VITERBO – Negli ultimi anni, i social media hanno rivoluzionato il nostro modo di comunicare, introducendo una serie di nuove parole e frasi che sono rapidamente entrate nel linguaggio comune. Questo fenomeno riflette l’evoluzione della tecnologia e il modo in cui le persone si esprimono e interagiscono online. Sì, ammettiamolo, a volte può anche essere divertente (o imbarazzante) cercare di stare al passo con tutte le nuove tendenze linguistiche.
Like e follow: il nuovo vocabolario dei social Le principali piattaforme di social media come Twitter, Instagram, Facebook, TikTok e Reddit hanno giocato un ruolo cruciale in questa trasformazione linguistica. Ogni piattaforma ha le sue peculiarità e ha contribuito in modo unico all’arricchimento del nostro vocabolario. Ad esempio, il termine like, originario di Facebook, è diventato un verbo di uso comune per esprimere approvazione verso un contenuto. Non è raro sentire frasi come “Ho messo un like alla tua foto su Instagram” nella conversazione quotidiana. Twitter ha introdotto il concetto di follow e follower, permettendo agli utenti di seguire altri utenti per ricevere aggiornamenti sui loro contenuti. Questo termine è ora ampiamente utilizzato al di fuori della piattaforma, con frasi come “Hai visto quanti follower ha guadagnato quella persona su TikTok?”.
Hashtag e selfie: le parole che hanno cambiato le nostre abitudini Un’altra parola diventata popolare grazie a Twitter è hashtag. Accompagnata dal simbolo # (cancelletto), viene usata per categorizzare i contenuti e facilitare la ricerca di argomenti specifici. Non sorprende quindi sentire persone che dicono: “Usa l’hashtag #foodie per trovare ricette interessanti”. E se pensi che #HoPersoLeChiaviSottoIlDivano possa aiutarti, chi siamo noi per giudicare? Instagram, dal canto suo, ha diffuso l’uso del termine selfie. Scattare una fotografia di sé stessi con uno smartphone è diventata una pratica così comune che la parola è ora parte integrante del nostro lessico quotidiano. Frasi come “Ho scattato un selfie davanti alla Torre di Pisa” sono all’ordine del giorno.
DM e stories: la comunicazione diventa temporanea I DM, o messaggi diretti, sono un altro esempio di come il linguaggio dei social media sia entrato nella nostra vita di tutti i giorni. Originari di Twitter e Instagram, i DM sono ora una parte essenziale della comunicazione privata online. “Mandami un DM per maggiori dettagli” è una frase che si sente spesso quando si vuole continuare una conversazione in privato. Le stories, contenuti temporanei che scompaiono dopo 24 ore, sono diventate popolari grazie a Snapchat e poi adottate da Instagram. Ora, sono utilizzate da milioni di persone per condividere momenti della loro giornata in modo effimero e personale. “Hai visto la mia ultima story su Instagram?” è una domanda comune tra amici. La vera domanda è: hai mai visto tutte le storie senza saltare avanti?
Virale, troll e meme: la cultura di Internet Il termine virale è diventato sinonimo di contenuto che si diffonde rapidamente e ampiamente online. Se un video, una foto o un post raggiungono un vasto pubblico in poco tempo, si dice che sono diventati virali. “Il video dei gattini è diventato virale in un giorno” è un esempio di come questo termine sia utilizzato. Sì, i gattini funzionano parecchio su Instagram. I troll sono individui che disturbano intenzionalmente gli altri utenti online, provocando e creando scompiglio nelle discussioni. Questa parola, originaria dei forum online, è ora comunemente usata sui social media. Frasi come “Ignora i troll nei commenti, cercano solo attenzione” sono comuni quando si discute di interazioni negative online. Ah, i troll: perché le persone felici non commentano mai? Un altro termine ampiamente utilizzato è meme, cioè immagini, video o testi divertenti che vengono condivisi rapidamente sui social media, spesso con variazioni sul tema originale. “Hai visto quel meme divertente sui gatti?” è una frase che probabilmente hai sentito più di una volta. E sì, Internet è praticamente governato dai gattini e dai meme sui gattini (ma parecchio anche sui politici).
Nuovi termini: B.A.E., P.O.V., I.Y.K.Y.K., e G.O.A.T. Qui l’argomento si fa serio, soprattutto per i boomers. Se non si sta al passo con i tempi, si rischia di non comprendere nemmeno più i propri figli quando parlano o scrivono un messaggio Whatsapp. La soluzione? Mantenersi curiosi e aperti all’apprendimento. Esistono molte risorse online che spiegano il significato delle nuove abbreviazioni e dei trend digitali. Intanto, i boomers sono le persone nate tra il 1946 e il 1964, un periodo conosciuto come il “baby boom” a seguito della Seconda Guerra Mondiale. Questa generazione ha vissuto numerosi cambiamenti sociali e tecnologici, e molti di loro hanno dovuto adattarsi rapidamente alle innovazioni digitali degli ultimi decenni. Approfondiremo l’argomento prossimamente.
Parlando di termini più recenti, B.A.E. è l’acronimo di “Before Anyone Else” (prima di ogni altra cosa) e viene utilizzato per riferirsi alla persona più importante nella propria vita, spesso un partner. Frasi come “Sto uscendo con il mio BAE stasera” sono comuni sui social.
P.O.V. significa “Point Of View” (punto di vista) e viene utilizzato per descrivere una prospettiva personale. Nei video, spesso viene usato per mostrare una scena come se fosse vista attraverso gli occhi di qualcun altro. Ad esempio, “P.O.V.: sei il mio gatto e stai guardando mentre preparo la cena”. Questo è un ottimo modo per rendere tutto più personale e coinvolgente.
I.Y.K.Y.K. sta per “If You Know, You Know” (se io lo so, lo sai anche tu) ed è usato per indicare qualcosa che solo chi è nel giro può comprendere. Viene spesso utilizzato per cose che hanno senso solo per un gruppo specifico di persone. Tipo: “I.Y.K.Y.K. riguardo alla festa segreta di stasera”. È un modo per sentirsi parte di una cerchia esclusiva, anche se solo per un attimo.
Infine, G.O.A.T. significa “Greatest Of All Time” (il più grande di sempre) e viene utilizzato per descrivere qualcuno che è il migliore in assoluto nel suo campo. Ad esempio, “Michael Jordan è il G.O.A.T. del basket”.
Il futuro Il linguaggio dei social media continua a evolversi, influenzando profondamente il nostro modo di comunicare, e non esiste modo di fermarlo. Queste nuove parole e frasi non solo arricchiscono il nostro vocabolario, ma riflettono anche i cambiamenti culturali e tecnologici della nostra epoca. Man mano che i social media si sviluppano, possiamo aspettarci che altre espressioni innovative entrino nel nostro uso quotidiano, continuando a modellare la lingua in modi inaspettati e affascinanti. Chi lo sa, forse il prossimo termine di tendenza sarà ispirato da un robot o da un nuovo gadget. Nel frattempo, continuiamo a mettere like, condividere meme e raccontare storie, perché, in fondo, il linguaggio dei social è anche questo: un modo divertente e dinamico di rimanere connessi.
Alessia Latini
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