PALERMO – “Le Vie dei Tesori” sono tornate in Sicilia sabato 14 e domenica 15 settembre, offrendo in tutta l’isola la visita di siti di interesse storico, artistico e culturale, fruibili per otto week-end, sino all’inizio di novembre. L’attraente iniziativa coinvolge quest’anno molte città siciliane (Palermo, Catania, Trapani, Marsala, Sciacca, Sambuca, Naro, Caltanissetta, Noto, Siracusa, Acireale, Messina) che, in tempi diversi compresi comunque nell’arco di otto fine settimana, apriranno ai visitatori complessivamente circa 450 tesori, tra chiese, palazzi, musei, castelli, campanili, antiche ville nobiliari, conventi, santuari, sacrari, ipogei e persino antiche carceri e torri di guardia. Il 4 ottobre “Le Vie dei Tesori” saranno accessibili per cinque weekend consecutivi nelle due metropoli di Palermo e Catania: a Palermo saranno 170 i luoghi da visitare, a Catania 50.
Ma la novità di quest’anno è appunto l’estensione dell’iniziativa anche ad altre significative località della Sicilia: Marsala offre già la visita della straordinaria scala elicoidale del campanile della chiesa del Carmine (scala inaccessibile da decenni) e permette di ammirare poi la chiesa Madre con le sue antiche colonne, il museo Lilibeo, con le navi punica e romana, il parco archeologico e ipogei paleocristiani, abbazie, affreschi bizantini. Naro, cittadina non lontana dalla “Vigata/Porto Empedocle” dello scrittore Andrea Camilleri, apre ai visitatori ben dodici siti: tra essi la biblioteca Feliciana dove è custodita una rara Bibbia poliglotta in otto lingue. A Sciacca, ridente cittadina marina non lontana da Agrigento, si possono ammirare, tra i siti proposti, il Castello dei nobili Peralta, un giardino ricco di essenze, con cavità sotterranee e una “stanza dello scirocco”.
A Sambuca di Sicilia – cittadina all’interno dell’isola, eletta nel 2016 borgo dei borghi d’Italia – tra i diversi luoghi visitabili c’è la Chiesa Madre, con campanile ricavato da un’antica torre saracena, la Chiesa del Carmine col prezioso quadro della Madonna dell’Udienza del pittore Antonello Gagini, palazzo Panitteri e la pinacoteca Gianbecchina. Acireale consente la visita di undici siti: tra essi il Palazzo vescovile, che apre i battenti per la prima volta, la Collegiata di San Sebastiano con il suo Museo del Tesoro, la chiesa di Santa Venera, chiusa da trent’anni. Per il quarto anno consecutivo, l’iniziativa culturale ha ricevuto la medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica e i patrocini del Senato, della Camera, del Ministero dei Beni culturali.
Quest’anno la manifestazione è dedicata al compianto professore Sebastiano Tusa, archeologo appassionato e competente assessore ai Beni culturali della Regione siciliana, morto nel marzo scorso in un incidente aereo in Etiopia.
Maria D’Asaro
Nell’immagine di copertina, la scala elicoidale della chiesa del Carmine a Marsala
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