ROMA – Una biografia artistica curata uscita nei giorni scorsi in libreria, ma anche sulle principali piattaforme digitali. È il libro scritto dalla giornalista Elisabetta Castiglioni su il “piccolo” grande artista del quale ricorrevano 110 anni dalla nascita: Renato Rascel. Un viaggio nella storia del panorama dello spettacolo italiano che appunto si intitola “Renato Rascel, un protagonista dello spettacolo del Novecento”, un omaggio all’indimenticabile cantante e showman.
Rascel, il cui vero nome era Renato Ranucci, era nato il 27 aprile 1912 a Torino e morto a Roma il 2 gennaio 1991. Fu attor, regista, scrittore, sceneggiatore e musicista. Originale, brioso, ma anche raffinato cantante amato per le sue performance, viene ritratto da Elisabetta Castiglioni che, a dire il vero, da più di vent’anni ha iniziato la sua ricerca negli archivi sia pubblici che privati, mossa dalla sua convinzione dell’attualità di questo straordinario interprete. “One man show”: questo era Rascel e nelle pagine di questo libro edito da Iacobelli, così fanciullesco tra rivista, avanspettacolo, televisione, cinema, prosa in un grande colloquio tra lui ed il suo pubblico che lo ha sempre amato e lo ha sempre seguito.
L’omaggio di Elisabetta Castiglioni al talento di Rascel, ripercorrendo con cura il percorso artistico dell’indimenticabile interprete di “Arrivederci Roma”, evidenzia l’attualità della scrittura rasceliana, della comunicativa di un grande dello spettacolo. Le opere di Rascel sotto la lente di ingrandimento della giornalista, organizzatrice di eventi culturali, dove emergono i retroscena delle sue interpretazioni, delle sue creazioni, tratteggiando così, il valore e l’arte espressiva dell’artista.
In un’intervista per Adnkronos, l’agenzia di stampa multicanale di informazione e comunicazione italiana, la giornalista Castiglioni ha dichiarato infatti: “Oserei dire che il suo talento sia derivato dalla capacità di osservare intorno a sé, fin da bambino, quello che accadeva e di concentrarsi nel restituirlo con situazioni sceniche, battute e interpretazioni surreali, tramite una propria creatività onirica e deliziosa, soprattutto spiazzante. La sorpresa più grande è proprio di aver scoperto che la sua grandezza derivava dall’essere un autodidatta intelligente, capace di ascoltare lo spettatore e intuirne gli umori”.
Questo era Renato Rascel, il “piccolo corazziere” che ha saputo ascoltare e quindi rispettare lo spettatore, trasmettendogli la sua arte, la sua stessa essenza.
Laura Ciulli
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