FIRENZE – Non è il caldo torrido a bloccare gli attivisti LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender), che in Via Bufalini a Firenze, davanti alla sede dello Ied (Istituto europeo di design), hanno organizzato un corteo con il loro furgone munito di casse e cartelloni. Una protesta del tutto pacifica, per chiedere pari diritti e contestare chi ancora non vuole concederli. Firenze si dimostra così una città aperta, nonostante gli automobilisti molto infastiditi e costretti ad una lunga coda suonassero forsennatamente il clacson. Il popolo arcobaleno non si è fatto prendere dal panico e prontamente ha risposto a suon di sorrisi, con uno slogan forte e chiaro “nostra la storia, nostre le lotte”.
Anche Milano non si è fatta mancare la sua fetta di palcoscenico, con il corteo partito da Piazza Duca D’Aosta giunto fino a Porta Venezia: “Siamo in 300 mila” urlano dalla folla, mentre avanza in testa uno striscione che recita “La prima volta fu rivolta”.
I manifestanti si dimostrano ancora una volta generosi, dedicando un carro ai migranti, coperto di reti da pesca e coperte termiche, lo slogan questa volta è breve: “grazie, thank you, gracias, shukran Carola”.
Il movimento LGBT nasce già alla fine del XIX secolo, conosciuto anche come movimento di liberazione omosessuale, si tratta di una serie di gruppi, organizzazioni e associazioni unite allo scopo di cambiare la condizione sociale, culturale e giuridica delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali.
L’edizione del Gay Pride di quest’anno (che si svolge con appuntamenti fissati in decina di città italiane) è di particolare rilevanza perché celebra il cinquantesimo anniversario dei moti di Stonewall, che nel 1969 a New York fecero da apripista al movimento di liberazione.
Boris Zarcone
Nell’immagine di copertina, il corteo organizzato a Firenze.
Lascia un commento