NUORO – Il mare che circonda le variegate coste della Sardegna è una parte del Mediterraneo situata tra la Sardegna e l’arcipelago spagnolo delle Baleari. Questo mare, fin dall’antichità, fu navigato da numerose civiltà e popoli. I fenici, i cartaginesi, i nuragici, i romani, gli aragonesi, gli spagnoli, i saraceni e i liguri. A testimoniare ciò, tutt’oggi, restano due importanti varietà linguistiche della Sardegna: il Catalano algherese ad Alghero e il Tabarchino a Carloforte e Calasetta. La Sardegna deve gran parte della sua bellezza al mare, alle spiagge bianchissime e all’acqua cristallina. Le coste offrono al visitatore mille sfumature di colore e ciò è dovuto al fatto che la vecchissima isola è ancora ai giorni nostri un ambiente naturale incontaminato.
Secondo alcuni racconti, le coste rocciose e le grotte della Sardegna ospitarono le Sirene, creature mitologiche dal busto di donna e dal corpo di pesce, che con la loro voce incantavano i marinai disorientandoli e spesso facendoli naufragare. Questa credenza si lega al fatto che la Sardegna, fino agli anni ’80, ospitava la foca monaca, animale anticamente sacro ad Apollo e Poseidone. Nel sud dell’isola, precisamente nella regione occidentale di San Pietro, sono presenti due imponenti faraglioni di pietra vulcanica situati davanti alla costa meridionale dell’omonima isola. Le cosiddette Colonne di Carloforte, secondo quanto tramandato dagli anziani, non sarebbero altro che marinai pietrificati per volere delle divinità, o addirittura mostri marini che San Pietro, patrono dell’isola, trasformò in rocce per proteggere gli abitanti e i pescatori.
Immergersi nel mare sardo significa nuotare in una tavolozza di colori dove l’occhio umano può percepire tutte le tonalità del verde, dell’azzurro, del turchese e del blu cobalto, dove piccole cale nascoste e imponenti scogliere proteggono i fondali che ospitano un ecosistema marino composto da una flora e una fauna variegate. Inoltre il mare sardo è incastonato come un cammeo in una cornice di panorami ancora selvaggi dove dominano colori e inconfondibili profumi della macchia mediterranea. In Sardegna il mare è uno specchio che riflette il cielo e l’acqua è così trasparente da poter osservare il meraviglioso mondo sommerso ricco di una straordinaria flora e fauna acquatica. La sabbia poi non ha nulla da invidiare a quella di noti paradisi tropicali con le sue distese bianche e soffici al tatto a cui il sole regala preziose sfumature dorate o rosate come quelle della Spiaggia Rosa dell’isola di Budelli.
L’isola presenta numerose aree naturali protette, ossia angoli naturalistici di mare ben delimitati che ospitano specie in via di estinzione come le tartarughe Caretta Caretta, la stenella striata, la balenottera comune, il delfino comune, il capodoglio, il grampo, il palombo e la verdesca o animali come i fenicotteri rosa: un ecosistema marino da difendere e tutelare. Il mare della Sardegna è il regno dei contrasti. Acque azzurre e acque dai colori forti si frammischiano così come i paesaggi che vanno dalla macchia ricca di cisti, viburni, olivi e oleandri agli spuntoni rocciosi privi di vegetazione che fanno quasi a pugni con gli arenili dorati e verdeggianti. Il mare inoltre preserva grandi distese di Poseidonia oceanica, una pianta caratteristica del mare di Sardegna che contribuisce a mantenere le acque isolane pulite e cristalline o di corallo rosso, un prezioso tesoro nascosto che colora i fondali dell’isola ed è considerato uno dei più pregiati di tutto il mar Mediterraneo.
Nella regione chiamata Ogliastra esiste una perla definita la località “più bella del reame”. È Baunei, piccolo paese montano che non guarda alla costa raggiungibile solo via mare o attraverso percorsi di trekking, ma che si rivolge verso il Supramonte, vasto complesso montuoso, calcareo-dolomitico, formato da altopiani carbonatici che occupa la parte centro-orientale della Sardegna. Tra le sue meraviglie, canyon scavati da fiumi sotterranei che riemergono a cielo aperto sulle spiagge, grotte di origine carsica, pareti che si stagliano maestose a picco sul mare, antichi ovili e la voragine del Golgo, o l’Agugliastra e Perda Longa. Il litorale baunese è un luogo senza orizzonti, dove l’azzurro è un’unica pennellata che va dal cielo al mare, il verde colora le coste delle cale, gli spuntoni calcarei che si riflettono sull’acqua fanno risplendere l’aria circostante. Le cale (Mariolu, Biriola, Sisine, Goloritzé e Cala Luna, che Baunei condivide col comune di Dorgali) sono così suggestive e belle da essere paragonate a luoghi fantastici e lontani, ma sono paradisi che si possono toccare con mano e si trovano, in Sardegna.
Per questo, secondo lo scrittore Lawrence, che ebbe sempre parole di stima e affetto per l’isola, la Sardegna “non assomiglia a nessun altro luogo”, è unica e meravigliosa nel suo genere. Non si può comunque non citare il fatto che ultimamente, al largo della Sardegna, visti i cambiamenti climatici che hanno investito il nostro pianeta e il surriscaldamento globale che ha reso differenti le temperature delle nostre acque, anche nei pressi delle coste, si possono avvistare regolarmente sette delle otto specie di cetacei che popolano il Mar Mediterraneo come la balenottera comune, il capodoglio, il grampo, lo zifio, la stenella striata, il tursiope e lo splendido delfino comune. Con l’arrivo della primavera i cetacei baciati dai primi raggi del sole sfilano a pelo d’acqua regalando ai fortunati spettatori occasionali un piccolo spettacolo dell’affascinante mistero del regno sottomarino. La zona di Alghero, della Maddalena, la costa orientale dell’isola, dalle cale di Baunei alla marina di Cea, Stintino, la Costa Smeralda, Olbia e Porto Cervo, Capo Caccia, l’Isola Piana o Golfo Aranci sono buoni punti di osservazione dei cetacei che possono essere avvistati a partire dalla fine di agosto e per tutto settembre, grazie alla favorevole temperatura dell’acqua. Ciò che attira questi animali è il mare pulito.
La specie di cetacei che è possibile incontrare in Sardegna è prevalentemente quella detta tursiope, circa 175 gli esemplari censiti fino all’isola di Tavolara. Si tratta di mammiferi che si muovono in gruppi da 2 a 10 esemplari e vivono sino a 50 o 60 anni. Il Tursiope è la specie di delfino più conosciuta per via della sua grande capacità di adattamento e quindi di sopravvivere in cattività e il suo ambiente preferito sono le acque basse e ricche di pesce vicino le coste. È un delfino caratterizzato da un’elaborata struttura sociale, ha una grande capacità di apprendimento ed un elevato senso dell’altruismo. I maschi incontrano le femmine solo nella stagione degli amori, fra maggio e agosto, quando i piccoli gruppi dei primi incontrano i più grossi gruppi delle seconde. Come specie è molto competitiva, per questo la pinna dorsale dei delfini è così ricca di segni da renderli fra i cetacei più foto-identificabili e riconoscibili. Se capita di imbattersi in un delfino, anche se sono i delfini ad avvicinarsi, è meglio non tentare di toccarli in alcun modo, né con le mani, né con oggetti, non entrare in acqua, non gettare loro cibo. I delfini mangiano solo prede vive e specie ben precise, tutto il resto potrebbe essere dannoso per la loro salute.
I delfini sono esseri meravigliosi, curiosi ed intelligenti ma sono pur sempre animali e come tali vanno rispettati. Inoltre, per quanto socievoli, non sono abituati alla presenza costante dell’uomo ed è necessario evitare forti rumori e schiamazzi che potrebbero spaventare soprattutto le mamme con i piccoli al seguito. Il mare è la casa dei delfini che al suo interno nascono, nuotano, si cibano e si accoppiano, ma anche di tante altre specie animali che meritano di essere rispettate. In Sardegna è molto facile avvistare i delfini sia al nord che al sud dell’isola, infatti questi animali prediligono le acque pulite e il mare dell’isola è tra i più limpidi in assoluto, e nel nord della Sardegna sono moltissime le escursioni organizzate dai tour operator per avvistare i delfini nel loro habitat naturale. Talvolta, i delfini sono visibili anche dalla riva del mare o nei porti.
Negli anni passati, infatti, una coppia di delfini era diventata celebre perché frequentava assiduamente il porto di Cagliari, soffermandosi spesso davanti al Molo Dogana. Inoltre ormai, da diversi anni, si parla di avvistamenti delle balene nelle acque di Cala Gonone, la frazione marittima di Dorgali, nel nord del golfo di Orosei, lungo la costa centro orientale della Sardegna. Questa zona, premiata come uno dei più bei mari d’Italia, più volte ha offerto lo spettacolo di questi maestosi cetacei che si esibivano in alcune emersioni davvero mozzafiato, ma nell’isola si possono avvistare anche le mante, conosciute anche come “diavoli di mare” intente a nuotare nelle acque trasparenti e azzurre del mare sardo.
Tra storia, magia, miti e leggende, il mare è l’elemento che domina da sempre le sorti dell’Isola, rendendola unica, avvolgendola nel mistero e velandola di un fascino esotico che rende la Sardegna una terra ricca di tesori naturali e culturali tutti da scoprire.
Virginia Mariane
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