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Quando un’amicizia è davvero speciale

di | 2019-04-05T10:34:34+02:00 7-4-2019 6:00|Attualità, Sezione 1|0 Commenti

NAPOLI – Che cosa straordinaria è l’umanità di un ragazzo che condivide tutto con il suo migliore amico. Diceva Don Giussani che non c’è cosa più grande che dare la vita per i propri amici. Zhan Ze è un ragazzo cinese affetto da una patologia grave che gli impedisce di camminare. Ciò che sta avvenendo in un paesino della Cina è un fatto eccezionale.

Da quando Xu Bingyang e Zhan Ze sono amici sono inseparabili: uno grande e forzuto, l’altro mingherlino e disabile. Ma soprattutto, sono uniti da una profonda e duratura amicizia, che ha visto anche un continuo altruismo del più forte verso l’amico più bisognoso. Dalla prima elementare, ogni giorno ha portato il suo compagno di classe a scuola sulle sue spalle per sei anni consecutivi: lo ha portato a lezione, lo ha riportato a casa, aiutandolo a mangiare e persino ad andare alla toilette. Non si è tirato indietro una sola volta, per aiutare il suo migliore amico.

E’ un fatto eccezionale ancora di più se ci si affaccia per un solo attimo su una realtà crudele, sempre più preda dell’esaltazione dell’io nella forma più banale e egoistica che si possa immaginare.

La storia di amicizia viene dalla città di Meishan, in Cina: Zhang Ze ha 12 anni e una malattia che gli impedisce di camminare e di essere autonomo. Per questo il suo amico Xu Bingyang si è preso sempre cura di lui: “Io peso più di 40 kg, mentre Zhang ne pesa solo 25. Per me è facile trasportarlo”, spiega Xu al Sichuan Online.

E pensare che in alcuni stati benestanti e “civilmente” elevati cose del genere non possono accadere semplicemente perché all’atto della nascita certe deformazioni comportano l’annientamento…

La storia di questi due ragazzi della Cina è assolutamente commovente perché richiama ad una umanità che tende
a svanire, prevale una concezione della vita che mira a renderci sempre più padroni di noi stessi, quindi, assolutamente ignari a concetti di amicizia, solidarietà, condivisione, aiuto, amore.

In un mondo dove domina il giudizio onnipotente dei social, delle serie tv, delle soap opera, dove gli stessi social tendono non solo a rinchiuderci ma a non farci vivere esperienze di semplice umanità, fatti come quelli accaduti in Cina diventano sempre più impensabili. Deformati, noi, mentalmente, penseremo: ma chi glielo fa fare? E troveremo anche la motivazione: lo farà per questo o quell’altro, per un ritorno, chissà. Inconcepibile oggigiorno pensare ad una gratuità pura e semplice.

Eppure la storia di Xu Bingyang e Zhang Ze commuove proprio perché richiama ad una solidarietà senza fine ad
un’amicizia senza interessi. Certo è che in una realtà dove si può scegliere in una provetta il bambino da crescere, dove si può determinarne la vita e volendo anche la morte, dove si può autodeterminare l’ambito in cui si vive, che necessità c’è di un’umanità condivisa, che necessità c’è di dare spazio a “tali” situazioni? Perché non sopprimerle a monte? Meglio costruire una società perfetta che non ha bisogno di alcun cuore pulsante. E’ terribile assistere quotidianamente allo scempio dell’umano esistere; è assurdo concepire soltanto lontanamente l’egoismo di chi vorrebbe eludere dalla società i ragazzi “difettati”. Ripercorrere fasi della storia di hitleriana memoria è da brividi.

“Xu è il mio migliore amico – risponde invece Zhang – Ogni giorno studia, parla e gioca con me. Devo ringraziarlo per avere cura di me così fino ad oggi”. E per fortuna ha incontrato Xu, che da grande ha già deciso di voler fare il volontario; sul perché abbia deciso di aiutare il piccolo amico disabile, il 12enne ha semplicemente risposto: “Sono più grosso di lui, se non lo avessi aiutato io, non lo avrebbe fatto nessuno”.

Innocenzo Calzone

 

Giornalista pubblicista, architetto e insegnante di Arte e Immagine alla Scuola Secondaria di I grado presso l’Istituto Comprensivo “A. Ristori” di Napoli. Ha condotto per più di 13 anni il giornale d’Istituto “Ristoriamoci”. Partecipa e promuove attività culturali con l’associazione “Giovanni Marco Calzone” organizzando incontri e iniziative a carattere sociale e di solidarietà. Svolge attività di volontariato nel centro storico di Napoli con attività di doposcuola per ragazzi bisognosi; collabora con il Banco Alimentare per sostenere famiglie in difficoltà. Appassionato di arte, calcio e musica rock.

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