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Senza le api per l’uomo solo 4 anni di sopravvivenza

di | 2020-05-22T13:27:32+02:00 24-5-2020 6:25|Attualità, Sezione 6|0 Commenti

MILANO – Il 20 maggio di ogni anno è stata scelta come data per la celebrazione della Giornata mondiale delle api in onore dello sloveno Anton Janša (1734-1773), tra i fondatori della moderna apicoltura. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite tre anni fa, nel 2017, istituì questa celebrazione allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le amministrazioni sull’importanza di questi insetti, preziosissimi e insostituibili, per l’equilibrio degli ecosistemi e per la sicurezza alimentare di tutte le specie viventi. L’uso di pesticidi, l’inquinamento e i cambiamenti climatici stanno mettendo a rischio la sopravvivenza delle api. La loro scomparsa metterebbe a rischio la riproduzione sia dei fiori selvatici che di quelli di specie coltivate in tutta Europa. Quasi il 90% delle piante selvatiche che fioriscono e oltre il 75% delle principali colture agrarie esistenti si riproducono proprio grazie a questi insetti. Basti pensare che l’impollinazione dei frutteti è affidata per i due terzi interamente alle api per capire il rischio che si corre a causa della loro estinzione. Si tratta infatti di mettere a repentaglio la sicurezza alimentare e l’integrità biologica dell’intero pianeta. La questione richiede di essere affrontata con estrema urgenza nei programmi di tutela della natura e delle politiche del settore. È essenziale che le istituzioni agiscano in fretta, perché secondo FederBio “in Europa, è a rischio estinzione una specie di api su dieci e negli ultimi cinque anni sono andati persi ben 200 mila alveari”.

Un modello seguito con attenzione è quello della Slovenia che vanta una lunga tradizione apistica e fin dai primi anni duemila ha messo in campo un piano pro-api che sembra stia vincendo la guerra in difesa di questi insetti. Alcune aziende hanno deciso di celebrare l’importanza di questi impollinatori, con iniziative e progetti ad hoc. Una di queste, la svizzera di bricolage Coop Edile+Hobby, ha pubblicato una pagina tematica interattiva ricca di informazioni sulle api e consigli su come rendere accoglienti per questi insetti il giardino e il balcone. Gli stessi comuni cittadini possono realmente fare qualcosa per fermare questo evento che alla lunga potrebbe rivelarsi catastrofico firmando delle petizioni contro l’uso di pesticidi, come quella internazionale che vede coinvolti 17 paesi dell’Unione europea, tra cui l’Italia, che si prefigge di raccogliere un milione di firme entro settembre prossimo per chiedere a Bruxelles un cambiamento di rotta nelle politiche comunitarie, in particolare proprio quella sul tema dell’utilizzo dei pesticidi usati in agricoltura. L’obiettivo della mobilitazione, sostenuta da quasi un centinaio di organizzazioni e associazioni, tra cui alcune italiane, è spingere la Commissione Ue ad adottare una legislazione più efficace per la tutela delle api e degli insetti pronubi per arrivare ad una riduzione dell’80% nell’uso dei pesticidi entro il 2030 e una loro totale eliminazione entro il 2035.

Si attendono misure appropriate visto l’esito drammatico della produzione 2019: si sono registrati danni per qualcosa come 73 milioni di euro. Sempre nel 2019 la produzione del miele italiano è stata stimata in 15 mila tonnellate con un calo del 31,8% rispetto all’anno precedente (22 mila nel 2018). (Fonte: Osservatorio Nazionale Miele). “Oggi più che mai è importante difendere le api con azioni di tutela non più procrastinabili – spiega Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente – a partire dall’eliminazione dei principi attivi nocivi come i neonicotinoidi, la diffusione dell’applicazione di criteri di produzione agro-ecologici orientati all’agricoltura biologica e l’adozione di un piano d’azione per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, oggi in fase di revisione, che sia orientato alla tutela della biodiversità, definendo obiettivi, quantitativi di riduzione dell’uso dei pesticidi e dei rischi per la salute dell’uomo e degli altri esseri viventi in ambito agricolo, rurale e cittadino”.

Ma a contribuire al forte calo della produzione e alla moria delle api, oltre all’uso dei pesticidi, è senza dubbio la presenza di forti cambiamenti climatici. Infatti essi sono una delle prime cause che rende difficile la vita delle api e ne minaccia la sopravvivenza. L’estremizzazione degli eventi, quindi precipitazioni con bombe d’acqua oppure lunghi periodi di siccità fanno calare le produzioni perché distruggono i fiori dai quali le api prendono il nettare e lo trasformano in miele. La celebrazione della giornata mondiale delle api cade in maggio anche perché rappresenta un mese cruciale sia per le api che per gli apicoltori. Questo è infatti il periodo della sciamatura, un evento naturale che permette alle famiglie di api di moltiplicarsi e perpetuare la specie. Spesso capita che gli apicoltori debbano poi recuperare gli sciami che non riescono a tornare all’alveare. Alla fine della fioritura sarà poi raccolto il miele prodotto dalle api attraverso il processo di smielatura.

In Italia si contano ben 60 tipi di miele e 30 sono monoflora, un patrimonio unico ottenuto grazie alle condizioni climatiche favorevoli che permettono alle api di produrre il miele di rododendro delle Alpi, quello di castagno delle PreAlpi, quello di agrumi di Sicilia, quello di sulla e di girasole dell’Abruzzo e quello di corbezzolo in Sardegna, per citarne alcuni tipi. Ma il miele non è l’unico prodotto prezioso delle api. Di grande pregio sono la pappa reale e la propoli. La prima viene prodotta dalle ghiandole delle api operaie ed è utilizzata per nutrire le larve fino ai tre giorni di età, mentre viene garantita per tutta la sua vita all’ape regina. Questa proviene da un uovo identico a quello da cui nasce l’operaia ma sarà proprio la dieta a base di pappa reale che le permetterà di diventare regina. La propoli, invece, è una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante. E’ una sostanza di origine prettamente vegetale anche se le api, dopo il raccolto, la elaborano con l’aggiunta di cera, polline ed enzimi prodotti dal loro stesso organismo. Questo prodotto è utilizzato dalle api come sigillante ma anche per irrobustire la struttura dei favi, dove le api costruiscono le cellette. La propoli è però di grande importanza anche per l’uomo grazie alle sue caratteristiche chimiche. Viene infatti utilizzata come antisettico e cicatrizzante. Se le api dovessero scomparire dalla Terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di sopravvivenza. Albert Einstein l’aveva riassunta così, in una frase, essenziale ed efficace come una delle sue formule. Poche parole che racchiudono l’essenza stessa della vita sul nostro pianeta che quindi abbiamo il dovere di difendere con ogni mezzo.

Margherita Bonfilio

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