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Sanna Marin, la premier che non balla da sola

di | 2022-08-25T13:29:10+02:00 28-8-2022 6:05|Personaggi, Sezione 2|0 Commenti

PERUGIA – Tu guarda: non balla da sola. Una cronaca riporta, come in una festa privata tra amici, questa signora abbia danzato, nel corso della serata, con “tre uomini diversi”. Addirittura. Cosa avrebbe dovuto fare? Abbandonarsi tra le braccia di uno solo ballerino? Non è pure un gesto di cortesia, soprattutto tra conoscenti, concedere un giro di danza a chi lo chiede, anche se sei la più bella del reame o della repubblica?

“Ma lei – questa l’obiezione – riveste la funzione di premier della Finlandia”. E allora? Cosa vorrebbe dire? Che un primo ministro, o comunque un politico, non possa ritagliarsI momenti di relax nel corso del proprio mandato? Forse il grande Pericle, quando si ritirava tra le mura domestiche, non si appartava, sul triclinio o in camera, con Aspasia, bella ed intelligente? E Giulio Cesare, aspirasse o meno al titolo di “rex”, non si concedeva – lui “marito di tutte le donne e moglie di tutti i mariti”, come lo etichettavano i nemici maligni – momenti di intimità con le sue “amiche” (a cominciare da Cleopatra), molto più audaci di quanto venga rinfacciato al capo del governo finlandese? Per non parlare del Re Sole, di Napoleone imperatore e giù giù, per i saloni e i talami della storia sino ai giorni nostri e magari alle nostre latitudini, di tanti soggetti che si sono lasciati andare ad episodi ed avvenimenti, ben più gravi e peccaminosi, sui quali è preferibile stendere un pietoso velo.

Lo strepito suscitato dai “media” sulla serata di fine settimana – correva il 6 agosto – di Sanna Mirella Marin, 36 anni, primo ministro in carico della Finlandia, presenta tutti i connotati ed i crismi per essere catalogato tra le tempeste in un bicchiere d’acqua, scatenate sul nulla. Anche se l’interessata ha affrontato il caso così seriamente da sottoporsi ad un test antidroga (per dimostrare che non tira cocaina e non ha mai sniffato, “neppure da ragazza”) e da assicurare di aver bevuto alcol “in modo moderato”. Tanto da essere tornata a casa con i propri piedi e mezzi e di essersi risvegliata, al mattino, senza alcun fastidioso postumo. Qualche osservatore ha tirato in ballo l’invidia sociale, quale motore primo di un modo di mettere un bastone tra le ruote di Marin.

Tutto è possibile, perché l’invidia si rivela sempre una brutta bestia (che spesso divora pure chi la prova e la coltiva). Però come si può nutrire un sentimento di così bassa lega nei confronti di una donna che si è fatta da sola, senza essere figlia di papà; che è cresciuta priva della figura paterna (che alzava il gomito e forse pure le mani con la moglie e poi se ne è andato) ed in una famiglia arcobaleno (la madre si è risposata con una donna); che per mantenersi agli studi ha lavorato da commessa? L’ipotesi più convincente indirizza verso gli hacker russi, pronti (e proni) a fare un piacere a Vladimir Putin, nemico giurato della Marin. Un primo ministro, quest’ultimo, dalle scelte coraggiose e non ipocrite: ha condannato la guerra che la Russia ha scatenato in Ucraìna, nazione libera e sovrana; ha chiesto di entrare – il suo è stato a lungo un paese neutrale – nella Nato; ha puntato, nell’amministrazione interna, sull’ambientalismo, sui diritti, sul sociale, sulla lotta contro le disuguaglianze. Insomma: una figura che lavora per il bene dei propri connazionali e che i nemici, di contro, giudicano pericolosa ed ingombrante.

Chiaro che per gli avversari, interni ed esterni, pure una festa privata possa venire sfruttata per gettare discredito sulla premier. Tuttavia a spulciare la sua biografia, Sanna non può non risultare simpatica. E senza macchia. Intanto perché vanta, dalla sua, la gioventù, l’intelligenza, la personalità, la competenza e la bellezza. A 21 anni eccola scendere in politica aderendo alla “Gioventù socialdemocratica”. Prima si era diplomata a Pirkkala alle scuole superiori e subito dopo si era iscritta alla Tampere University, dove si era laureata in Scienze dell’amministrazione. Nove anni più tardi aveva conquistato giovanissima un seggio, addirittura, in Parlamento. Nel 2018 partorisce una bella bambina (Emma Amalia) e sposa il compagno Markus Raikkönen, l’anno successivo le viene affidato il ministero dei trasporti e, dopo una manciata di mesi, la scelgono perfino per la guida del governo. Un modello: professionista, sposa, madre, governatrice.

Sanna con il marito Markus Raikkönen

Una delle donne, Sanna – meno di cento – che nel volgere di un secolo abbiano, in tutto il mondo, ottenuto l’onore e l’onere di reggere in pugno le redini di un paese. Perché addebitare – se non per misere beghe di infima politica – qualcosa alla Marin? Non ha commesso, a quanto risulta, peccati di immoralità e neanche di irresponsabilità. Con sé, anche in occasione della festicciola, portava il telefono e se fosse stato necessario, per una improvvisa emergenza, contattarla, sarebbe bastato digitare il suo numero di cellulare. Prima di questa vicenda – si fatica a definirla “scandalo”, come qualcuno ha azzardato – Sanna aveva rimarcato in un discorso pubblico: “Io penso al perché sono entrata nell’agone politico e alle cose che ci hanno fatto vincere tra gli elettori e che dobbiamo condurre a compimento”.

Ergo, giudicate lei – come tutti i politivi, maschi o femmine che siano – per quanto risulterà coerente nel portare avanti il suo programma. Non perché una sera “ha ballato con tre uomini”, tra l’altro senza lasciarsi andare a gesti o comportamento licenziosi, come una menade o una baccante, in preda all’estasi dionisiaca, di vino e di sesso sfrenato. Ma solo con un po’ di spensieratezza e di allegria, come farebbe ciascuno di noi al termine di una pesante settimana lavorativa, per rilassarsi e ricaricare le batteria in vista dei prossimi impegni.

Elio Clero Bertoldi

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