VITERBO – Aveva 18 anni quando era fuggita dalla casa paterna, per raggiungere Francesco a Santa Maria degli Angeli e consacrarsi a Dio. Santa Chiara segue le orme del poverello di Assisi, imitata da molte altre: nascono, così, le Clarisse, il secondo ordine francescano, basato sulla povertà, sull’umiltà e sulla vita contemplativa. Tante donne nel corso dei secoli si sono avvicendate in questo cammino che prevede trasformazione e conversione radicale, passando dallo “spirito mondano” a quello del Signore. Tante storie, tante vite, tante vicende. In questi giorni scrive l’ennesima pagina di vita di fede autentica, una giovane donna che ha deciso di intraprendere il sentiero vocazionale sui passi di Santa Chiara: Oriana Milazzo. Dal parquet del campo di basket al silenzioso monastero, passando per la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG), l’incontro internazionale di spiritualità e cultura dei giovani cattolici.
Dall’attività sportiva, i cui valori la aiutano a crescere umanamente e spiritualmente, alla vita contemplativa. Già playmaker in A1 con Priolo, anzi la gloriosa ASD Nuova Trogylos Priolo (tra le più importanti realtà sportive del Mezzogiorno), alla professione solenne, celebrata lo scorso 28 giugno, nella chiesa di Santa Maria di Gesù, ad Alcamo, in provincia di Trapani. Non più Oriana Milazzo nel mondo, ma suor Chiara Luce di Maria dimora della Santissima Trinità, sui passi della Madre fondatrice santa Chiara d’Assisi, fra le Sorelle povere. Doppio nome: Chiara per l’omonima santa e per la beata Chiara Luce Badano, una giovane ragazza focolarina. Il ‘sì’ alla nuova vita consacrata è stato pronunciato dinanzi a tutta la comunità francescana, guidata dalla Abbadessa delle clarisse di Alcamo, madre Virginia Formoso, e dal ministro provinciale dei Frati minori, padre Antonino Catalfamo, che ha presieduto la celebrazione della Messa, trasmessa in diretta sul canale Youtube dei Frati minori di Sicilia.
Una storia fresca, pulita, significativa, di quelle che danno la netta percezione che ci sono ancora persone che si impegnano con una testimonianza concreta, dando un senso compiuto alle loro scelte di vita. Una carriera sportiva di tutto rispetto per Oriana Milazzo (anche con la maglia della Nazionale) ma che, però, non dava il senso di completezza e concretezza a questa cestista che, per colmare questo vuoto, impegna il suo tempo in parrocchia, si rende utile e disponibile per gli altri, decidendo di diventare medico missionario. Eppure, una volta arrivata a Roma per intraprendere gli studi di Medicina, Oriana si accorge che le manca ancora qualcosa ed è proprio con l’esperienza della Gmg di Madrid del 2011 che la campionessa di basket sente la chiamata e si riavvicina alle sorelle povere in Cristo del monastero di Alcamo. Due anni di postulantato, poi il noviziato e la professione temporanea nel 2019. Un nuovo cammino, che sente suo, che la gratifica e rende viva: la vita di povertà, preghiera e fraternità alla sequela di santa Chiara.
Un percorso formativo, di discernimento e di abbandono al Signore, sostenuta dalla sua famiglia come dichiarato in un’intervista su Avvenire qualche tempo fa. Ma a 31 anni Oriana non c’è più, ora c’è suor Chiara Luce di Maria dimora della Santissima Trinità, in una nuova vita di preghiera, povertà, fraternità, nel carisma di santa Chiara.
Laura Ciulli
Una sorprendente volta di vita che ti va riflettere: una rinascita a vita nuova.
Grazie Laura
È vero ed in ogni monastero ci sono tante Chiara Luce che della vita hanno scelto sicuramente la parte migliore: il Signore. Complimenti Laura e grazie