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Palermo festeggia i 50 anni della Vucciria di Guttuso

di | 2024-12-11T14:00:34+01:00 15-12-2024 0:20|Arte, Sezione 5|0 Commenti

PALERMO – Ballarò, Borgo vecchio, il Capo, la Vucciria: questi i nomi dei più importanti mercati storici di Palermo. La Vucciria, ubicato lungo la via Argenteria, nel centro storico della città, è stato rappresentato in uno dei più celebri quadri del pittore siciliano Renato Guttuso (Bagheria, 1911 – Roma, 1987), la cui arte, legata all’espressionismo, ma comunque realistica, fu caratterizzata anche dalla presenza ispiratrice di un forte impegno sociale. Guttuso, tra l’altro, fu eletto per due legislature senatore nelle fila del Partito comunista italiano.

La Vucciria di Palermo (questo il titolo del quadro) è un’imponente tela quadrata di tre metri per tre dipinta con colori ad olio: rappresenta uno scorcio dell’omonimo mercato in cui, con una magistrale ricchezza di forme e colori, le figure umane dei venditori e dei passanti si fondono con le ceste di pesce, di frutta, di ortaggi, di uova. Lo spazio a destra è occupato dalla carcassa appesa di un bovino da cui un macellaio stacca pezzi di carne per la vendita, mentre a sinistra un pescivendolo mostra un grosso pescespada.

Renato Guttuso

A livello cromatico, nella parte alta del quadro sono predominanti i rossi e gli arancioni della carne, degli insaccati e della frutta esposta all’interno delle cassette. Nella parte centrale e inferiore i colori diventano più chiari: a sinistra, verso il basso si notano i grigi, il bianco e l’azzurro del pesce pescato. Spicca poi il bianco dell’abito della donna vista di spalle e quello delle uova esposte in una cesta. In basso a destra c’è un tripudio di giallo e verde chiaro di vari ortaggi.

Nell’insieme, la tela ha una struttura compositiva originale e complessa: lo spazio del dipinto sembra proiettarsi in primo piano e quasi appiattirsi sulla superficie bidimensionale, anche se il senso di una certa profondità è dato dalla presenza delle figure centrali in evidenza.

Il mercato della Vucciria

La composizione pittorica si stratifica poi attraverso le successioni dei contenitori dei prodotti disposti su fasce verticali verso l’alto, suggerendo il senso del movimento e di una confusione ordinata che rende perfettamente l’atmosfera del mercato palermitano.

La Vucciria, dipinta da Guttuso nel 1974, con la sua vivacità cromatica e la potente forza espressiva ‘parla’ davvero della città e della Sicilia.

Anni fa il dipinto è stato donato al palazzo palermitano Chiaramonte-Steri, che si trova a piazza Marina. Chiamato dai palermitani  semplicemente ‘lo Steri’, è uno dei tanti splendidi palazzi storici del capoluogo siciliano: sede dell’Inquisizione dal 1600 al 1782, fu restaurato negli anni ’50 del secolo scorso e dal 1958 è sede del Rettorato dell’Università di Palermo.

Palazzo Steri

Per rendere omaggio ai 50 anni del capolavoro di Guttuso, l’Università di Palermo ha predisposto una serie di iniziative che, come ha ribadito il rettore Massimo Midiri, vogliono essere anche un’occasione per far conoscere a palermitani e turisti la presenza a Palermo dell’assai ricco e diffuso sistema museale dell’Ateneo, che comprende opere di grande valore.

In particolare, dal 19 al 22 dicembre prossimo, a Palazzo Steri nella sala Vucciria ci saranno visite d’autore e alcuni eventi, con artisti quali Salvo Piparo, Roy Paci, Donatella Finocchiaro.

In tale occasione, in collaborazione con il comune di Bagheria – città natale dell’artista distante una dozzina di km. da Palermo – è stato istituito un biglietto unico che consentirà di visitare sia Palazzo Steri che il Museo Guttuso di Bagheria, dove si trovano tante importanti opere del pittore.

Palazzo Chiaramonte Steri

Ma che significa Vucciria? Il termine deriva dal francese ‘boucherie’ che in italiano vuol dire macelleria: il mercato della ‘Bucceria’ nel 1400 era infatti destinato al macello e alla vendita delle carni. Successivamente il macello venne chiuso e la Bucceria divenne mercato per la vendita del pesce, della frutta e della verdura.

La Bucceria, poi diventata Vucciria, è ormai la parola ‘double-face’ che designa sia il luogo fisico del mercato sia l’atmosfera che vi regna al suo interno, anche per il gran vociare che si fa solitamente: e quindi baccano, grande confusione, ma anche caos creativo e pieno di energia vitale.

Perfetta metafora di un modo di essere siciliani…

Maria D’Asaro

 

Già docente e psicopedagogista, dal 2020 giornalista pubblicista. Cura il blog: Mari da solcare
https://maridasolcare.blogspot.com. Ha scritto il libro ‘Una sedia nell’aldilà’ (Diogene Multimedia, Bologna, 2023)

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