PESARO – Sul finire dell’anno in corso la città di Pesaro si appresta a ricevere da Brescia e Bergamo lo scettro di Capitale della cultura, dedicata al tema “La natura della cultura”, che permetterà di esplorare le relazioni contemporanee fra natura, arte e tecnologia che sono le principali sfide dell’attualità. Si tratta di un progetto collettivo che abbraccia due grandi aspetti: quello ambientale e quello culturale. Il territorio ha deciso di presentarsi come una ‘città orchestra’, dove ognuno tra comuni, imprese, associazioni, cittadini, suona il proprio strumento per comporre insieme una melodia di rinascita.
Pesaro 2024 è costituita dalla provincia nella sua totalità, “che esalta le caratteristiche locali per farle diventare nazionali”. Così saranno i cinquanta Comuni della Provincia di Pesaro e Urbino, a turno, a diventare “Capitale della cultura per una settimana”. Filo conduttore del percorso di Pesaro 2024 è la Pace: nel mondo, in famiglia e nella vita quotidiana di ciascuno. Pace dei sensi attraverso percorsi naturalistici e musicali. Un’intera città che mostra i suoi molti volti per rilanciare un tema importante: indagare la natura stessa della cultura.
Pesaro 2024 rappresenta senza dubbio una grande occasione di promozione non solo peril capoluogo prescelto, ma anche per la provincia e l’intera regione. La città di Rossini e tutto il suo comprensorio sono eccellenze globali, un territorio caratterizzato dalla presenza di figure straordinarie e da una bellezza paesaggistica incantevole, tutta da scoprire. La città inoltre vanta, grazie alla rete dei musei, di un vero e proprio museo della città diffuso, con il Museo Archeologico Oliveriano che raccoglie la storia dalla civiltà Picena allo splendore Romano di Pisaurum Felix, il Centro Arti Visive Pescheria, principale polo del contemporaneo dell’area adriatica e tanto altro. Grande rilievo viene dato alla lettura, tema che è potenziato grazie alla presenza attiva di un polo rinnovato che tiene insieme biblioteche storiche contemporanee e sale di lettura altamente specializzate nei quartieri e all’avanguardia nei progetti digitali, di inclusione e di accessibilità.
Tutto questo si aggiunge a un passato storico altamente creativo in cui poeti, scrittori e musicisti hanno dato un contributo culturale di altissimo livello. Tante le iniziative che caratterizzeranno il 2024 che vede Pesaro capitale della cultura, tanti i luoghi da visitare. Se ne può citare qualcuno lasciando il piacere della scoperta ai tanti visitatori che durante l’anno si recheranno in questo luogo per conoscere una zona che con le sue magnificenze e i suoi personaggi ha sicuramente fatto l’Italia.
La cattedrale di San Terenzio, dedicata a quello che fu il primo vescovo di Pesaro fu costruita nel XV secolo e rappresenta senz’altro un esempio di architettura romanica con influenze rinascimentali. Si tratta di un’importante chiesa cattolica situata nel cuore della città caratterizzata da una serie di decorazioni e raffigurazioni sacre, mentre il campanile offre una meravigliosa vista panoramica. L’interno è riccamente decorato con opere d’arte sacra e affreschi tra cui alcuni dipinti di artisti rinomati come Giovanni Bellini.
Piazza del Popolo è una delle piazze più affascinanti e animate della città, circondata da eleganti edifici storici mentre al centro spicca una maestosa fontana eretta tra il 1588 e il 1593 per iniziativa di Francesco Maria II Della Rovere. Proprio in piazza del Popolo spicca il Palazzo Ducale, un maestoso palazzo costruito nel XV secolo, capolavoro dell’architettura rinascimentale. L’edificio servì come residenza dei duchi di Urbino e, successivamente, dei duchi di Pesaro. All’interno dell’edificio si trovano le case dei Malatesta e degli Sforza, ristrutturate e ampliate fino alle attuali dimensioni dai Della Rovere, duchi di Urbino e Pesaro tra il 1523 circa e il 1621.
Numerosi i musei. Primo fra tutti il Museo Nazionale Rossini che ha sede nel piano nobile di Palazzo Montani Antaldi e costituisce la punta di diamante del grande percorso rossiniano della città di Pesaro. La Casa di Rossini è un museo dedicato al celebre compositore “figlio” di Pesaro. Si tratta proprio della casa in cui Rossini nacque il 29 febbraio 1792 e dove trascorse parte della sua giovinezza. Oggi, la casa è un luogo di grande interesse per gli amanti della musica e della storia.
I Musei Civici sono situati a Palazzo Mosca, storico edificio a pochi passi da Piazza del Popolo. Qui è possibile visitare una sezione permanente e una dedicata a esposizioni temporanee. Nella sezione permanente si possono ammirare dipinti e disegni dal XIV al XVIII secolo provenienti da chiese e collezioni private cittadine. Pezzo forte del museo è la pala di Giovanni Bellini con l’Incoronazione della Vergine, capolavoro assoluto del Rinascimento italiano.
Da annoverare il Museo Oliveriano uno dei più antichi e interessanti musei della città, fondato nel 1824 grazie alla donazione di Giuseppe Oliverio. La sua collezione comprende una vasta gamma di reperti archeologici, naturalistici e artistici, con particolare attenzione alla storia e alla cultura locale. Da segnalare le sezioni dedicate alla numismatica, all’arte sacra, alle ceramiche, alle scienze naturali e all’archeologia.
Luogo di grande rilievo è senza dubbio il Teatro Rossini, uno dei luoghi più prestigiosi per la musica lirica e l’opera in Italia dedicato al celebre compositore. Nacque come “Teatro del Sole” nel 1637 utilizzando le vecchie scuderie costruite dal duca Guidubaldo II Della Rovere. Nel corso dei secoli l’edificio subì diverse trasformazioni ed una decisa ricostruzione tra il 1816 e il 1817 su progetto dell’architetto senigalliese Pietro Ghinelli. Il teatro, come lo si vede oggi, fu inaugurato nel 1818 e ha una storia ricca di tradizione ed eccellenza.
Sempre girovagando per la città val la pena di visitare la Villa Imperiale, importante sito storico e culturale, esempio tipico dell’arte rinascimentale italiana, caratterizzata da una facciata imponente con elementi architettonici rinascimentali, come logge, balconi e decorazioni in pietra; gli interni invece sono ornati con affreschi, stucchi e opere d’arte preziose. Il complesso include anche ampi giardini all’italiana, fontane e statue.
La chiesa di San Giovanni Battista, situata nel centro storico della città, è uno dei luoghi di culto più significativi di Pesaro. La sua costruzione iniziò nel XV secolo e venne completata nel XVI secolo. La facciata della chiesa presenta dettagli decorativi elaborati, colonne e un elegante portale d’ingresso, all’interno invece si trovano numerose opere d’arte, tra cui dipinti di artisti come Giovanni Bellini, Guido Reni e Federico Zuccari. La parte più interessante della chiesa resta comunque l’altare maggiore, ornato da una maestosa pala d’altare raffigurante San Giovanni Battista.
I giardini più importanti di Pesaro sono quelli di piazzale della Libertà. Questa piazza che congiunge le spiagge di Ponente e Levante, è famosa anche per ospitare la Sfera Grande, scultura di Arnaldo Pomodoro. Da visitare anche gli Orti Giuli, primo spazio verde pubblico in Italia, nato tra il 1827 e il 1830. Al suo interno si possono ammirare oltre a una gran varietà di piante, iscrizioni e sculture del patrimonio epigrafico di Pesaro. All’interno del Giardino si trova anche la sede l’Osservatorio metereologico sismico Valerio con il Museo Guidi, in estate teatro di feste e manifestazioni culturali. A tutto questo si aggiungono luoghi meravigliosi posti nella provincia di Pesaro che sicuramente meritano l’attenzione dei visitatori più curiosi.
E mentre Pesaro si prepara all’inaugurazione con il presidente Mattarella il 20 gennaio 2024, il Ministero della Cultura rende noto quali sono i dieci progetti rispetto alle 16 candidature pervenute in finale per l’assegnazione del titolo di Capitale della cultura 2026. Parteciperanno alla fase finale della selezione Agnone in provincia di Isernia con “Agnone 2026: Fuoco, dentro. Margine al centro”; Alba di Cuneo con “Vivere è cominciare. Langhe e Roero, un’altra storia”; Gaeta in provincia di Latina con “Blu, il Clima della Cultura”; L’Aquila con “L’Aquila Città Multiverso”; Latina con “Latina bonum facere”; Lucera (Foggia) con “Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture”. E ancora, Maratea (Potenza) con “Maratea 2026. Il futuro parte da un viaggio millenario”, Rimini con “Vieni oltre. Il futuro qui e ora”. Treviso con “I Sensi della Cultura” e l’Unione dei Comuni Valdichiana Senese (in provincia di Siena) con “Valdichiana 2026, seme d’Italia”.
Le finaliste verranno convocate nei giorni 4 e 5 marzo 2024 per le audizioni pubbliche. Sarà l’occasione per ogni candidata per illustrare nel dettaglio il proprio progetto agli esperti che dovranno valutarli. La proclamazione della Capitale italiana della Cultura 2026 si terrà entro il 29 marzo 2024. Iniziative tese a rivalutare il tema culturale di cui l’Italia può sicuramente farsene un vanto tra bellezze artistiche, naturali e personaggi illustri della cultura in tutti i campi, sia umanistici che scientifici.
Margherita Bonfilio
Nell’immagine di copertina, la Sfera Grande, scultura di Arnaldo Pomodoro
Lascia un commento