BORGOROSE (Rieti) – “Rieti città delle acque” – studi e ricerche di geologia archeologia e storia dell’agro reatino, per una storia economica e sociale dalla preistoria ai giorni nostri. Nel 2015 il convegno, poi la pubblicazione degli atti e infine la presentazione del libro curato da Carlo Virili e Vincenzo Silvi, pubblicato e distribuito dal Lions Club Host Rieti. Il volume, frutto di un impegno di diversi anni, raccoglie 16 contributi e 2 appendici, ha coinvolto 27 autori tra geologi, archeologi, storici, architetti, professori universitari, ricercatori del Cnr, funzionari della Soprintendenza, etnologi (Marco Bettelli, Fabio Brunamonte, Gabriele Colantoni, Francesco Di Gennaro, Andrea Di Renzoni, Luca Guerrieri, Marcello Iacuitto, Alessandro Maria Jaia, Tersilio Leggio, Valentina Leonelli, Roberto Lorenzetti, Maria Rosa Lucidi, Roberto Marinelli, Alessandro Maria Michetti, Fabrizio Millesimi, Simone Nardelli, Federica Pantano, Mario Polia, Leonello Serva, Marco Venanzi, Carlo Virili, Miro Virili).
Un argomento più che mai attuale, quello dell’acqua e della gestione delle risorse idriche (con le sorgenti del Peschiera Le Capore Rieti fornisce acqua a Roma), che esamina il rapporto complesso con il territorio reatino, la storia dei luoghi e delle persone, visto da diversi i punti di vista: ambiente, storia, archeologia, economia, gestione di un territorio ad altissima potenzialità e allo stesso tempo fragile, con lo strappare nei secoli pezzi di terra all’acqua, i rapporti tra la conca del Velino, il lago di Piediluco, la piana di San Vittorino, Cotilia, fino ad Ascoli Piceno e le alluvioni delle Marche, gli insediamenti umani nei secoli.
L’incontro di presentazione al Museo Archeologico del Cicolano a Corvaro (possibile vederlo sul canale you tube del Museo al link www.youtube.com/watch?v=zeh3mf5bKhM) ha fornito altri spunti di riflessione con gli interventi di Alessandro Guidi, Professore Ordinario di Archeologia Preistorica e Protostorica all’Università Roma Tre (ha insegnato all’Università di Verona, già funzionario alla Soprintendenza Archeologica per il Lazio, tra le tematiche di cui si occupa l’origine della città e dello Stato in Italia e la storia dell’archeologia preistorica), Andrea Rosario Staffa (archeologo e già funzionario del Ministero della Cultura presso la SABAP Chieti- Pescara, conoscitore del patrimonio archeologico dell’Abruzzo, studi sulle città antiche, bizantini e longobardi in Abruzzo e sulle popolazioni delle valli del Salto e del Turano; Roberto Lorenzetti, storico, ricercatore, già direttore dell’Archivio di Stato di Rieti (ora ispettore onorario), si è occupato di varie tematiche: Sabina, storia delle ferrovie, studi sulle acque della Valle Reatina, vicende storiche e geografiche, personaggi noti e meno noti del territorio, tra cui Nazareno Strampelli, Angelo Sacchetti Sassetti, l’architetto e pittore Karl Friedrich Schinkel. I saluti e alcune riflessioni sull’uso e la gestione della risorsa acqua, con l’ex presidente del Lions Club Vincenzo Silvi, dell’attuale presidente Paolo Lancia, Patrizia Casanica presidente di zona VA -distretto 108 Lions, il commissario della Comunità Montana salto Cicolano Gaetano Micaloni.
Tanti gli spunti e i suggerimenti emersi, per un prossimo libro che potrebbe essere titolato “Reti provincia delle acque”. L’evoluzione geologica della piana di Rieti, quella tardo-quaternaria del bacini di Rieti e la formazione del lacus Velinus, attestazioni di età protostorica, il sito perilacustre di località Paduli, attestazioni funerarie del Bronzo Finale in Sabina, la villa dei Flavi a Cutilia e nuove prospettive di ricerca, gli antichi approdi lacustri e fluviali della conca velina dalle Marmore alle paludi di San Vittorino di Cittaducale, uomini e acque: la conquista della valle reatina, la difesa del suolo e la lunga questione della Bonifica e tanto altro ancora.
Il libro parte dall’evoluzione geologica con il problema dell’abbondanza di calcare nella piana reatina e dell’innalzamento della soglia delle Marmore, spesso causa di frequenti allagamenti, prosegue con le ricerche archeologiche iniziate nel secolo scorso da Giacomo Caprioli di Capradosso (Petrella Salto), gli studi economici e sociali dagli approdi lacustri fluviali al sistema idroelettrico Nera-Velino, l’istituzione dei Consorzi di Bonifica. Il territorio reatino ha una storia complessa, le fonti non sono sempre chiaramente interpretabili, le origini si perdono nel mito con l’arrivo dei Sabini, a cui succedono i Romani, poi i Longobardi fino all’istituzione di Comune. Dopo l’Unità d’Italia Rieti era nella provincia di Perugia, solo nel 1927 con il riordino delle circoscrizioni amministrative, con la Sabina e aggregando Cittaducale e il Cicolano (che erano in territorio abruzzese), divenne capoluogo di provincia. Fare ricerche storiche significa consultare archivi a Perugia, L’Aquila, Napoli (il Cicolano era Regno delle Due Sicilie).
Dell’antico lacus Velinus sono rimasti i laghi Lungo e di Ripasottile, oggi Riserva Naturale, rifugio per uccelli migratori e stanziali. L’area è inserita nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici. Siglato recentemente ad Arezzo l’atto costitutivo dell’Associazione dei Paesaggi Rurali storici italiani con i 25 rappresentanti dei più bei paesaggi italiani (tra cui i Vigneti Terrazzati della Valtellina, le Colline del Prosecco, i Limoneti di Amalfi e i Vigneti di Pantelleria, gli Oliveti Monumentali della Puglia). L’associazione curerà i rapporti con il Ministero dell’Agricoltura che detiene il Registro, con l’Osservatorio Nazionale del Paesaggio e con tutti gli altri Enti territoriali coinvolti, oltre a coordinare le azioni per la valorizzazione e la tutela dei paesaggi e le iniziative promosse dai diversi enti aderenti. Gli autori del libro hanno provato a leggere sinteticamente oltre quattromila anni di storia dell’uomo e dell’ambiente, gli elementi naturali di una particolare nicchia ecologica che è la conca velina, dove nel XIII secolo, San Francesco, arrivò in barca.
Francesca Sammarco
Nell’immagine di copertina, il fiume Velino che attraversa Rieti
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