Per stare insieme e amarsi tutta una vita ci vogliono, davvero, dei superpoteri? E davvero sono supereroi i componenti di una coppia che, attraverso mille difficoltà, non senza qualche bugia, tra andate e ritorni, riescono a coniugare una vita in comune? Paolo Genovese (regista e sceneggiatore, oltre che scrittore di classe) non ha dubbi: la risposta è sì. E coloro che affrontano le fatiche di un’esistenza condivisa non sono quelli che volano e fanno volare, che si rendono invisibili o che sono forti e imbattibili, ma quelli che hanno a che fare con la fiducia, la pazienza, la perseveranza e una visione comune di un progetto comune.
“Supereroi” (Einaudi Stile Libero, 288 pp, 18 euro) è l’ultima fatica letteraria di Genovese, scritta durante il lockdown dell’anno scorso. Inizialmente doveva essere un film, ma poi la sceneggiatura si è lentamente trasformata in un vero e proprio romanzo, anche se la pellicola (protagonisti Alessandro Borghi e Jasmine Trinca) è già pronta e sarà distribuita nelle sale cinematografiche quando finalmente il dannato coronavirus avrà smesso di angustiarci. Dunque, Anna e Marco sono una coppia: lei è una fumettista dal carattere impulsivo, nemica delle convenzioni; lui un professore di fisica convinto che ogni fenomeno abbia la sua spiegazione. In apparenza è impossibile che due persone così possano coesistere per più di un paio di minuti. E invece la storia funziona. Si conoscono per caso sulle rive dei Navigli di Milano in una giornata di pioggia torrenziale. Anna sbarca il lunario facendo ritratti, ma disegnando il viso dei clienti immaginandoli come saranno da vecchi. L’idea, per quanto strana, piace e le consente di tirare avanti. Lui insegna fisica all’università e ha una strepitosa capacità di tradurre tutto quel che accade o che può accadere in una formula: per esempio, la velocità del camminare per diminuire la quantità di pioggia da cui si è colpiti durante il temporale. Perché l’ombrello è un accessorio di cui si deve fare a meno, anche se piove… Così si incontrano e scocca la scintilla: a tenerli insieme è un’incognita che nessuna formula può spiegare.
Una lunga e tormentata storia d’amore che spesso commuove e sempre coinvolge. Anna e Marco (ma i due ragazzi della famosa canzone di Lucio Dalla per Genovese non c’entrano nulla) percorrono insieme la loro esistenza. Alti e bassi, fughe e ritorni, bronci e risate: che fatica condividere un pezzo di strada… “Quanti superpoteri ci vogliono per stare insieme, per resistere al tempo? Una coppia è tale se dura, altrimenti sono due persone che stanno insieme”. Ineccepibile, eppure complicato. Tanto complicato. Perché ci sono sì il presente e la fatica del quotidiano e della routine, ma c’è anche il passato con le storie vissute e mai del tutto dimenticate. Per il professore una relazione troncata quando con la compagna di un tempo avevano già trovato casa ed erano pronti a trasferirsi per vivere insieme. Quella ragazza, nel frattempo, è diventata cardiochirurgo e… Quell’antico rapporto, apparentemente sepolto, avrà un’influenza non trascurabile nel futuro dei protagonisti.
Paolo Genovese disegna un perimetro ampio per riuscire a comprendere le innumerevoli sfaccettature di una storia d’amore. “Ma il supereroe è l’antagonista assoluto, in tutte le sue declinazioni – spiega l’autore -. Il mio intento questa volta era quello di celebrare la coppia. Volevo raccontare una storia d’amore pura. Stavo cercando il punto di vista giusto, come erano stati i messaggini dei cellulari in Perfetti sconosciuti (pluripremiato film del 2016), e alla fine è arrivato: il tempo. Perché ci vogliono davvero superpoteri per resistere al tempo”. Ma l’amore è davvero capace di resistere anche alla bugie? “La verità è sempre sorprendente, sia in positivo che in negativo. All’inizio siamo più coraggiosi, ci diciamo tutto, anche le cose che ci fanno più paura. Vogliamo vedere come reagisce la persona che abbiamo davanti e siamo anche più disposti ad accettare le verità dell’altro. Poi, piano piano, ci impigriamo, ci annoiamo, ci impauriamo e smettiamo di raccontare che cosa proviamo nel profondo”.
In sintesi, che cosa fa restare davvero insieme? “La stima. Non l’attrazione, la comprensione, la complicità, che sono sì importanti, ma la stima è qualcosa di superiore. Stimare una persona vuol dire apprezzarla a 360 gradi. Può sembrare qualcosa di intellettuale, ma se stimi qualcuno vuol dire che ti affascina, ti attrae, che è anche una cosa fisica, sensuale. Viceversa, perdere la stima in una persona ti fa perdere di vista anche tanti altri aspetti positivi che prima riuscivi a percepire, e che ora non percepisci più”.
“Supereroi” è un bel romanzo, capace di affascinare, sedurre, coinvolgere, commuovere, provocando rabbia e delusione, ma anche condivisione. Un libro nel quale ognuno di noi può trovare qualcosa che lo affianca e lo sovrappone ai protagonisti. Stare insieme è faticoso: vale per tutti. Sapere che le difficoltà si superano uniti è una forza che sta dentro di noi e che bisogna saper utilizzare in tanti momenti, alcuni dei quali solo in apparenza sono banali.
Buona domenica.
Nell’immagine di copertina, lo scrittore e regista Paolo Genovese
Lascia un commento