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Quei videogiochi che aiutano a guarire

di | 2024-03-15T17:27:20+01:00 17-3-2024 5:35|Attualità, Sezione 8|0 Commenti

SAN GIUSEPPE VESUVIANO (Napoli) – Il mondo dei videogiochi, una delle maggiori attrattive di svago e di divertimento per i giovani, viene spesso messo sotto accusa per gli aspetti compulsivi e di dipendenza che un uso eccessivo causa nei giovani con conseguenze fisiche e psicologiche, quali l’isolamento, la tendenza all’introversione, le difficoltà scolastiche, la deconcentrazione, i disturbi del sonno. Eppure, recenti ricerche scientifiche hanno sperimentato che la “gamification”, ovvero l’uso di strumenti, piattaforme e tecnologie che utilizzano le dinamiche del gioco per coinvolgere e motivare le persone in contesti non ludici, rappresenta uno strumento efficace per migliorare la salute e il benessere delle persone e indurre comportamenti attivi, a seconda delle esigenze del paziente.

Il 15 giugno 2020 la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha autorizzato la commercializzazione di EndeavorRx, una terapia digitale basata su un videogioco pensato per migliorare l’attenzione nei bambini con disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). La tecnologia è stata testata su un campione di circa 600 pazienti pediatrici affetti da ADHD attraverso 5 trial clinici svolti tra il 2016 e il 2017 in 20 istituti negli Stati Uniti e prevedeva la somministrazione del gioco per 25 minuti al giorno per 5 giorni a settimana.

I risultati hanno evidenziato che in quasi il 50% dei casi, i genitori hanno rilevato un miglioramento dopo 4 settimane e, a distanza di un altro mese, la percentuale superava il 65%. Gli studi effettuati hanno stabilito che la Video Game Therapy, dunque, può  migliorare l’equilibrio funzionale e dinamico nei bambini con paralisi cerebrale, aiutare nel trattamento e nel monitoraggio del diabete infantile di tipo 1, stimolare le abilità e la percezione, potenziare l’attenzione e la memoria, sviluppare la capacità di prendere rapidamente le decisioni, migliorare la velocità di elaborazione di informazioni e funzioni esecutive fino al mantenimento di concentrazione e capacità di problem solving. L’integrazione del gaming, sebbene non possa sostituire la terapia tradizionale, rappresenta un efficace supporto in ambito psichiatrico e riabilitativo.

Amalia Ammirati

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