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Perché i sogni aiutano a risolvere i problemi

di | 2020-03-13T18:25:43+01:00 15-3-2020 6:05|Attualità, Sezione 2|0 Commenti

MILANO – Dopo una lunga giornata di impegni, quando la notte spegne i riflettori della coscienza razionale, il cervello è più libero e conduce nella parte più autentica, il Sé, l’inconscio, dove si annidano i pensieri più reconditi. L’attività onirica svolge una funzione molto importante per ogni essere umano. Il cervello è instancabile, non smette mai di lavorare, nemmeno durante il sonno. In particolare nella fase più profonda, quando sembra che la coscienza si sia annullata, l’attività cerebrale rallenta, ma di poco.

Durante la fase denominata REM il cervello è impegnato in un superlavoro distribuito in diverse parti della nottata, la prima dopo soli 60 minuti da quando è iniziato il sonno. Se si pensa che per un terzo della vita l’uomo trascorre le ore della giornata a dormire ed i sogni occupano il 25% delle ore di riposo, si può affermare che mediamente per un dodicesimo dell’esistenza si è occupati a sognare ad occhi chiusi.

Ma cosa sono i sogni e a che servono? Il sogno altro non è che una particolare attività mentale che ha luogo durante il sonno ed è caratterizzata dalla percezione di immagini, suoni, emozioni e pensieri che il soggetto sognante riconosce come reali, benché non lo siano. Capita che i sogni abbiano una struttura narrativa nitida e coerente, in altri casi, invece, sono costituiti da un confuso accostamento di immagini che si sovrappongono, sensazioni e pensieri apparentemente senza un nesso logico. Viene spontaneo chiedersi perché sogniamo e quale possa essere la funzione dei sogni. Molte e diverse le teorie elaborate, ma nessuna di esse sembra essere condivisa dagli studiosi pienamente ed universalmente. Secondo alcune di queste teorie i sogni non hanno nessuna reale funzione, mentre secondo altre il sognare, così come il dormire, produce importanti effetti benefici sullo stato emotivo e fisico di chi sogna.

Sigmund Freud

Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, affronta lo studio dei sogni proprio con un approccio psicoanalitico. Egli afferma che i sogni non sono altro che una rappresentazione di desideri e pensieri inconsci. È convinto che la comprensione profonda di ciascun sogno richieda uno studio accurato ed approfondito delle esperienze del soggetto sognante. Sostiene inoltre che in tutti i sogni sia possibile rintracciare un significato manifesto ed un significato latente. Il primo è costituito dalla storia e dagli elementi del sogno di cui, solo a volte il sognatore si ricorda al suo risveglio. Il contenuto latente, invece, è quello che racchiude il significato profondo del sogno. Ed è proprio il significato latente, spesso mascherato da simbolismi, che necessita di essere interpretato.

Ma i sogni non sono soltanto quelli che si fanno durante il sonno. Ci sono infatti, per esempio, i sogni cosiddetti “lucidi”. Lo psichiatra e scrittore olandese Frederik Van Eeden, nell’ambito degli studi sui sogni, ai quali si dedicò con grande impegno, rivolse una particolare attenzione ai cosiddetti “sogni lucidi”. Con questa espressione da lui stesso coniata Van Eeden si riferisce a quella tipologia di sogni in cui il sognatore prende coscienza del fatto di sognare e si rende conto di possedere due corpi: il corpo fisico, che è addormentato, e il corpo nel sogno, che invece è attivo. Quando questo accade capita che poi nella vita normale ci si chieda se una cosa sia accaduta davvero o sia solo parte di un sogno. Difficile dirlo con certezza.

Infine ci sono i sogni ad occhi aperti, quelli che danno colore alla vita e spingono a mettersi in gioco per il raggiungimento di un obiettivo che può essere anche molto ambizioso. Il suo raggiungimento sarà solo la spinta a fare e dare di più. Se invece questi sogni non si dovessero realizzare si potrà sempre dire di averci provato e di non aver sprecato l’occasione per coronare un sogno che rischiava di marcire nel cassetto. La vita, in ogni momento, soprattutto in quelli bui e pieni di difficoltà, ha bisogno di sogni. Non riuscire o non concedersi di sognare è un po’ come morire. Quindi buoni sogni a tutti, soprattutto ora.

Margherita Bonfilio

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