Sulla sicurezza degli edifici i dirigenti scolastici non possono intervenire perché la proprietà è degli enti locali, ma se succede qualcosa ne rispondono loro. Ai dirigenti viene assegnato il ruolo di datori di lavoro, pur non possedendo quell’autonomia economica e gestionale prevista dalla stessa norma, a cui si aggiunge l’assenza dei decreti attuativi del decreto 81/08 nelle scuole, all’origine di diverse sentenze di condanna penale verso dirigenti scolastici.
A fronte di un impegno di oltre 80 milioni di euro del Miur impiegati per la formazione del personale scolastico e il miglioramento dell’offerta formativa (gestiti, però, solo ed esclusivamente da scuole polo, spesso titolari di più incarichi), non un euro è stato destinato alla formazione sulla sicurezza, né all’acquisizione di risorse professionali e materiali pur imposti dal decreto 81/08 ai dirigenti scolastici.
Non si capisce da dove i dirigenti debbano prendere i soldi per far fronte agli obblighi di legge per non essere perseguiti giudizialmente. Il tema della sicurezza pone l’attenzione sulle responsabilità, ma riporta in primo piano anche le ragioni degli incidenti, spesso connessi al degrado strutturale degli edifici. Proprio per queste ragioni dirigenti scolastici provenienti da tutta Italia si sono riuniti a Roma per protestare.
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