//Siccità, eppure la crisi idrica si può vincere

Siccità, eppure la crisi idrica si può vincere

di | 2022-07-07T18:35:33+02:00 10-7-2022 7:05|Top Blogger|0 Commenti

Mai come in questo periodo di siccità ci accorgiamo di quanto sia a rischio il nostro futuro. La crisi climatica mette in evidenza le colpe dell’uomo e ci costringe a guardare con preoccupazione agli anni a venire. Certo, già siamo all’emergenza eppure, secondo i ben informati, se si agisse con intelligenza potremmo anche uscirne sani e salvi. L’ex ministro per l’Ambiente, Sergio Costa, offre alcuni dati che fanno capire quanto sia indispensabile intervenire, come e con rapidità. “In Italia cadono oltre 1.000 mm di pioggia all’anno che danno 300 miliardi di m3 di acqua – afferma – quasi il 50% di questi si perde per evapotraspirazione, circa 110 miliardi rimangono a disposizione della natura e non sono intercettabili, mentre 53 miliardi sono realmente utilizzabili dall’uomo. Di questi l’Italia ne utilizza 5,8 miliardi (il 12% circa). Il resto, purtroppo, va tutto perduto”.

L’ex ministro all’Ambiente, Sergio Costa.

Per risolvere la questione idrica l’Italia ha necessità, complessivamente, di circa 2.000 invasi idrici di piccole e medie dimensioni in terra battuta e inerbiti. “Di questi invasi – aggiunge Costa – sappiamo che 90 hanno bisogno di opera di manutenzione straordinaria causa interrimento da detriti; 16, per quasi 100mila m3 di acqua, sono nella fase esecutiva; 23, per ulteriori 270mila m3 di acqua, sono nella fase definitiva, ma non ancora cantierabile; 220 nuovi progetti sono cantierabili; 1700 circa sono solo studi di fattibilità”.

In Italia solo le tubature fanno acqua

C’è poi, purtroppo, un dato che ci deve far riflettere. Infatti, sempre secondo l’ex ministro “l’Italia perde, per carenza di manutenzione della rete idrica di distribuzione, il 42% dell’acqua domestica e irrigua incanalata. Inoltre spende ogni anno circa 3 miliardi di euro per danni collegati alla siccità e che è al terz’ultimo posto in Europa per spesa di investimento nel settore idrico (40euro/per abitante, contro una media europea di 100euro/abitante). Per risolvere definitivamente la questione occorrono 4,5 miliardi di euro che io, da ministro, avevo inserito in parte nel primo PNRR e in parte nel bilancio del Ministero”.
Ora i fondi sono scesi a 2,8 miliardi. In Italia l’acqua ci sta e, malgrado i mutamenti climatici, ce ne sta a sufficienza per tutti. Investire sull’acqua pubblica offre oltre 20mila nuovi posti di lavoro per la costruzione degli invasi (cantieri verdi) e 15.000 per la manutenzione delle condutture (green jobs).

Adesso ancora si può recuperare, prima che sia troppo tardi.

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