//Certe volte la fortuna ci vede benissimo…

Certe volte la fortuna ci vede benissimo…

di | 2023-02-19T06:49:53+01:00 19-2-2023 6:47|Punto e Virgola|0 Commenti

La fortuna è cieca, si sa: colpisce e gratifica dove, quando e come vuole. Ma stavolta ci ha visto benissimo perché la pioggia di milioni di euro, ben 371, messi in palio attraverso il jackpot del Supenalotto (il meccanismo di accumulo del montepremi quando non ci sono vincitori) ha preso 90 strade differenti. Tanti sono stati, infatti, i fortunati che hanno centrato la sestina magica: la combinazione milionaria nella scorsa estrazione è stata 1-38-47-52-56-66 (il numero Jolly estratto è il 72 e il Super Star il 23).

Si tratta della vincita più alta mai registrata da quando è cominciato il SuperEnalotto. L’ultima volta che è stato centrato un 6, in palio c’erano 156 milioni di euro (“briciole” rispetto ai 371 attuali…); la giocata vincente fu fatta a Montappone in provincia di Fermo. Il fortunato vincitore si assicurò il bottino milionario il 22 maggio 2021. Da allora sono passati un anno e nove mesi e mai nessuno in questo periodo aveva azzeccato i sei numeri giusti.

Ma come è possibile che in un colpo solo, ben 90 lo abbiamo fatto? La risposta è molto semplice: attraverso un sistema di 90 quote da 5 euro. Il premio per ciascun vincitore assume quindi dimensioni più “umane”, con una cifra comunque assai rispettabile di 4.123.707,71 euro. E’ stata utilizzata la cosiddetta “bacheca dei sistemi”, una sorta di lavagna virtuale in cui i ricevitori si scambiano le giocate sistemistiche e da lì possono prenotare le quote da rivendere ai propri clienti. Grazie alla suddivisione in quote viene a crearsi un sistema in cui si mettono in gioco più combinazioni aumentando le probabilità di vincita e riducendo la spesa. Insomma, investimento di appena 5 euro (molto meno di una pizza, poco più di cornetto e cappuccino) e massima resa.

Comunque i 4 milioni e spiccioli non arriveranno tutti nelle tasche dei vicitori. Intanto dal 2020 il fisco applica una tassazione del 20% su tutti i premi del SuperEnalotto che valgono 500 euro e oltre (mentre quelli che valgono meno di 500 euro sono esentasse), quindi più di 800mila euro. Inoltre bisogna aggiungere le spese necessarie per far incassare la cifra da un notaio (le cui commissioni variano dall’1 al 3% sulla somma totale) o da una banca (con costi che variano da istituto a istituto). Facendo un po’ di conti, i 90 supervincitori incasseranno realmente circa 3 milioni di euro. Non male.

Ma la vera e piacevole singolarità di questa supervincita sta nel fatto che i milioni sono piovuti in quasi tutta Italia, da Nord a Sud: solo Molise, Basilicata e Sardegna non sono stati baciati dalla fortuna. In tutte le altre regioni qualcosa è arrivato, con alcune punte davvero notevoli. Il Bar alle Terrazze di Codroipo (Udine) ha venduto ben 5 quote vincenti; altrettante il Dolce Forno di Montecassiano (Macerata); tre ciascuno sono state cedute dall’Edicola di Piazza Cavour a La Spezia, dai Tabacchi Nuvoli di Palestrina (Roma) e dal Bar Bevuto di Termini Imerese (Palermo). Ma il record appartiene al Bar Paradiso di Stelle di Atripalda (Avellino) con 6 tagliandi vincenti venduti.

Nella storia del Superenalotto in sole tre regioni (Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Molise) non è mai stato realizzato un jackpot. Tra le regioni più premiate, la Campania è al primo posto con 18 vincite, seguita dal Lazio con 16 e dall’Emilia Romagna con 13. Puglia appena fuori dal podio con 10 vincite, poi la Toscana e il Veneto con 9.

Per una volta, la fortuna ha distribuito i suoi tentacoli dappertutto rendendo felici un bel po’ di cittadini. Meglio così, perché 371 milioni ad una sola persona e in un colpo solo rischiavano solo di dare alla testa e di rovinare la vita del  vincitore. Una fortuna democratica e pluralista, insomma.

Buona domenica.

 

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