ROMA – Navigando su internet capita di imbattersi nell’immagine di un dipinto in cui noti subito che ha qualcosa di diverso da tutti gli altri e ti incuriosisce, non ti fa andare oltre e allora lo esamini con attenzione, allarghi l’immagine per realizzare bene ciò che con estasi stai ammirando e riesci a mettere in luce tanti dettagli che ti prendono, ti rapiscono, ti portano a chiederti chi è il genio che può aver realizzato tanta bellezza all’interno dello stesso quadro. La risposta ti sorprende perché scopri che a realizzare tutte le meraviglie di Roma antica su un’unica tela è stato l’italiano Giovanni Paolo Pannini, pittore e architetto piacentino poco conosciuto da noi ma di cui andare fieri anche perché le sue opere sono esposte nei musei più prestigiosi al mondo, dal Louvre di Parigi al Metropolitan Museum of Art di New York.
Fu Étienne François de Choiseul, ambasciatore di Francia a Roma nel 1753, a commissionare a Pannini i dipinti che avrebbero raffigurato la città eterna nelle sue bellezze antiche e moderne e allora il pittore piacentino ideò, realizzando in olio su tela, le due straordinarie opere che l’hanno reso celebre: Galleria di vedute di Roma antica e Gallerie di vedute di Roma moderna (1753-1757). Le pitture rappresentano due gallerie immaginarie dove sono esposti tanti quadri e sculture in miniature di perfezione assoluta che riproducono Roma nelle sue incredibili meraviglie dell’antichità: dal Pantheon al Colosseo, dalla colonna Traiana all’Arco di Tito fino alla statua equestre di Marco Aurelio seguita da tante altre suggestioni della Roma imperiale.
Nell’altro dipinto Pannini raffigura lo splendore della Roma moderna della seconda metà del Settecento inserendo nella tela i quadri di Piazza S. Pietro e Fontana di Trevi, di Piazza del Popolo fino alla Fontana del Tritone e la scultura del David di Bernini e il Mosè di Michelangelo in un lungo susseguirsi di 37 rappresentazioni in grado di riempire l’intera galleria in ogni angolo. Gli straordinari ambienti immaginari creati come scenari dall’artista, la completezza dei dettagli, il dosaggio dei colori e le proporzioni in prospettiva rendono le due opere dell’artista piacentino dei veri e propri capolavori del Barocco italiano.
Queste eccellenti opere d’arte di Pannini, in Italia grazie alla collaborazione del Metropolitan di New York, sono il fiore all’occhiello della mostra Sfida al Barocco che si sta svolgendo in questi giorni e fino al 20 settembre negli spazi della Citroniera Juvarriana della Reggia di Venaria (Torino) e che comprende oltre 200 capolavori provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni di tutto il mondo.
Quale occasione migliore per vedere da vicino i tesori del Barocco con lo splendore delle opere di Pannini? Non resta che programmare il viaggio, Covid-19 permettendo, anche perché sarà particolarmente bello recarsi a visitare la mostra nello scenario della Reggia di Venaria, autentico capolavoro dell’architettura e del paesaggio, dichiarati dell’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Paolo Paglialunga
Paolo sai sorprendere sempre per la tua originalità e con grande semplice entusiasmo hai saputo promuovere anche un artista di nicchia come Pannnini
Superba rappresentazione , come sempre il Paglialunga riesce ad offrire ai suoi lettori, in più un invito forte a visitare le meraviglie che in nostro paese riesce ad offrirci anche durante questo periodo particolare.
Comimenti Paolo, come sempre.
Barbara cappello