Sorpasso. Inaspettato e anche piuttosto doloroso perché colpisce direttamente il nostro amor proprio: quello di essere italiani. Nella graduatoria, compilata da Blomberg, sui Paesi più sani al mondo (ne sono stati analizzati 169) è la Spagna a conquistare la pole position, mentre il Belpaese scivola al secondo posto. E che cosa avrebbero di più o di meglio la paella o il gazpacho rispetto agli spaghetti o alla pizza? Nulla, assolutamente nulla. Solo che la “pagella” della salute della popolazione valuta altre variabili come aspettativa di vita, consumo di tabacco, obesità, dieta alimentare, prevenzione sanitaria. Caratteristiche nelle quali gli iberici hanno fatto segnare notevoli passi in avanti, tanto da compiere un considerevole balzo dalla sesta alla prima posizione.
Intanto, una prima considerazione si può subito fare: se i primissimi posti sono occupati da Spagna e Italia, allora i benefici della dieta mediterranea sono palpabili e testimoniati da dati di fatto. Immediatamente alle spalle della coppia di testa, si posizionano Islanda (terza), Svizzera (quinta), Svezia (sesta) e Norvegia (nona). Il Giappone ha il primato di Paese asiatico più sano, balzando in avanti di tre posizioni che permettono di conquistare la quarta piazza e di surclassare Singapore, che finisce ottavo. Al nono si piazza Israele; al quattordicesimo, guadagnando due posizioni, ecco la Francia. Soltanto al ventitreesimo il Regno Unito: d’altronde è risaputo che in Inghilterra si mangia complessivamente male, anche se probabilmente si vive leggermente meglio nonostante l’improbabile e ormai anacronistica guida a sinistra.
Fra i parametri presi in considerazione, c’è anche l’accesso all’acqua potabile. Cure e prevenzione nella prima infanzia, nella sanità pubblica, hanno avuto un peso considerevole nel premiare la Spagna. Come pure la sanità riservata a pazienti cronici o anziani. Inoltre, si registra un calo rispetto al decennio scorso dei disturbi cardiovascolari e dei morti per cancro.
Le abitudini alimentari, in sostanza la dieta mediterranea, contribuiscono decisamente ai buoni risultati di Spagna e Italia. E ancora: il Canada (sedicesimo in graduatoria) sorpassa gli Stati Uniti che invece scivolano al 35. posto. Il Messico scivola nella posizione numero 53 perché diminuisce l’aspettativa di vita, colpa anche di un aumento nel consumo di droga e perfino dei suicidi. E l’immensa Cina? Si ferma al 52. posto, ma con una postilla significativa: l’aspettativa di vita è destinata a superare quella degli Stati Uniti nel 2040. Decisamente negativa invece la situazione nei Paesi sub-sahariani, come del resto quella ad Haiti, Afghanistan e Yemen.
Insomma, noi italiani non ci possiamo lamentare. Certo, si può fare sempre meglio e di più. Soprattutto evitando sprechi e ruberie e spendendo meglio le risorse che pure, nonostante tagli e sforbiciate di vario genere, continuano a non mancare.
Buona domenica.
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