Eran quasi cento, non tutti giovani, non tutti forti ma alla fine tutti al traguardo, stanchi, stanchissimi ma felici e contenti. In mountain bike da Viterbo a Civitavecchia, ovverossia dai monti Cimini al mar Tirreno. La XXX Edizione del Raid, organizzato dal Mountain Bike Club Viterbo, si è svolta domenica 16 ottobre e il successo è stato quello di sempre, grande partecipazione, grande sudata ma anche la soddisfazione per tutti di aver portato a compimento un’impresa quasi epica.
Ottanta chilometri attraverso le campagne della Tuscia viterbese e i monti della Tolfa con un dislivello complessivo di oltre 1600 metri. Un tracciato quasi esclusivamente sterrato che prevedeva l’attraversamento di fossi e torrenti, arrampicate a piedi all’interno della intricata macchia mediterranea e sentieri a dir poco sconnessi. Da qualche anno la manifestazione non prevede più la competizione agonistica, adesso è ad andatura controllata e vi possono partecipare tutti purché ben allenati, ben preparati tecnicamente e ben attrezzati.
Esclusivamente bici muscolari (o quasi, domenica è stato accettato un partecipante che si è presentato con quella elettrica). Per diversi anni il Raid si è proposto come gara vera e propria, con tanto di classifica, di podio e di premiazione. A Viterbo si davano appuntamento i più forti appassionati (non professionisti) che arrivavano da tutto il Lazio ma anche dalle regioni vicine, alla partenza si sono contati anche trecento atleti e non è mancata la presenza femminile. Ma succedeva che all’arrivo qualcuno ne mancava. Vinti dalla stanchezza e dalla difficoltà del percorso c’era chi preferiva abbandonare e giungere al Dopolavoro Ferroviario di Civitavecchia a bordo degli automezzi messi a disposizione dall’organizzazione.
Ottanta chilometri, dicevamo, attraverso un paesaggio suggestivo ricco di storia, di siti archeologici e di esaltanti paesaggi naturali. Partenza poco dopo l’alba dal piazzale dell’Ipercoop a Viterbo, arrivo al Dlf di Civitavecchia. Tempo di percorrenza dei primi 4 ore e 50 minuti, gli altri – essendo ad andatura controllata – non molto più tardi. Il tracciato, nella prima parte, ha ripercorso quello tradizionale almeno fino alla località Cinelli. Poi nuove emozioni: la salita verso il parco naturalistico di Barbarano Romano per arrampicarsi quindi verso il colle di Civitella Cesi. Da lì la discesa ardita fino al Mignone, l’antico fiume degli Etruschi che faceva da confine fra i territori di Tarkna (Taquinia) e di Caere (l’odierna Cerveteri). Poi, lasciandosi alle spalle l’antico castello di Rota, il gruppo ha affrontato la risalita, lunga e faticosa, che lo ha portato alla Tolfaccia, nel comune di Allumiere, e da lì in picchiata fino al mar Tirreno.
All’arrivo docce, lavaggio bici e ristoro per tutti con l’immancabile arrivederci al prossimo anno.
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