VITERBO – “Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede tale coraggio, una sfida che non annoia mai”, scriveva l’indimenticabile giornalista Oriana Fallaci e lo è stato anche per una donna che negli anni Quaranta ha sfidato il suo tempo e si è candidata sindaca, scrivendo una pagina fondamentale nella storia. Ninetta Bartoli fu la prima donna sindaco in Sardegna e in Italia, esattamente nel comune di Borutta, un piccolo centro del Mejlogu, in provincia di Sassari.
Quasi un plebiscito: 332 voti su 371 decretano la vittoria di Ninetta, nata a Borutta, il 24 settembre del 1896. Proveniente da una famiglia benestante, riceve una adeguata educazione per l’epoca, tanto da andare a studiare a Sassari, presso l’Istituto Figlie di Maria. I suoi interessi vanno oltre e si prodiga sin da giovane ad aiutare le persone bisognose della parrocchia ed è proprio in questo frangente che conosce una figura molto importante, Padre Giovanni Battista Manzella, il sacerdote “continentale” che catechizzò per circa quarant’anni le anime sarde. Ma è donna Laura Carta Caprino ad influenzare le sue scelte, perché diventando la moglie di Antonio Segni, futuro presidente della Repubblica, la introduce, in quanto presidente regionale delle Dame di Carità, nella Democrazia Cristiana sassarese.
Laura Ciulli
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