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Notre-Dame de Paris incanta la platea

di | 2021-09-16T22:44:13+02:00 19-9-2021 6:40|Sezione9, Spettacolo|0 Commenti

ROMA – Il Teatro dell’Opera di Roma ha offerto al suo pubblico una superba pre-apertura (l’apertura avrà luogo il 20 novembre col “Julius Caesar” di Giorgio Battistelli). E’ andato in scena, infatti, il balletto creato dal grande Roland Petit (e qui ripreso da Luigi Bonino suo assistente) “Notre-Dame de Paris” dall’omonimo romanzo di Victor Hugo, con singolare buona musica (e buona esecuzione) di Maurice Jarre, peraltro eseguita dall’Orchestra dell’Opera di Roma diretta da Kevin Rhodes, registrata e qui riprodotta.

Susanna Salvi

Il balletto ha segnato il trionfo del Corpo di Ballo del Teatro: Esmeralda, bellissima zingara (nel film del 1956 protagonista era Gina Lollobrigida), creatura amante dell’amore ma innocente e pietosa, si schierava in ciò con l’altro respinto dalla società, il campanaro deforme Quasimodo, che ben conosce le crudeltà del mondo (viene accusato ingiustamente di furto e duramente frustato in pubblico: solo la zingara gli porge da bere, e lui se ne innamora senza speranza). Questa infatti è la volontà di Roland Petit, che ha eliminato dalla coreografia gli aspetti pantomimici, per porre in luce la drammaticità del testo originario di Hugo.

Bakhtyar Adamzhan

La revisione di Bonino ha sposato l’allestimento di rara modernità e al tempo stesso equilibrio, attuato da René Allio nel 1965 per l’Opéra National de Bordeaux e l’Opéra de Paris, che esclude ogni cerebralismo, a vantaggio della vivacità cromatica (specie nei costumi di Yves Saint Laurent), del dinamismo e del palese simbolismo del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera. Accanto alla bravura tecnica e all’espressività misurata di Bakhtiyar Adamzhan (Quasimodo), primo ballerino della compagnia di Astana in Kazakistan, Esmeralda era incarnata dalla nostra prima ballerina Susanna Salvi (in sostituzione della omonima Beketayeva Aigerim dell’Astana Opera), che dava al balletto un’impronta intensa e intima, e che col partner eseguiva in finale una difficile scena di creatura morta in braccio ad un disperato e palpitante essere vivo (non è il primo esempio nella storia del balletto classico).

L’intero spettacolo ha riscosso pieno successo, come peraltro in passato, anche al Teatro dell’Opera nel 1984. Insomma, da non perdere.

Paola Pariset

Nell’immagine di copertina, Susanna Salvi (Esmeralda) in scena con Bakhtiyar Adamzhan ed il Male

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