Waco (www.gruppowaco.it), autorevole rappresentante del settore aeromodellistico romano, è stato costituito nel 2005. Nel 2013 ha ottenuto dall’ENAC la certificazione di “struttura di massima sicurezza”. A partire da marzo 2017 è entrato a far parte dell’Aero Club di Roma. Nel 2019 si è svolto il corso di formazione e aggiornamento teorico per giudici di gara categoria F3A-P-S nella sede dell’AeC d’Italia. La prova pratica di valutazione con esame finale si è svolta presso la pista di volo dell’AeC di Roma “Waco” con la partecipazione del Campione Europeo juniores F3A 2018 Andrea Cervi che ha svolto regolarmente i programmi di volo definiti dal codice sportivo FAI.
Francesca Sammarco
Bellissimo articolo che descrive la volontà e la voglia di riprendere la Normalità dopo questi quasi due anni di black out.