MILANO – Il plogging è un nuovo tipo di workout che consiste nel fare jogging mentre si raccolgono i rifiuti. Si tratta di una variante che prevede pure il sollevamento pesi e il lancio del “giavellotto”, in versione ecofriendly. Infatti il peso che si solleva e poi si scaglia è quello dei rifiuti che si raccolgono al volo mentre si corre. Cartacce, mozziconi, plastica e spazzatura varia che abbonda nei prati, per le strade e nelle aiuole sono il perfetto bottino del plogger. E’ uno sport per rimettersi in forma sia dentro che fuori: fuori perché tonifica la muscolatura, dentro perché fa sentire in pace con il mondo e con se stessi, consapevoli di aver compiuto una buona eco-azione.
Il nome plogging deriva dal verbo svedese plocka upp che significa ripulire, raccogliere e dalla parola inglese “jogging”.
Il pioniere del plogging fu Erik Ahlström, un cittadino di Stoccolma che nel 2017, provenendo da una piccola comunità sciistica nel nord della Svezia, una volta giunto nel capoluogo notò una gran quantità di rifiuti in giro per la città e così decise di rimediare impegnandosi personalmente a ripulire le zone dove praticava il suo sport. Un gesto diventato un’abitudine che piano piano è dilagato in tutta la Svezia e oggi, grazie ai social media, è divenuto un fenomeno in grado di coinvolgere un gran numero di persone in tutto il mondo.
Prima di iniziare a praticare il plogging, però, è bene assicurarsi di essere completamente preparati. Iniziare sempre lentamente, indossando scarpe adeguate che diano il supporto di cui c’è bisogno, imparando a correre sulla punta dei piedi con una leggera inclinazione del busto. All’uniforme ufficiale del jogger che prevede scarpe da running, pantaloncini, leggings o pantaloni lunghi della tuta è necessario aggiungere un sacchetto da riempire di lattine, bottigliette, cartacce, mozziconi e tanto altro. I meglio equipaggiati hanno anche una bacchetta raccogli rifiuti per non sforzare troppo la schiena continuando ad abbassarsi, ma non è fondamentale per la buona riuscita del plogging. Ultimamente per scegliere l’attrezzatura più adatta, stanno anche nascendo i primi negozi online specializzati.
Molteplici i benefici di questo tipo di sport che possono essere così brevemente analizzati. Il jogging, e quindi pure il plogging, suo parente stretto, è un esercizio che accelera la produzione di endorfine, ossia gli ormoni che migliorano l’umore e funzionano anche come antidolorifici naturali. L’esercizio aerobico migliora l’umore e aiuta anche a ridurre la quantità di adrenalina e di cortisolo, l’ormone dello stress. E’ risaputo che l’allenamento a intervalli pur essendo un esercizio breve, è potente ed efficace. Durante il plogging, mentre ci si piega, ci si allunga per prendere i rifiuti e ci si accovaccia per raccoglierli, si compie un allenamento di vario tipo ad intervalli più o meno lunghi. Secondo una ricerca pubblicata da Harvard Health Publishing, eseguire 20 minuti di allenamento a intervalli tre volte alla settimana porta ad un grande miglioramento della personale routine cardio a tutto vantaggio dell’apparato cardiocircolatorio. Inoltre praticare plogging aumenta l’autostima e la sicurezza. L’esercizio fisico regolare genera un livello di energia più elevato durante tutto il giorno e avere più energia fa molto bene al proprio benessere generale. Allenarsi può aumentare la produttività, aiutando a mantenersi in forma tenendo alta la propria autostima. È anche incredibilmente utile per sollevare l’umore e scacciare i sentimenti negativi, depressione e ansia. Secondo uno studio pubblicato su The Journal of Social Psychology, svolgere compiti premurosi per gli altri riempie il cuore di felicità. Molti studi dimostrano come gli atti di “gentilezza” danno luogo a cose davvero incredibili. Aumentano la propria positività e la voglia di fare del bene. Raccogliere rifiuti mantenendo l’ambiente pulito è uno di questi.
In Italia e precisamente in Piemonte, nel mese di ottobre 2021, è stato ospitato il primo Campionato del Mondo di Plogging. Per tre giorni i Comuni della Val Pellice, sulle Alpi Torinesi hanno accolto 55 atleti in gara per aggiudicarsi il titolo. Ciascun atleta ha scelto il proprio percorso attraverso i sette Comuni, con alcune tappe obbligate. L’obiettivo era totalizzare il punteggio più alto tenendo conto della distanza percorsa, del dislivello raggiunto e soprattutto della quantità di spazzatura raccolta. Per ogni tipologia di rifiuto recuperata è stato assegnato un punteggio in base all’equivalente di anidride carbonica non prodotta. I plogger hanno raccolto complessivamente 795 chili di rifiuti, percorso oltre 1.780 km di sentieri, con una media di quasi mezzo chilo di rifiuto ogni chilometro. La stima di rifiuti raccolti è di circa 15 kg a partecipante. A vincere iè stato il giovanissimo Pietro Olocco, con i suoi 79.980 punti complessivi. La manifestazione è stata ideata da Roberto Cavallo, runner pioniere del plogging in Italia.
“Il Campionato Mondiale di Plogging istituzionalizza una disciplina lanciata dalla Svezia, ma oggi diffusa in tutto il mondo ed è importante aver trovato nel connubio tra ambiente e sport un mezzo di comunicazione vincente”. Ma c’è di più: il metodo di meditazione che va sotto il nome di mindfullness che è già ampiamente utilizzato mentre si corre (mindful running), la cosiddetta corsa consapevole in grado di mantenere i pensieri ancorati al “qui e ora” con il piede che poggia di volta in volta sul manto stradale, ha coinvolto anche il plogging. In questo caso la mindfullness si adatta ancor meglio a questa disciplina che coinvolge mente e corpo e sembra voler dire “mentre correte e raccogliete rifiuti, siate consapevoli di quello che state facendo”, riportando quindi alle tematiche ecologiche così care alle nuove generazioni.
Margherita Bonfilio
Interessante, capita di incontrare persone che raccolgono i rifiuti in montagna, adesso so che questo esercizio ha un nome. Spero che leggano l’articolo anche coloro che i rifiuti li hanno abbandonati!