PAOLA (Cosenza) – I monaci sicuramente pregano, sicuramente lavorano ma che abbiano addirittura inventato un tipo di birra, è faccenda che si fa fatica ad accettare. Eppure è così e i protagonisti sono i frati del monastero di Paola, in provincia di Cosenza che, qualche secolo fa, a Monaco di Baviera contribuirono a fondare uno dei birrifici più importanti della Germania e quindi anche del mondo, la cui “bionda” è conosciuta ancora oggi con il marchio commerciale Paulaner. In onore, appunto, di san Francesco di Paola.
Correva l’anno 1629 quando alcuni francescani, provenienti dalla Calabria, entravano nel monastero Neudeck ob der Au di Monaco di Baviera e qui cominciavano a produrre una birra corposa, ad alto grado alcolico. E perché umili fraticelli sentirono questa necessità? Semplicemente perché pensarono di realizzare una specie di “pane liquido” che li aiutasse ad affrontare meglio e a sopportare i digiuni che, a quei tempi, erano molto più frequenti e ferrei rispetto ad oggi. Ai tradizionali voti di povertà, castità e obbedienza, San Francesco aveva infatti aggiunto un quarto voto, quello di Quaresima permanente: in altre parole, divieto di mangiare carne tutto l’anno. Questa birra fu apprezzata anche fuori dalle mura del convento tanto che, anni dopo, i birrai della città, che detenevano il diritto esclusivo di birrificazione, chiesero per iscritto al borgomastro di bloccare quella concorrenza sleale da parte dei monaci di Paola. Con l’unico risultato che nel 1660 venne concesso ufficialmente anche a questi “paulaner” il diritto di birrificare.
Durante la Quaresima alla birreria Nockherberg si festeggia lo Starkbier, una sorta di mini-Oktoberfest in cui più di quattromila persone ogni sera, per tre settimane, cantano e ballano sui tavoli bevendo la Salvator, una doppio malto a bassa fermentazione prodotta solo per l’occasione, che si rifà all’antica ricetta dei monaci. Nel monastero di Paola, intanto, dal primo al 4 maggio i frati (per la crisi vocazionale ne sono rimasti solo 10) hanno festeggiato San Francesco e, come ogni anno, sono arrivati in paese decine di migliaia di fedeli, calabresi e non, per partecipare ai riti civili e religiosi: accensione della lampada votiva, navigazione delle reliquie, processione del santo e consegna alla statua delle chiavi della città. Quest’anno tra i fedeli c’è stata anche una delegazione dal birrificio tedesco, che ha portato in dono una birra speciale prodotta per il cinquecentenario e ribattezzata “Paolaner”.
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