ROMA – Adagiato sulle pendici dell’Aventino nel cuore più antico della Capitale, tra i resti del Palatino e la suggestione di Circo Massimo, fa bella mostra di sé il Roseto di Roma, un luogo incantato nel quale è possibile ammirare ben oltre 1.100 varietà di rose botaniche antiche e moderne, provenienti dalle più disparate parti del mondo: dall’Estremo Oriente al continente americano; dal Sud Africa alla Nuova Zelanda e ovviamente anche dai vicini paesi europei.
Dal Roseto di Roma, unico al mondo per la sua spettacolare posizione che domina tutta la parte sottostante, è possibile spaziare con lo sguardo e ammirare il panorama circostante che si estende dalla cupola della Sinagoga al Museo del Vittoriano, dal campanile di santa Maria in Cosmedin fino all’osservatorio di Monte Mario. Questo angolo di paradiso, molto delicato e romantico, sorge nello spazio che già nel III secolo a.C. veniva riservato ai fiori soprattutto in occasione dei festeggiamenti primaverili di Floralia dedicati ad omaggiare la dea Flora. Successivamente l’area venne utilizzata per orti e vigne fino a diventare nel 1645 l’Orto degli ebrei con annesso il piccolo cimitero della Comunità ebraica.
L’idea di un vero e proprio roseto a Roma si deve inizialmente alla contessa Mary Gailey Senni, americana e grande appassionata di botanica follemente innamorata della natura ed in particolare delle rose, che nel 1932 con un intervento su colle Oppio fece istituire il primo giardino esclusivo dove già si trovava una raccolta di numerose piante di rose provenienti dal vivaio del Governatorato. Poi nel 1934 grazie allo spostamento del cimitero ebraico al Verano fece trasferire tutto il roseto sul terreno dove si trova attualmente. L’intera area però, anche a causa della Seconda guerra mondiale, rimase incolta fino al 1950 quando divenne ufficialmente sede del nuovo roseto comunale di Roma e per ringraziare la comunità ebraica che aveva permesso di ricreare il giardino di rose in quel luogo sacro venne posta in prossimità dell’ingresso una stele con le Tavole della Legge di Mosè in ricordo della precedente destinazione e ai vialetti che dividono le aiuole venne data la forma della manorah, in modo da ricreare sul terreno il candelabro a sette braccia simbolo dell’Ebraismo.
Il giardino ospita varietà di rose molto rare come la Rosa Chinensis Virdiflora dal colore verde; la Rosa Chinensis Mutabilis, che cambia tonalità con il passare dei giorni (il bocciolo è rosso, una volta aperto diventa arancione, poi giallo, crema, rosa chiaro, rosa intenso fino a diventare cremisi); la Rosa Foetida, una rosa bellissima ma dall’odore maleodorante capace di tenere lontani gli insetti; e anche la Omeiensis Pteracantha Lutea, di origine cinese con spine trasparenti e rosse a forma di ali.
È particolarmente piacevole passeggiare tra i viali e le aiuole di questo incantevole giardino respirando i profumi delicati delle rose e ammirando alcune varietà davvero uniche e speciali come le rose Damascene che già fiorivano a Paestum e a Pompei, usate ancora oggi come base per essenze profumate o quella famosa simbolo della guerra delle Due Rose (Wars of the Roses) il cui fiore quando è un bocciolo è rosso come la rosa dei Lancaster, ma quando si apre è bianco come la rosa degli York: le due famiglie in guerra per il trono inglese.
Il Roseto rimane aperto al pubblico tutti i giorni da maggio ad ottobre gratuitamente (a pagamento invece le visite guidate da prenotare in anticipo) e merita sicuramente una rilassante passeggiata anche in queste assolate giornate estive per provare a distaccarsi dalla frenesia e dal caos cittadino godendo pienamente della raffinata bellezza dei fiori e dei profumi delicati delle rose di Roma.
Paolo Paglialunga
Buongiorno e grazie caro Paolo, che oggi ci hai regalato una lettura rilassante e romantica
Roma non a caso è la Capitale d’Italia le cui innumerevoli bellezze regalano spunti agli.appassionati di ogni genere
Bellissimo articolo sul roseto di Roma caro Paolo, volevo peraltro segnalare che all’interno dello stesso, è attiva da anni l’associazione ALO (Associazione Laziale Orchidee) che oltre ad esporre molte varietà di orchidee, offre corsi di coltivazione ed assistenza sulle orchidee degli appassionati del settore.
Grazie e buona domenica.
Carlo Fabozzi