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San Valentino, dalle antiche leggende a sentita ricorrenza

di | 2022-02-10T19:15:10+01:00 13-2-2022 6:25|Attualità, Sezione 6|0 Commenti

MILANO – “Valentini” e “Valentine” di tutto il mondo, unitevi. L’amore, checché se ne dica, è lo status quo più ricercato e desiderato. Amare e sentirsi amati restano un mood semplicemente vicino all’estasi, per ogni essere umano. Un posto sicuro dove ricevere e donare amore non ha eguali. Le origini della festività di San Valentino, si perdono nella notte dei tempi. Religiosamente, nel 496 da papa Gelasio I, istituì celebrazioni dedicate al santo e martire cristiano Valentino di Terni, andando a sostituire la precedente festa pagana dei lupercalia, che si celebrava nei giorni nefasti di febbraio, dal 13 fino al 15, in onore del dio Fauno nella sua accezione di Luperco (in latino Lupercus), cioè protettore del bestiame ovino e caprino dall’attacco dei lupi.

Secondo un’altra leggenda, raccontata da Dionigi di Alicarnasso, i Lupercalia ricordano il miracoloso allattamento dei due gemelli Romolo e Remo da parte di una lupa che da poco aveva partorito; Plutarco dà una descrizione minuziosa dei Lupercalia nelle sue Vite parallele. I Lupercalia venivano celebrati nella grotta chiamata appunto Lupercale, sul colle romano del Palatino dove, secondo la leggenda, i fondatori di Roma, Romolo e Remo, sarebbero cresciuti allattati da una lupa. La festività si svolgeva a metà febbraio, con il suo culmine il 15 perché questo mese era il culmine del periodo invernale nel quale i lupi affamati, si avvicinavano agli ovili minacciando le greggi. Era quindi situata quasi alla fine dell’anno, considerando che i Romani festeggiavano il nuovo anno il 1º marzo.

Riguardo San Valentino, nato a Interamna Nahars, l’attuale Terni, nel 176 d.C., fu scelto come patrono degli innamorati perché fu il primo a celebrare l’unione tra un legionario romano e una donna cristiana. Si narra che avrebbe donato a una fanciulla povera una somma di denaro, necessaria come dote per il suo sposalizio che, senza di questa, non si sarebbe potuto celebrare, esponendo la ragazza al rischio della perdizione. Il generoso dono – frutto di amore e finalizzato all’amore – avrebbe dunque creato la tradizione di considerare il santo vescovo Valentino come il protettore degli innamorati. Pur rimanendo incerta l’evoluzione storica della ricorrenza, ci sono alcuni riferimenti storici, che fanno ritenere come la giornata di san Valentino fosse dedicata agli innamorati già dai primi secoli del II millennio.

Fra questi, c’è la fondazione a Parigi, il 14 febbraio 1400, dell'”Alto Tribunale dell’Amore”, istituzione che aveva lo scopo di decidere su controversie legate ai contratti d’amore, ai tradimenti e alla violenza contro le donne. I giudici venivano selezionati in base alla loro familiarità con la poesia d’amore. Alla sua diffusione, soprattutto in Francia e in Inghilterra, contribuirono i Benedettini, attraverso i loro numerosi monasteri, essendo stati affidatari della basilica di San Valentino a Terni. La festa di San Valentino, come la conosciamo oggi, trae origine nel XV secolo, quando Carlo duca d’Orleans, prigioniero nella Torre di Londra, scriveva bigliettini d’amore alla moglie, chiamandola “dolce Valentina”, rifacendosi a un verso dell’Amleto di Shakespeare. Ofelia, infatti recita: “Domani è san Valentino e, appena sul far del giorno, io che son fanciulla busserò alla tua finestra, voglio essere la tua Valentina”.

Da qui, l’idea nata in tempi moderni, di scambiarsi frasi d’amore in occasione di San Valentino e lasciare, con un messaggio, quell’attimo di eterno tra due innamorati.

Claudia Gaetani

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