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Notre Dame in fiamme, ma presto risorgerà

di | 2019-04-19T12:55:07+02:00 21-4-2019 6:15|Attualità, Sezione 4|0 Commenti

PARIGI – Un incendio devastante sconvolge Parigi. Sono le 18.50 di lunedì 15 aprile quando le fiamme iniziano ad alzarsi nel cielo  avvolgendo il tetto e la guglia (93 metri di altezza) di Notre Dame,  l’imponente e monumentale cattedrale della capitale francese. Alle 19.51 il fuoco avvolge e spezza la guglia stessa che si piega su stessa quasi fosse un fiammifero avvolto dalle fiamme per poi crollare sul tetto sottostante. Una struttura di legno, risalente al tredicesimo secolo, la “foresta” com’era chiamata poiché costruita con le querce tagliate da un bosco di 24 ettari. In circa otto secoli e mezzo di esistenza la cattedrale non era stata mai colpita da un incendio e quello di lunedì scorso è sembrato proprio che non volesse lasciarle scampo.
Mai come in quei momenti, tutti coloro che hanno assistito al tragico evento, si sono sentiti coinvolti,  impotenti e disperati per lo spettacolo che si stava svolgendo sotto i propri occhi. Mai come in quei momenti si è percepita la sensazione di essere tutti uniti sotto quello stesso cielo dove la cattedrale continuava a bruciare sotto gli sguardi increduli e disperati dei tanti parigini che mano a mano si radunavano intorno a Notre Dame a piangere e a pregare  e del mondo intero che, attraverso i mass media, seguiva in diretta l’evolversi della situazione.
Una colpo al cuore per tutti coloro che considerano  Notre Dame non solo come una splendida opera monumentale oppure come la cattedrale più visitata d’Europa o come un bene patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, ma soprattutto come un simbolo della cristianità, della storia, dell’arte e della cultura, patrimonio di tutto il mondo occidentale, che l’incendio di lunedì sera stava distruggendo di fronte agli occhi attoniti del mondo intero.
Difficili anche i soccorsi sia a causa delle eccezionali dimensioni della cattedrale sia per la posizione topografica della stessa che sorge nel cuore di Parigi su una piccola isola sulla Senna chiamata Ile de la Cité.
Le notizie si sono rincorse, in diretta, in modo altalenante: terrore, sgomento, indignazione e poi finalmente la speranza e poi la certezza che, per fortuna, non tutto era perduto.
Danni enormi, certo, ma la struttura principale ha retto e il temutissimo crollo non c’è stato. Il gigante di pietra e legno costruito ben otto secoli fa ha retto e i vigili del fuoco parigini hanno vinto la loro battaglia contro le fiamme che hanno aggredito in modo improvviso e brutale la magnifica cattedrale.
A mezzanotte l’incendio è stato domato ma i lavori di raffreddamento dell’edificio sono proseguiti fino alle prime luci dell’alba del giorno successivo.
Notre Dame è salva, ferita, in parte mutilata ma salva.
Come già detto la cattedrale ha circa 850 anni, la sua storia inizia a partire dal 1163, anno in cui fu posta la prima pietra ma l’enorme costruzione fu terminata nel 1250; nel 1572, al suo interno,  fu celebrato il matrimonio di Margherita di Valois con Enrico IV di Navarra; nel 1793 fu saccheggiata nel corso della Rivoluzione francese mentre nel 1802 fu riaperta. Nel 1804 Napoleone Bonaparte vi fu incoronato imperatore, nel 1944 fu celebrato nella stessa il ringraziamento per la liberazione dai nazisti, più recentemente nel 1970 vennero celebrati i funerali di Charles de Gaulle per poi arrivare infine al tragico rogo del 15 aprile.

La Notre Dame dei nostri giorni  non è più quella edificata nel 1250 poiché dopo il saccheggio e i danneggiamenti subiti durante la rivoluzione francese fu restaurata nell’Ottocento dall’architetto Eugene Emmanuel Viollet le Duc che le diede l’assetto odierno. Il grande Victor Hugo le ha dato invece lustro e fama nel romanzo “Notre Dame de Paris” pubblicato nel 1831 in cui l’autore descrive, quasi fosse una premonizione, un incendio che si sviluppa fra i due campanili della cattedrale. Successivamente anche la Disney  renderà celebre la già famosa cattedrale producendo il film di animazione “Il gobbo di Notre Dame” ispirato al celebre romanzo di Victor Hugo.

Conosciuta, ammirata, amata, celebrata dalla letteratura e resa ulteriormente celebre dal cinema, Notre Dame è per fortuna ancora là integra e possente, baluardo e simbolo della cristianità e della cultura occidentale, sarà ricostruita, entro cinque anni, come ha affermato il presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron e probabilmente sarà così e ciò avverrà grazie alla collaborazione e all’impegno economico dello Stato francese e di tutti coloro che hanno offerto il loro sostegno per la rapida ricostruzione della cattedrale. Tutto questo accadrà perché ci sono cose  al mondo di cui l’Umanità non può fare a meno perché rappresentative della storia e del percorso della stessa, simboli e testimonianze che devono restare solide ed immobili nel tempo: Notre Dame è sicuramente una di queste.

Silvia Fornari

Nella foto di copertina, Notre Dame com’era prima dell’incendio

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