COMISO (Ragusa) – Gli studenti del liceo classico e scientifico “Carducci” di Comiso danno vita ad una redazione giornalistica come attività di alternanza scuola lavoro e sono pluripremiati. Hanno infatti ottenuto il primo posto assoluto per la sezione reportage nel XII concorso nazionale “Giornalisti nell’erba”, patrocinato dal Consiglio dei Ministri e dalla Federazione nazionale della stampa e organizzato dall’associazione “Il refuso”; sono stati premiati nel XX concorso “Penne Sconosciute” a Piancastagnaio (in provincia di Siena) e sono rientrati fra i 100 migliori giornalini scolastici italiani su 1826 al concorso nazionale “Giornalista per un giorno”.
I giovani giornalisti hanno realizzato un reportage sui consumi energetici del comune di Comiso e hanno previsto una riduzione dei consumi del 20% entro il 2020 grazie ad alcuni provvedimenti suggeriti dal responsabile del settore dell’ufficio tecnico comunale, ingegnere Giuseppe Saddemi.
L’attività è stata infatti possibile non solo grazie al supporto della professoressa Maria Stella Micieli, tutor scolastico del progetto, ma anche grazie alla collaborazione dell’addetto stampa del comune comisano dottoressa Laura Incremona e a quella dell’ingegnere Saddemi.
Si è trattato di una bella pagina di alternanza, frutto della sinergia delle forze presenti nella scuola, dalla funzione strumentale per l’asl professor Salvatore Garofalo, al dirigente scolastico dottoressa Maria Giovanna Lauretta, che ha dato fiducia ai giovani studenti, al Comune di Comiso.
“Abbiamo ottenuto un grosso riconoscimento – ha detto la preside Lauretta -. Siamo molto soddisfatti perché la nostra scuola ha scommesso su queste attività non solo per il loro fine pratico ma soprattutto come strumento formativo anche per i valori di cittadinanza e costituzione che trasmette. Siamo orgogliosi e pronti ad investire in una formazione cosi qualificata per la crescita culturale dei nostri alunni. L’esperienza è stata e sarà di grande arricchimento a livello formativo perché ci ha permesso di confrontarci con altre realtà scolastiche”.
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