MILANO – Il Premio Strega è promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e da Strega Alberti Benevento, con il contributo della Camera di Commercio di Roma e in collaborazione con BPER Banca. E’ stato istituito nel 1947 a Roma dalla scrittrice e traduttrice Maria Bellonci insieme all’attore e imprenditore Guido Alberti. Quest’ultimo era il proprietario della casa produttrice del Liquore Strega, che dà il nome al Premio. Dal 1986, anno della morte della sua ideatrice, è organizzato dalla Fondazione Bellonci. Il suo obiettivo è quello di promuovere la diffusione della narrativa italiana contemporanea: ogni anno seleziona le migliori proposte editoriali nazionali.
L’immagine che accompagna la LXXV edizione del Premio Strega, quella del 2021, è stata realizzata da uno dei disegnatori italiani più apprezzati a livello internazionale, Lorenzo Mattotti, nel segno di un progetto inaugurato in occasione della settantesima edizione con Manuele Fior, e proseguito con Franco Matticchio, Riccardo Guasco, Alessandro Baronciani ed Emiliano Ponzi. La giuria del Premio è composta dai 400 Amici della domenica, a cui si sono aggiunti i 240 voti espressi da studiosi, traduttori e intellettuali italiani e stranieri selezionati da 30 Istituti italiani di cultura all’estero e 20 tra voti dei lettori forti selezionati dalle librerie indipendenti distribuite in tutta Italia e voti collettivi espressi da scuole, università e gruppi di lettura, tra cui i circoli costituiti presso le Biblioteche di Roma. Numerosi gli scrittori entrati a far parte quest’anno del gruppo degli Amici della domenica: Silvia Avallone, Daniele Mencarelli, Premio Strega Giovani 2020, Giorgio Nisini, Matteo Nucci e Laura Pugno.
Nonostante sia stato ideato da una donna, il Premio Strega ha visto vincere soltanto 11 scrittrici nel corso dei suoi settantacinque anni di storia. Quest’anno la preponderante presenza femminile fra i libri selezionati ha fatto sperare che la lista delle vincitrici salisse a 12, ma così non è stato. Infatti lo scorso 8 luglio lo spoglio della seconda ed ultima votazione ha permesso di proclamare il vincitore della LXXV edizione: Emanuele Trevi con il romanzo “Due vite” edito da Neri Pozza. Una vittoria abbastanza contenuta e a lungo in bilico fino ad arrivare allo spoglio definitivo. “Due vite” di Trevi vince con 187 voti; “Borgo Sud” di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi) ne prende 135; “Il pane perduto” di Edith Bruck (Nave di Teseo) arriva a 123; “L’acqua del lago non è mai dolce” di Giulia Caminito (Bompiani) 78; Bajani e il suo “Il libro delle case” (Feltrinelli) chiude con 66 voti.
Rispettando le attuali prescrizioni governative in materia di distanziamento fisico, la serata finale si è svolta l’8 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia con una presenza di pubblico ridotta e trasmessa in diretta televisiva da Rai Tre, con la conduzione di Geppi Cucciari. Il premio è stato consegnato da Giuseppe D’Avino, presidente di Strega Alberti Benevento. Sono intervenuti Giovanni Solimine e Stefano Petrocchi, rispettivamente presidente e direttore della Fondazione Bellonci, gli scrittori Francesco Piccolo e Dacia Maraini, e Stefano Rossetti, vicedirettore generale vicario di BPER Banca, che nel corso della serata ha consegnato agli autori finalisti un riconoscimento speciale. Si tratta della scultura della giovane artista Liang Yue, dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, una piuma in bronzo a forma di “S”.
Il vincitore farà tappa in diverse località italiane particolarmente attive sul territorio nella promozione della lettura che collaborano da anni con il Premio: 10 luglio, Il Libro Possibile, Polignano; dal 15 al 18 luglio, Festival Armonia del Salento, Alessano; 23 luglio, Festival Letterature, Roma; 29 luglio, Una montagna di Libri, Cortina d’Ampezzo; 30 luglio, Marciana Marina, Elba; 26 agosto, Benevento Città Spettacolo, Benevento; 27 agosto, La città dei lettori, Firenze; 28 agosto, Festival delle Emozioni, Terracina.
In “Due vite” Emanuele Trevi racconta la storia di due persone, Rocco Carbone e Pia Pera, scrittori scomparsi prematuramente e grandi amici dello scrittore. Carbone si presenta cupo, fragile, bipolare, autore di una manciata di folgoranti romanzi tra fine novanta e inizio duemila, inseguito da quelle “furie” che lo ossessionavano senza tregua. Pera, “signorina inglese” che traduceva dal russo Pushkin e Cechov. ”Due vite “ è stato definito un ritratto con sprazzi di periodi incantevoli sul filosofeggiare dell’assenza in una dimensione del discorso dura e distaccante in una forma piuttosto vicina alla critica letteraria. In un saggio di Andrea Rondini si legge: “Nello scrittore Emanuele Trevi è possibile rinvenire una teoria iniziatica della letteratura. Essa concepisce il testo letterario sia come vettore di trasformazione per il fruitore sia come depositario dell’originaria cultura iniziatica, accesso alle verità nascoste dell’esistenza”.
Edith Bruck con il romanzo “Il pane perduto”, giunta al terzo posto al Premio Strega, è la vincitrice dell’ottava edizione del Premio Strega Giovani. La vincitrice è stata annunciata in apertura della diretta dal presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, collegato da remoto, rispettando la tradizione che negli anni precedenti ha visto svolgersi la cerimonia di proclamazione sempre a Palazzo Montecitorio. È stato Giuseppe D’Avino, presidente di Strega Alberti Benevento a consegnare il premio. Quello di Edith Bruck è stato il libro più votato da una giuria di ragazze e ragazzi tra i sedici e i diciotto anni provenienti da oltre 60 scuole secondarie superiori distribuite in Italia e all’estero (Berlino, Bruxelles, Parigi) pertanto ci si aspetta che riscuota un notevole successo soprattutto nel mondo giovanile. Non resta che augurare a tutti buona lettura.
Margherita Bonfilio
Articolo interessante, come sempre.