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Smart City, è arrivata la città del futuro

di | 2023-08-11T18:44:14+02:00 13-8-2023 5:10|Attualità, Sezione 3|0 Commenti

MILANO – La Smart City, una città moderna e rivoluzionaria che utilizza tecnologie all’avanguardia in settori come l’energia e l’illuminazione. Una migliore pianificazione urbana, l’efficienza dei sistemi di trasporto e politiche ecosostenibili a sostegno dell’ambiente e dei cittadini: queste città intelligenti sono in grado di autosostentarsi e di ridurre l’impatto dell’uomo sul pianeta.

È il 1971 quando l’architetto urbanista Jaime Lerner pone fine alla sregolata urbanizzazione della città di Curitiba, in Brasile. A partire dagli anni ‘60, infatti, la città vive un periodo di grande espansione industriale che la porta in poco tempo a dover affrontare il fenomeno del sovraffollamento e la crescente cementizzazione del territorio. Agli inizi degli anni ‘70, Lerner diventa sindaco e decide di intraprendere un processo rivoluzionario in chiave infrastrutturale che porterà alla creazione della prima Smart City al mondo. La prima azione intrapresa fu quella di trasformare la principale arteria di traffico di Curitiba in zona pedonale. Una decisione che diede impulso ad un programma di trasformazione globale della città.

Jaime Lerner

Venne rivoluzionato il sistema di trasporto cittadino, grazie ad un innovativo sistema di classificazione delle corsie stradali: per aumentare la frequenza delle corse e garantire un servizio efficiente e moderno, venne istituita una rete metropolitana di superficie basata sul transito di bus rapidi su corsie stradali veloci a loro riservate. Per contrastare la cementizzazione dovuta all’espansione industriale, la città venne popolata da parchi pubblici e aree verdi che contribuirono in modo significativo alla salvaguardia del territorio e ad innalzare il benessere dei cittadini.

Venne istituito un sistema di raccolta differenziata che coinvolgesse anche la popolazione nelle favelas. L’amministrazione, infatti, iniziò a consegnare ticket per il ritiro di generi alimentari in cambio della consegna di rifiuti riciclabili recuperati dalla città. Ed è così che in una delle zone più povere del Brasile nasce la prima Smart City, una città in cui l’uomo, le sue necessità e l’ambiente sono al centro dello sviluppo urbano.

Curitiba

Con i decenni anche l’Europa ha posto la riflessione sui territori urbani e la loro evoluzione futura al centro di uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 for Sustainable Development. Adottata dagli Stati membri nel 2015, che prevede 17 punti cardine su cui lavorare per garantire pace e prosperità ai cittadini dell’Unione Europea. Le linee guida da seguire per la trasformazione delle città in vere e proprie città intelligenti servono da un lato a fornire orientamento alle amministrazioni che decidono di intraprendere questo cammino e, dall’altro, sono strumenti che stabiliscono una soglia minima per i criteri di efficientamento degli spazi urbani.

Curitiba

Le città candidate a trasformarsi in Smart City devono mettere in campo specifiche azioni mirate ad ottenere i seguenti obiettivi: dagli alloggi adeguati, sicuri e convenienti per tutti ad un sistema di trasporti più sicuro; dalla salvaguardia del patrimonio culturale e naturale alla riduzione dei decessi per calamità e perdite economiche, fino alla riduzione dell’impatto ambientale negativo pro-capite delle città, l’accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri e i legami tra le aree urbane e rurali. Dal punto di vista ambientale, in particolare, le città dovranno intraprendere un percorso di transizione energetica e dovranno pianificare un passaggio graduale a nuove forme di mobilità sostenibile.

La Smart City, la città del futuro, sta già diventando realtà. Il mondo ha bisogno di un’inversione di rotta dal punto di vista ambientale, dato che il fenomeno dell’urbanizzazione è in crescita costante e raggiungerà numeri da record nel 2050. La Smart City poggia, infatti, le sue fondamenta su solidi pilastri come la Smart people dove i cittadini sono proattivi e partecipi; le Smart governance con amministrazioni trasparenti che coinvolgono i cittadini; le Smart economy con un’ efficiente gestione della cosa pubblica attraverso l’innovazione; le Smart living, ossia edifici intelligenti ed informazioni sui servizi in tempo reale; infine, le Smart mobility con adozione di una mobilità urbana efficiente e green e le Smart environment che riducono l’impatto ambientale.

Una città intelligente deve inoltre fornire ai propri abitanti un sistema che aderisca all’idea di sostenibilità in tutti i suoi aspetti, incluso lo shopping. A Torino, questa necessità trova una risposta concreta nel Green Pea, il primo Green Retail Park al mondo dedicato al tema del rispetto ambientale. Quindicimila metri quadrati distribuiti su 5 piani, oltre 140 partners e un unico obiettivo: mettere a disposizione dei visitatori un’esperienza di acquisto e di ricreazione totalmente green.

Curitiba

Il filo conduttore che intreccia ogni aspetto della vita all’interno di una Smart City è la sostenibilità ambientale. Le persone vogliono vivere in un ambiente che sia non solo a misura d’uomo, ma anche a misura d’ambiente, e hanno la necessità di un aiuto concreto per rendere le loro attività sempre più ecosostenibili. Da qui la necessità di mettere in piedi uno smart environment, un fitto ecosistema generato grazie a cittadini responsabili, amministrazioni lungimiranti e infrastrutture tecnologiche a sostegno della transizione energetica.

In Italia si fa spesso riferimento ai risultati di ICity Rank 2021, l’indagine sulla digitalizzazione delle città italiane. La ricerca valuta il posizionamento dei comuni capoluogo nell’indice di trasformazione digitale, ottenuto dalla media aritmetica di 8 indici settoriali (disponibilità online dei servizi pubblici, disponibilità di app di pubblica utilità, integrazione delle piattaforme digitali, utilizzo dei social media, rilascio degli open data, trasparenza, implementazione di reti wifi pubbliche e diffusione di tecnologie di rete). Anche se l’esperienza della pandemia nel 2020 ha spinto la trasformazione digitale delle città italiane in modo generalizzato, le amministrazioni che già negli anni passati avevano avviato radicali processi di innovazione continuano a mostrare i risultati migliori. Nell’ultima edizione del ranking, Firenze si è confermata per il secondo anno consecutivo il capoluogo più digitale d’Italia, seguita da Milano e Bologna, e poi Roma Capitale, Modena, Bergamo, Torino, Trento, Cagliari, Parma.

Le Smart City sono quindi ecosistemi complessi, capaci di favorire profonde sinergie e di costituire una soluzione alle sfide ambientali che il nostro pianeta deve affrontare. Le città intelligenti hanno, infatti, la peculiarità di mettere da un lato al centro l’uomo e le sue esigenze di vivere in un ambiente inclusivo. Dall’altro lato, lo slancio progettuale favorisce una nuova attenzione agli spazi abitativi e, più in generale, al territorio su cui si costruisce. Per questo motivo le Smart City sono le città del futuro: città sempre più moderne, sempre più inclusive, sempre più ecosostenibili. Essere cittadini delle smart city oggi vuol dire fare anche una scelta consapevole nel rispetto per l’ambiente che ci circonda.

Claudia Gaetani

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