MILANO – C’è un centro, nel cuore di Milano, dove più si scende, più si va indietro nel passato, addirittura attraverso ere geologiche che narrano tutta la storia di questa città, dalla preistoria ai giorni nostri. Di essa la memoria della maggioranza di noi non va più indietro di quanto racconta Manzoni nei Promessi Sposi o, tutt’al più, della Repubblica Cisalpina di Napoleone o, ancora, del Regno d’Italia e, in tempi più recenti, di Silvio Berlusconi. C’è invece molto di più magico nel passato di quella Mediolanum la cui fondazione risale al VI secolo a.C., (Roma era nata solo da circa due secoli), per opera della tribù celtica degli Insubri.
E questo “quid”, questo particolare affascinante e prezioso, sta in un punto preciso del centro della città, un vero “ombelico”, dove si condensa una lunga storia: la Cripta di San Sepolcro. Si tratta di un edificio nascosto (come dice il suo nome), che all’inizio degli anni 1000 fu dedicato inizialmente alla Santissima Trinità e poi, dopo le Crociate, nel 1100, al luogo sacro dove fu sepolto Gesù di cui essa stessa vuole essere una copia. Nel sottosuolo di Milano, a due Passi dal Duomo e dalla Scala, dunque, questa Cripta – oggetto di un importante e attento restauro finanziato dal MIC concluso nella primavera del 2019 – ci introduce di primo acchito nel Medioevo lombardo con i suoi suggestivi rituali devozionali e il suo misticismo.
La magìa di questo luogo, però, non si esaurisce così: vi è un’energia ammaliante che trasuda da ogni sua pietra, ogni sua colonna, ogni suo angolo. Dopo essere entrati in questo luogo ed essersi immersi in una atmosfera da primo millennio, continuare la visita equivale ad una esperienza più profonda. Sotto le sue volte a crociera e tra le sue colonnine, davanti ai suoi affreschi, passeggiando nelle sue piccole navate, si può leggere un passato molto più antico della sua data ufficiale di fondazione. Il visitatore, incuriosito, si accorgerà di calpestare la pietra bianca di Verona proveniente dal lastricato dell’antico foro della Mediolanum di epoca romana, la quale si trovava proprio qui. Ma questo pavimento diventa un calendario quando ci si accorge che le ere geologiche vi hanno lasciato il proprio sigillo come, per esempio, le impronte nitidissime di fossili che ci portano dritti alla preistoria.
Il sito, apparentemente insospettabile nella omonima piazza, un po’ più tranquilla rispetto all’area del Duomo scintillante tra marchi di lusso e locali alla moda, è in realtà un libro interessantissimo da leggere. Aperto in via eccezionale durante le festività natalizie, ha permesso ad un gran numero di turisti, con picchi altissimi di affluenza, di godere di uno spettacolo unico nel suo genere, “summa” di storia e di storie. Nella Cripta più ci si guarda intorno e più si scopre. Tra le ombre e le luci soffuse, le immagini sui muri, le pietre, ecco comparire la statua raffigurante San Carlo Borromeo che scelse questo Sepolcro come luogo di preghiera. Ma anche di studio – si potrebbe aggiungere nel descrivere questo spazio sacro – perché ogni suo elemento rinvia come in una ragnatela ad altre conoscenze, ad altri eventi, ad altre vite, caratteristica che ne ha fatto – come lo definì Leonardo disegnando una mappa della città – “il vero mezzo di Milano”, cioè il vero centro di essa.
Non è probabilmente un caso che proprio sopra vi si trovi la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, fondata da Federico Borromeo nel 1607 per tutti quelli che “sapessero leggere e scrivere”. Certe caratteristiche dei luoghi si attraggono. Lo splendido progetto di Borromeo, infatti, ha un carattere universale e si pone ufficialmente come luogo di convergenza di culture diverse, di dialogo e studio, oltre che di spiritualità, con l’intento continuo, per dirla con Alessandro Manzoni, della “ricerca e dell’esercizio del meglio”. L’impronta multiculturale dei testi contenuti negli scaffali, i bellissimi capolavori d’arte che sono custoditi nella Pinacoteca e gli studi di una comunità scientifica internazionale dell’Accademia, fanno dell’Ambrosiana una “moderna agorà”, ovvero un luogo dedicato a promuovere l’incontro e il dialogo tra diversi popoli e culture, un crocevia tra Nord e Sud, tra Est ed Ovest.
Un punto nodale, quindi, al centro di una città che di per se stessa è sempre stata uno snodo per la cultura, l’arte, la politica, l’economia, per la sua posizione di confine, la sua voglia di sperimentare e di essere all’avanguardia al di qua e al di là dei confini nazionali. Oggi come ieri Milano deve moltissimo al suo cuore nascosto all’interno del famosissimo centro pulsante cittadino. Per questo, per conoscere questa città, non si può fare a meno di spendere un po’ di tempo nel suo sotterraneo e immediatamente sopra, dalla Cripta alla Biblioteca, come si conviene a qualsiasi esperienza che conti: dal basso verso l’alto.
Gloria Zarletti
INFO UTILI APERTURE CRIPTA DI SAN SEPOLCRO
14 – 15 – 21- 22- 28-29 gennaio dalle 11.00 alle 17.30
L’entrata e la biglietteria sono in via Pio XI
Acquisto biglietti: online sul sito www.ambrosiana.it oppure presso la biglietteria della Pinacoteca Ambrosiana in Piazza Pio XI, 2
PINACOTECA AMBROSIANA E MOSTRE TEMPORANEE
INFORMAZIONI: tel. 02.806921; contatti@ambrosiana.it
Lascia un commento