Silvia e Alessio si sposano. Anzi, a dire il vero, sono marito e moglie già da ieri. Già, ma qual è la notizia, chiederebbe il caporedattore al cronista che arriva in redazione con una proposta del genere? In effetti, una notizia vera e propria non c’è in quanto è di tutta evidenza che in Italia e nel mondo ogni giorno decine di migliaia di coppie convolano a giuste nozze (come si diceva un tempo). Sono due vip? Appartengono al mondo dello spettacolo? Sono due sportivi di fama? No, niente di tutto questo: sono due giovani normali che, ad un certo punto del cammino della loro vita, hanno deciso di legare le rispettive esistenze e di continuare a condividere insieme il percorso. Insomma, di formare una nuova famiglia.
E la notizia è proprio questa, risponderebbe il giovane reporter all’anziana ed esperta guida professionale: sta nascendo una nuova famiglia. E questo è un fatto importante che merita risalto come se all’altare ci fossero andati due personaggi da copertina. Non è difficile intuire l’importanza di un evento del genere e la motivazione sta proprio nel fatto che un altro piccolo nucleo si aggrega al tessuto connettivo della società in cui viviamo: una monade sì minuscola, ma fondamentale per crescere e per costruire un futuro meno nebuloso e più sicuro. Per coloro, come chi scrive, che hanno già vissuto la gran parte della propria vita, ma soprattutto per quelli che davanti hanno ancora un cammino lungo.
Forse sembra quasi un atto coraggioso decidere di far nascere oggi una nuova famiglia. Intorno a noi, impetuosi e sempre più sinistri venti di guerra infiammano varie zone del pianeta; le immagini che ci giungono praticamente in tempo reale mostrano soltanto morti, lutti, devastazioni, distruzioni. E’ difficile solo immaginare che possa esserci un domani meno pericoloso, più giusto, fatto (pur nelle diversità) di pacifica convivenza: la pace appare un miraggio lontano e irraggiungibile. E dunque perché investire in una vita in comune che magari potrà arricchirsi in futuro di nuove e gradite presenze? E’ vero, c’è stato un congruo periodo di rodaggio, fatto di circa sei anni di convivenza, ma perché si sceglie di compiere il passo successivo?
La risposta è complicata e, nello stesso tempo, semplice: perché c’è un motore forte che si chiama sentimento. Che non significa soltanto amore, ma anche e soprattutto capacità di accettare reciprocamente pregi e difetti, di superare fianco al fianco gli ostacoli e le difficoltà che la vita presenta, di condividere le gioie e i dolori, di saper accettare con lo stesso spirito i successi e le sconfitte. Ecco, Silvia e Alessio hanno già dovuto affrontare qualche momento complicato, ma hanno saputo e voluto combattere con forza e alla fine hanno vinto. E oggi (anzi, già da ieri) sono pronti per affrontare nuove sfide, animati e corroborati da un sentimento fortissimo che si è cementato nel corso del tempo.
Una famiglia che si forma è un forte segnale di fiducia verso il futuro. Che deve indurre tutti, di ogni età, all’ottimismo. Un altro piccolo tassello per credere ancora in un mondo diverso. A loro, l’augurio di continuare il cammino insieme con identica forza e immutata consapevolezza.
Buona domenica.
Ps. Alessio è mio figlio e Silvia è la mia nuora preferita
Felicissima di aver partecipato alla gioia di Alessio e Silvia. Congratulazioni per l’articolo. Rosanna
Il mio suocero preferito ❤️