//Per i ragazzi “difficili” pasti e doposcuola

Per i ragazzi “difficili” pasti e doposcuola

di | 2024-03-25T09:14:36+01:00 24-3-2024 6:00|Punto e Virgola|0 Commenti

“L’appetito vien studiando”. E già il nome è tutto un programma. Perché unire un pasto genuino e nutriente alla possibilità di fare i compiti e di trascorrere qualche ora in un ambiente gioioso e sano è un compito arduo. Tanto più che gli obiettivi sono di altissimo profilo: salvare i bambini e gli adolescenti provenienti da famiglie difficili e in stato di fragilità economica e sociale e fornire loro gli strumenti per pensare al domani lontano da ignoranza e illegalità. Il progetto (voluto dalla diocesi di Cassano allo Ionio, in Calabria, provincia di Cosenza) è finanziato con i fondi dell’8xmille e, grazie a un team di esperte, riesce non solo a fornire un pasto completo ma anche servizi di doposcuola per i ragazzi dai 6 ai 14 anni, che abitano nel centro storico della città (circa 17mila abitanti). Un quartiere centrale ma periferico in cui manca praticamente tutto: dai negozi ai luoghi di aggregazione.

Al centro Angela Marino, presidente della Caritas diocesana di Cassano allo Ionio

Nel palazzone di proprietà diocesana, i ragazzi (una quarantina circa) arrivano appena usciti da scuola: prima c’è la mensa con un pasto completo e poi ci sono i compiti, quindi è il momento degli spazi in cui possono coltivare i loro talenti: pittura, fotografia, sport e tanto altro.

La musicoterapeuta Angela Marino ha scritto il progetto insieme ai colleghi – educatori come lei, animatori, volontari – sin dalla sua nascita, nel 2016. Un paio d’anni dopo ne è diventata la responsabile: “A sostenerci sono i fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica. Senza questo fondamentale aiuto non ci sarebbe futuro per i nostri bambini e ragazzi. I minori non avrebbero la possibilità di vedere qualcosa di diverso dalla strada e dai loro contesti familiari, estremamente complicati. Invece ogni giorno, sinora, abbiamo potuto educarli alla bellezza, garantendo loro che un’alternativa esiste”. Già, perché purtroppo le altre opzioni possibili, caratterizzate da fragilità economica e sociale e da contesti condizionati dalla criminalità organizzata, spesso portano alla malavita…

Le famiglie di provenienza fanno quello che possono in quanto alle prese con problemi economici e sociali di elevata portata tanto da non poter garantire loro neppure un’adeguata nutrizione: “In diversi casi il pasto che offriamo è l’unico completo che i bambini riescono a consumare durante la giornata. Per creare con cura le proposte della mensa, realizzate dalle due cuoche, siamo affiancati da una nutrizionista”, sottolinea Angela. Il Covid in quella realtà ha avuto effetti ancora più devastanti in quanto ha contribuito alla crescita di alcuni disagi, che ancora oggi molti ragazzini accusano. Ma lì sono seguiti come in una grande famiglia, dove non sono solo sostenuti nello svolgimento dei compiti, ma sono soprattutto accolti, ascoltati, rassicurati, incoraggiati nell’esprimere i propri talenti durante le ore dedicate ai laboratori artistici.

Al lavoro ogni giorno 5 educatori (fra i quali una psicologa) e 5 animatori dei laboratori: il team a sostegno di bambini e ragazzi si alterna dal lunedì al venerdì offrendo proposte in continua evoluzione. Il gruppo si avvale di una solida rete di collaborazione con le scuole, i servizi sociali, le parrocchie, il comune, i medici e i pediatri. Fondamentale il lavoro dei 20 volontari che contribuiscono al progetto “L’appetito vien studiando”. In tutto 10 laboratori attivi e 35 nuclei familiari accompagnati e aiutati. “Qui ho trovato persone che mi ascoltano e, poi, una casa e una famiglia”, afferma la mamma di due bambini che frequentano il centro; “Lasciare qui mio figlio è come tenerlo a casa con me, perché è al sicuro”, aggiunge la mamma di un altro bambino.

“Se vogliamo abbattere la povertà educativa – spiega Angela Marino – dobbiamo aiutare anche le loro famiglie. Soltanto in questo modo possiamo costruire insieme un percorso condiviso, diverso dalla realtà dalla quale provengono”. Proprio per perseguire tale obiettivo è nato il “Centro per le famiglie”, uno spazio di orientamento nel quale anche il nucleo familiare trova sostegno – pedagogico, psicologico e lavorativo – in forma gratuita da parte di una squadra di professionisti. “La riconoscenza da parte delle famiglie e dei minori stessi – aggiunge – è per noi il frutto di quanto seminiamo con dedizione ogni giorno: ne sono l’esempio i ragazzi che, dopo essere stati accompagnati da noi per tanti anni, ritornano come volontari per dare a loro volta una mano, per esempio durante i centri estivi. Proprio come si fa in una famiglia nella quale l’amore reciproco è il filo conduttore”.

Come detto, “L’appetito vien studiando” viene finanziato attraverso l’8xmille; nel 2023 i fondi destinati al progetto sono stati pari a 150.000 euro. Per contribuire a sostenere la realtà di Cassano allo Ionio e tante altre iniziative a favore del sostegno all’educazione, dell’accoglienza, dell’aiuto ai poveri e dell’assistenza ai malati, basta una semplice firma. “Firmare – sottolinea la Cei (Conferenza episcopale italiana) – equivale a scegliere di dare il proprio sostegno a una rete territoriale che, grazie al contributo dei singoli, è in grado di fornire una risposta concreta alle esigenze dei più fragili”.

Buona domenica.

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