NAPOLI – Il più grande Museo subacqueo esistente, nei fondali del Parco Sommerso di Baia, ha restituito marmi e mosaici preziosi, risalenti al III-IV secolo d. C. L’eccezionale scoperta è stata fatta da Guglielmo William Fragale del Centro Sub Pozzuoli. Le forti mareggiate degli ultimi giorni hanno rimosso tonnellate di sabbia, facendo riemergere un pavimento in marmo, ottimamente conservato, appartenente ad una stanza aperta sul grande peristilio della Villa a protiro. Probabilmente una sala da pranzo con un pavimento a scacchiera Q/Q3, secondo una definizione tecnica.
Un vero e proprio capolavoro artistico realizzato con marmi di diversi colori (Cipollino, Portsana, Greco Scritto), provenienti da più parti dell’Impero. “Questa scoperta è un’emozione perché si tratta di un mosaico mai documentato finora e dalle prime analisi possiamo dire di trovarci di fronte ad una ristrutturazione edilizia della tarda età imperiale – spiega Fabio Pagano, direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei -. Possiamo immaginare il sollevamento progressivo dei pavimenti e, se vogliamo, si tratta di una sorta di fotografia di quello che si faceva tra il terzo e il quarto secolo dopo Cristo per contrastare quello che ancora oggi noi dobbiamo affrontare con il bradisismo”.
Il Parco sommerso di Baia, primo sito sommerso italiano a ricevere il riconoscimento UNESCO come “buona pratica” per la conservazione del patrimonio culturale subacqueo, ha già avviato i lavori di restauro di questo reperto per renderlo visitabile il prima possibile a tutti i subacquei e snorkelisti del mondo.
Amalia Ammirati
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