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Nel Reatino cento anni di Azione Cattolica

di | 2021-06-26T12:07:11+02:00 27-6-2021 6:40|Attualità, Sezione9|0 Commenti

RIETI – “Siamo AC.Cento”: l’azione Cattolica di Rieti compie cento anni e li festeggia “con un accento in più per abitare l’oggi e costruire il futuro”, presentando un calendario di iniziative per “rileggere la storia e rinforzare l’azione dell’oggi e del domani”. La nascita dell’Azione Cattolica reatina risale al 13 luglio 1921 (anche se alcuni documenti evidenziano che già anni prima erano operativi a Rieti dei circoli giovanili): il primo evento è in programma domenica 11 luglio “Sulle orme di Francesco, con lo sguardo al Creato” camminando dal santuario di Poggio Bustone al santuario de La Foresta, insieme alle comunità Laudato Sì, il Cai, associazioni culturali e ambientaliste, cittadini.

Sotto gli archi del Vescovado il 25 settembre il convegno “Domanda di spiritualità, proposta di fede: è ancora possibile?”, inaugurazione della mostra storica con video-interviste, racconti, proiezioni, in cui non mancheranno le figure significative e di riferimento dei laici protagonisti (uno su tutti Vittorio Bachelet), religiosi che hanno dato il proprio contributo come il vescovo Massimo Rinaldi, Suor Anna Maria Tassi (superiora del convitto San Paolo di Rieti, religiosa delle Maestre Pie Venerini), che per anni ha raccolto, studiato, catalogato e archiviato tanti faldoni impolverati, lasciati sul pavimento di uno dei locali della Curia, consegnandoli alla storia, insieme a don Giovanni Maceroni (giornalista, responsabile dell’Archivio Capitolare e di tutti gli archivi della curia, presidente dell’Istituto Storico “Massimo Rinaldi” e del tribunale diocesano per la causa di canonizzazione del vescovo Massimo Rinaldi, socio ordinario della Deputazione abruzzese di storia patria e dell’Associazione archivistica ecclesiastica, nonché consultore storico della Congregazione per le Cause dei Santi). Seguirà un concerto di musica classica.

Il convegno pone l’accento sui momenti complessi che stiamo vivendo, che impongono riflessioni e nuovi percorsi di ricerca spirituale, cercando di dare risposte con una visione profetica rivolta al futuro. Il 26 settembre i ragazzi andranno alla ricerca di notizie, fatti, testimonianze, ricordi di famiglia, intervistando le persone, per ampliare la storia dell’associazione, in una insolita “caccia al tesoro”. Nella stessa giornata l’evento AC Music, con la narrazione delle modalità espressive dei giovani e la loro partecipazione alla vita sociale, culturale e politica, in un mix tra revival musicale, episodi storici significativi e gli impegni del futuro. Il 4 ottobre, festa del patrono San Francesco d’Assisi, verrà inaugurato il Tau francescano, mettendo a dimora oltre 200 piante che ne disegnano l’immagine dall’alto in località Spinacceto, frazione di Greccio, infine celebrazione liturgica e chiusura della mostra. L’8 dicembre adesione 2022 special edition, con la consegna delle tessere d’oro con un logo specifico, numerate e personalizzate e l’impegno per il futuro.

Monsignor Giovanni Maceroni

Il programma è stato illustrato nella sala degli stemmi a palazzo Papale, con la partecipazione del vescovo di Rieti Domenico Pompili, gli interventi della presidente diocesana Fausta Tasselli, Alessio Valloni (già presidente diocesano) per l’aspetto storico e il segretario diocesano Moris Baldi. Le caratteristiche salienti dell’Associazione Cattolica sono sottolineate dal vescovo Pompili: “Le figure laicali di uomini e donne, in cui è il prete che assiste all’attività dei laici, in una dimensione comunitaria, nella quale persone isolate entrano nel sociale, vivendo un’esperienza vivace e stimolante della Chiesa, con capacità aggregativa e di interagire con la società civile, in cui non si segue un leader, bensì figure responsabili che si sono alternate, rimanendo fedeli a se stesse e alla propria idea di espressione laica che cammina sulle sue gambe”.

Il lavoro di catalogazione e archiviazione svolto da suor Anna Maria Tassi e don Giovanni Maceroni, mise al sicuro il passato dell’associazione e allo stesso tempo anche quello della Chiesa locale, visti i tanti settori nei quali l’associazione è stata ed è tuttora impegnata, recuperando importanti riferimenti storici, molti dei quali sono raccolti nelle pubblicazioni “Chiesa reatina e società civile dall’Unità d’Italia al fascismo” di monsignor Maceroni e “Il ricostruttore delle strutture portanti della Chiesa reatina Massimo Rinaldi” di suor Anna Maria Tassi. Il lavoro di ricerca e custodia della storia prosegue con Alessio Valloni: “Ogni giorno scopriamo qualcosa di nuovo e aggiungiamo tasselli finora sconosciuti, che ci confermano dell’impegno dell’associazione che ha passato anche momenti difficili, stagioni diverse, unita sempre dal desiderio profondo di far emergere e trasmettere la fede secondo l’indole che è propria del laico, in stretta collaborazione con la gerarchia”. Vale per Rieti e per il resto del Paese.

La gioventù femminile nacque a Milano nel febbraio del 1917, Rieti seguì già nel 1918 con un nucleo a livello diocesano eleggendo nel 1919 la prima presidente: la marchesa Paolina Canali. Il passo successivo più difficile fu la dimensione parrocchiale, accanto al parroco e alla gente del quartiere. I documenti rivelano che l’unica parrocchia che rispose seriamente fu quella di Sant’Eusanio, con il circolo della gioventù femminile di Azione Cattolica intitolato a Sant’Agnese, costituito il 13 luglio 1921; il secondo si costituì a ottobre nella parrocchia di San Michele Arcangelo con 26 socie, intitolato a Santa Cecilia. Incrociando le notizie storiche dal bollettino della società della gioventù cattolica del 16 luglio 1892 e altri documenti del 1952, emerge che il circolo della Società della Gioventù Cattolica, sotto il titolo di San Filippo Neri, è dal 1982 aggregato al Consiglio Superiore della suddetta Società, entrando già a pieno titolo nella storia dell’Azione Cattolica Italiana sotto la presidenza del Conte Alessandro Vincenti Mareri. Circa 30 giovani si riunivano nella chiesa di Santa Scolastica.

Suor Anna Maria Tassi

Ma scavando ancora nelle carte si può tornare indietro fino al 1877, con la presidenza della società promotrice cattolica di Rieti. Oggi la sede dell’AC diocesana è tornata a Palazzo Quintarelli, dove iniziò i suoi primi passi. Un forte impulso per la diffusione lo dette l’episcopato di monsignor Massimo Rinaldi, vescovo di Rieti dal 1924 al 1941, che curò l’associazione gettando “quei semi che in pochi anni portarono tanti frutti di apostolato per la chiesa reatina, soprattutto con la Gioventù Femminile che negli anni ’50 e ’60 si diffuse capillarmente in tutto il territorio diocesano”. Negli anni l’AC ha organizzato diversi campi diocesani nel settore giovane e adulto, come la stagione di “Villa Sant’Anatolia” (che si vuole replicare), insieme alle parrocchie di Castel di Tora e Colle di Tora e le generazioni degli anni ’60 hanno respirato l’aria del Concilio. Un centenario, che in realtà è ben di più, in cui si vuole fare memoria, con sguardo profetico nella lettura dei tempi, sotto i segni di una esperienza viva e coinvolgente, segno di appartenenza e condivisione di una idealità e un progetto, un modo di stare nel mondo e nella Chiesa.

Francesca Sammarco

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